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Borse: buona seduta per i mercati asiatici, ad eccezione di Tokyo

- di: Redazione
 
Borse: buona seduta per i mercati asiatici, ad eccezione di Tokyo
I mercati azionari asiatici (ad eccezione di Tokyo) hanno registrato oggi delle buone performance, aspettando di capire, dalla pubblicazione dei verbali dell'ultima riunione di dicembre della Federal Reserve, se possa essere fondata la speranza che la politica degli aumenti dei tassi di interesse mostri un rallentamento nella strategia aggressiva per contrastare l'inflazione. Gli investitori cercheranno di capire, dai verbali, se nell'immediato futuro la Fed, che lo scorso anno ha aumentato ripetutamente i tassi per cercare di raffreddare l'inflazione, possa ridurre o ritardare queste misure vedendo un rallentamento dell'attività economica.

Borse: buona seduta per i mercati asiatici, ad eccezione di Tokyo

Tornando ai mercati asiatici, in chiusura delle contrattazioni di oggi, le Shanghai Composite Index ha guadagnato lo 0,3% a 3.126,51; l'Hang Seng di Hong Kong è salito del 2,3% a 20.608,21; il Kospi di Seul è avanzato dell'1,7% a 22.57,15 e l'S &P-ASX 200 di Sydney ha guadagnato l'1,5% a 7.052,30. Netto arretramento per il Nikkei 225 di Tokyo, che è sceso dell'1,3% a 25.764,11.

Ieri, a Wall Street, l'indice di riferimento S &P 500 ha perso lo 0,4% a 3.824,14. L'S &P 500 ha perso l'1% e ha chiuso in ribasso dello 0,4%. Il Dow Jones Industrial Average è sceso di meno dello 0,1% a 33.136,37. Il Nasdaq composito è sceso dello 0,8% a 10.386,98. Ancora una volta a pesare è stato il cammino incerto dei titoli tecnologici, come Apple, che è scesa del 3,7%, lasciando il suo valore di mercato sotto i 2 trilioni di dollari per la prima volta dall'8 marzo 2021. Le azioni del produttore di iPhone sono scese di quasi il 27% nel 2022, il primo calo annuale in quattro anni.

Il tasso sui prestiti chiave della Fed è compreso tra il 4,25% e il 4,5%, in rialzo da quasi zero dopo i sette aumenti dello scorso anno per raffreddare l'attività economica e la pressione al rialzo sui prezzi.
La banca centrale statunitense prevede di raggiungere un intervallo compreso tra il 5% e il 5,25% entro la fine del 2023. Ora l'attenzione è tutta concentrata sulla pubblicazione, domani, da parte del governo degli Stati Uniti dei dati sull'occupazione relativi di dicembre. Se, come tutto lascia pensare, dovessero attestare un calo delle assunzioni, gli investitori sperano che ciò incoraggi la Fed ad abbassare o ritardare possibili rialzi dei tassi.
Nei mercati dell'energia, il greggio USA di riferimento è sceso di 28 centesimi a 76,65 dollari al barile nel trading elettronico sul New York Mercantile Exchange, mentre il Brent, la base dei prezzi per il commercio internazionale di petrolio, è calato di 17 centesimi a 81,93 dollari al barile a Londra.
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