La Medaglia d’Oro al Concours Mondial de Bruxelles premia la scelta audace di Riccardo Lepri
- di: Cristina Volpe Rinonapoli

È la Maremma a parlare, ancora una volta, con la sua voce silenziosa e potente. E a farlo è un sorso limpido, diretto, che non si nasconde dietro etichette altisonanti, ma sceglie l’autenticità come carta vincente. Il Gessaia Sauvignon 2023 della Tenuta Montauto ha conquistato la Medaglia d’Oro al prestigioso Concours Mondial de Bruxelles – Sauvignon Selection 2025. Un riconoscimento che ha il sapore dell’eccellenza e la forza delle scelte coraggiose.
La Medaglia d’Oro al Concours Mondial de Bruxelles premia la scelta audace di Riccardo Lepri
In un’epoca in cui spesso il lusso coincide con la visibilità, la Tenuta Montauto, guidata da Riccardo Lepri, ha deciso di percorrere una strada diversa. Ha lasciato fuori dal concorso le etichette di punta, come l’Enos I e il Poggio del Crine, scegliendo di concorrere con il Sauvignon d’ingresso, il Gessaia. Una scelta ponderata, che riflette una filosofia produttiva coerente e controcorrente.
“Abbiamo scelto di non presentare al concorso il nostro Enos I e il Poggio del Crine Sauvignon. Abbiamo deciso di raccontare la nostra eccellenza attraverso il Sauvignon d’ingresso: Gessaia. Perché la vera forza di un territorio si misura anche da qui. Cura, visione, identità. Gessaia incarna tutto questo, con potenziale evolutivo sorprendente e un rapporto qualità-prezzo che parla da sé”, ha dichiarato Riccardo Lepri, sottolineando l’intento di elevare il valore del territorio attraverso ogni bottiglia, anche la più “semplice”.
Un vino che racconta la terra
Prodotto da uve coltivate su terreni argillo-ferrosi a circa 10 km dalla costa, nella località di Montauto a Manciano, il Gessaia si distingue per freschezza, mineralità, e una ricchezza aromatica giocata su frutta bianca e agrumi. È il frutto di una viticoltura attenta, rispettosa e identitaria, che ben rappresenta la visione della Tenuta Montauto: un’ azienda che, pur affondando le radici nel 1960 grazie al fondatore Enos, oggi guarda al futuro con una filosofia improntata alla sostenibilità, alla valorizzazione dei vitigni bianchi e alla ricerca costante della purezza espressiva.
La Maremma, nuovo paradigma del bianco toscano
Tradizionalmente terra di rossi, la Maremma toscana si riscopre capace di interpretare con autorevolezza anche i bianchi, grazie a realtà come Tenuta Montauto. I 14 ettari di vigneti sui 200 totali della tenuta sono coltivati con passione e precisione, dando vita a vini che oggi ottengono riconoscimenti di livello internazionale. Il successo del Gessaia al Concours Mondial de Bruxelles non è solo un premio a un vino, ma a un modo di intendere il lavoro, il paesaggio e l’essenza stessa dell’enologia.
Un sorso che vale più di mille parole
La Medaglia d’Oro al Gessaia è, in definitiva, il segno tangibile di una direzione ben precisa: fare della semplicità un punto di forza, dell’essenzialità un tratto distintivo, e del legame con la terra un valore assoluto. Un sorso che sa raccontare molto più di quanto sembri. Un brindisi meritato a chi ha scelto di non seguire le mode, ma di ascoltare il cuore del proprio territorio.