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Nuove regole sui monopattini elettrici: crollo dei noleggi e migliaia di posti di lavoro a rischio

- di: Matteo Borrelli
 
Nuove regole sui monopattini elettrici: crollo dei noleggi e migliaia di posti di lavoro a rischio
Crollo del settore monopattini: -30% di noleggi e 4.200 posti a rischio
L’entrata in vigore del nuovo Codice della strada il 14 dicembre 2024, che impone casco, targa e assicurazione obbligatori per i monopattini elettrici, ha scatenato una crisi nel settore. I noleggi sono diminuiti del 30%, mentre le vendite di mezzi privati registrano cali fino al 50%. Queste nuove norme hanno messo in difficoltà utenti e operatori del mercato, sollevando critiche e preoccupazioni per l’occupazione.

Il calo dei noleggi e delle vendite

Secondo l’Alleanza per la mobilità sostenibile, che rappresenta operatori come Assosharing e aziende come Platum, nel primo mese dall’introduzione del Codice, i noleggi di monopattini nelle principali città italiane sono crollati del 30% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Le vendite di monopattini privati hanno registrato un calo compreso tra il 30% e il 50%.
Questi dati sono stati presentati durante un incontro a Roma dove il presidente di Assosharing, Andrea Giaretta, ha dichiarato: “Le nuove disposizioni hanno generato confusione e incertezza tra gli utenti, creando un freno all’utilizzo dei monopattini”.

Impatto economico e occupazionale

L’Alleanza ha stimato che il settore potrebbe perdere fino a 300 milioni di euro di fatturato annuo. Inoltre, le conseguenze si rifletteranno sulle casse dello Stato con una perdita di gettito Iva stimata in 62 milioni di euro entro il 2030. L’impatto occupazionale è significativo: 1.200 posti di lavoro sono a rischio immediato, mentre si prevede una mancata creazione di 3.000 posti nei prossimi cinque anni.
Non possiamo ignorare l’impatto di queste misure: il nostro settore è in ginocchio e migliaia di famiglie ne risentiranno” ha affermato Giorgio Cappiello, portavoce dell’Alleanza.

Critiche dagli operatori del settore
Gli operatori denunciano anche l’assenza di decreti attuativi che definiscano le modalità pratiche delle nuove regole. Alessandro Felici, Ceo di RideMovi, ha spiegato: “Durante una sperimentazione simile a Firenze nel 2023, siamo stati costretti a sostituire oltre 450 caschi al mese per una flotta di pari dimensioni, con costi insostenibili”. 
Secondo Assosharing, i costi per adeguarsi alle nuove regole ricadranno pesantemente sugli operatori, rallentando ulteriormente la transizione verso una mobilità sostenibile.

Prospettive future

L’Alleanza per la mobilità sostenibile chiede un confronto immediato con il governo per rivedere le norme e introdurre incentivi che bilancino la sicurezza stradale e il sostegno al settore. Il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti non ha ancora rilasciato dichiarazioni ufficiali in merito, ma fonti vicine al Ministero hanno riferito che sono in corso valutazioni per l’introduzione di decreti attuativi entro febbraio 2025.

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