Cisl, Sbarra: "Non c'è lavoro dignitoso senza tutela della sicurezza"

- di: Brian Green
 
Luigi Sbarra, segretario generale della Cisl, ha parlato in un'intervista al quotidiano Avvenire sul tema della sicurezza sul posto di lavoro. E le sue dichiarazioni lasciano poco spazio alle interpretazioni: "Non esiste un lavoro dignitoso senza la sicurezza e senza la tutela della vita, bisogna far ripartire l'Italia in sicurezza mettendo al centro il valore sociale del lavoro, la sua qualità e la tutela della dignità della persona. Quella attuale è una situazione inaccettabile che offende i valori della Costituzione, non esiste settore al di fuori di questa strage silenziosa: dall'edilizia, all'agricoltura, dalle fabbriche ai trasporti e i nuovi settori. Le difficoltà causate dalla crisi non diventino una scusa per abbassare i controlli e non applicare le norme sulla sicurezza".

Nell'intervista, Sbarra descrive con minuzia i prossimi passi per migliorare il livello di sicurezza sul lavoro in Italia: "Bisogna far capire che la sicurezza non è un costo ma un investimento, serve rendere stabili i controlli assumendo nuovi ispettori e medici del lavoro, dando piena attuazione al Testo Unico del 2008 e avviando una campagna di sensibilizzazione a ogni livello partendo anche dalle scuole. In più vanno migliorate le sinergie fra le istituzioni che partecipano alla filiera della sicurezza, andando a superare le insopportabili inefficienze nel coordinamento fra Governo, Regioni ed enti locali. Poi dovremo bloccare le deregulation sugli appalti e piuttosto adottare una "patente a punti" per le imprese, con meccanismi di premio e sanzione. In più servirà garantire finanziamenti che siano mirati a modernizzare gli ecosistemi lavorativi e a introdurre tecnologie innovative nelle Piccole e Medie Imprese italiane, tutto questo va fatto subito".

Il segretario generale della Cisl chiude parlando anche del lavoro digitale, esploso dall'inizio della pandemia: "Serve tutela anche in questo, si tratta di un universo che è molto più ampio di quello dei riders e che coinvolge più di un milione di lavoratori in tanti settori dei servizi. Ciò che è necessaria è una strategia nazionale, che fino ad adesso è mancata".

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