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Benzina sotto 1,72 euro: minimo da ottobre 2021 e record per il gasolio

- di: Cristina Volpe Rinonapoli
 
Benzina sotto 1,72 euro: minimo da ottobre 2021 e record per il gasolio
Una nuova fase di ribasso segna il mercato dei carburanti in Italia. Il prezzo medio della benzina in modalità self service è sceso sotto quota 1,72 euro al litro, toccando il livello più basso dall’ottobre del 2021. Anche il gasolio fa registrare una flessione significativa, portandosi ai minimi dal 13 gennaio 2022. Secondo i dati raccolti da Quotidiano Energia e pubblicati dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy, si tratta di un calo costante che si protrae da diverse settimane, con effetti visibili su tutta la rete distributiva nazionale.

Benzina sotto 1,72 euro: minimo da ottobre 2021 e record per il gasolio

La flessione dei prezzi è il risultato di una combinazione tra l’andamento del greggio sui mercati internazionali e l’intensificarsi della competizione tra i distributori. Il Brent è tornato a oscillare intorno ai 86 dollari al barile, con leggere correzioni verso il basso, in un contesto geopolitico che resta teso ma senza impennate speculative. A ciò si aggiungono le politiche di sconto praticate soprattutto dai marchi della grande distribuzione, che hanno ulteriormente spinto il ribasso nelle aree più urbanizzate e lungo le direttrici autostradali.

Prezzi medi e andamento settimanale

Il prezzo medio nazionale della verde in modalità self si attesta ora a 1,717 euro al litro, mentre il gasolio è sceso a 1,694 euro. Anche il servito mostra una contrazione: per la benzina il prezzo medio è di 1,859 euro al litro e per il gasolio 1,838. La benzina torna così sotto i livelli pre-conflitto in Ucraina, segnando un’inversione rispetto ai picchi toccati nel 2022. L’andamento settimanale conferma una tendenza coerente: il costo del pieno continua a diminuire, con un risparmio medio che può superare i 3 euro rispetto a inizio anno.

Effetti sui consumi e sull’inflazione

Il calo dei prezzi dei carburanti si riflette anche sui consumi e sulla dinamica dell’inflazione. In un contesto caratterizzato da una ripresa ancora fragile dei consumi interni, la contrazione dei costi energetici rappresenta un elemento positivo per il potere d’acquisto delle famiglie e per la competitività delle imprese. Secondo le proiezioni dell’Istat, la componente energetica sta contribuendo in misura rilevante al rallentamento della crescita dei prezzi al consumo, pur con andamenti differenziati tra le aree del Paese.

Osservatorio su accise e margini

Nonostante la discesa dei prezzi alla pompa, il tema delle accise rimane centrale nel dibattito politico. Il taglio temporaneo applicato nel 2022 è stato integralmente riassorbito, riportando la pressione fiscale sui carburanti ai livelli ordinari. Tuttavia, le associazioni dei consumatori continuano a chiedere una revisione strutturale del sistema, che renda il prezzo dei carburanti più trasparente e meno soggetto a variazioni legate alla componente fiscale. Intanto, l’andamento dei margini di distribuzione viene monitorato con attenzione anche dalle autorità garanti per evitare pratiche speculative.

Stime e aspettative per i prossimi mesi


Le prospettive per il secondo trimestre dell’anno restano legate all’evoluzione del prezzo del petrolio, alle dinamiche del cambio euro-dollaro e al quadro geopolitico globale. Gli analisti non escludono ulteriori flessioni, in assenza di shock sulle materie prime o di tensioni militari capaci di impattare i flussi energetici. Il ritorno della benzina sotto quota 1,72 euro rappresenta, per ora, un sollievo per consumatori e imprese, ma la volatilità resta un fattore con cui fare i conti.
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