Confindustria e Bdi firmano dichiarazione congiunta per il rilancio dell’Europa

- di: Giuseppe Castellini
 
Un vero e proprio decalogo la dichiarazione congiunta firmata a Roma dal Presidente di ConfindustriaCarlo Bonomi, e da Siegfried Russwurm, presidente della Bdi, la Confindustria tedesca, in occasione dell’11° Business Forum Confindustria – BDI.

Una dichiarazione congiunta di grande importanza e impegno e riassumibile in 7 punti:
1) Confindustria e Bdi sostengono il Green Deal europeo, si legge nel documento, e sono impegnate nella transizione verso un’economia neutrale dal punto di vista climatico entro la metà del secolo, considerando in ogni caso che è necessario un accordo globale al prossimo COP26, poiché l’Europa rappresenta solo il 9% delle emissioni globali di GHC. Le imprese stanno intensificando gli sforzi per rendere i propri processi produttivi più efficienti e sostenibili, e per allinearli agli obiettivi europei di decarbonizzazione. Le proposte del pacchetto Fit-for-55 impongono un contributo forte delle imprese al raggiungimento degli obiettivi climatici Ue ma, allo stesso tempo, implicano nel breve periodo un cruciale cambio di ritmo. Per garantire il raggiungimento degli ambiziosi obiettivi ambientali, è necessario un chiaro orientamento di politica industriale, evitando, come è accaduto nell’ultimo decennio, che la tecnologia per la transizione energetica venga prodotta fuori dell’Europa.

2) Gli obiettivi climatici prefissati, secondo Confindustria e Bdi, possono essere raggiunti solo con un investimento pubblico e privato che vada ben oltre 300 miliardi di euro all’anno rispetto agli attuali livelli dell’Ue. Mentre, poiché i prezzi del carbonio avranno un ruolo importante nella creazione di maggiori incentivi per gli investimenti privati, sarà necessario un sostanziale e permanente incremento di investimenti pubblici in nuove infrastrutture, edifici e trasporti. Inoltre, il sostegno fiscale per gli investimenti privati dovrà inizialmente essere ampio.

3) È assolutamente necessario l’avvio in tempi brevi di un serio dibattito sul finanziamento della trasformazione oltre le attuali quote nei programmi di spesa dell’Unione, nei programmi del NextGeneration o nei programmi di finanziamento della Bei, in seno ai parlamenti nazionali ed a livello Ue.

4) Secondo gli industriali italo-tedeschi, la rinnovata strategia industriale della Commissione, volta a promuovere crescita, resilienza e sovranità, va nella giusta direzione poiché un approccio più forte che comprenda obiettivi chiari, strumenti adeguati e un monitoraggio rigoroso della politica, è indubbiamente necessario. Ridurre le principali dipendenze strategiche industriali e tecnologiche dell’economia dell’Ue sulla base della strategia della Commissione è di notevole importanza. Le istituzioni europee, tuttavia, dovrebbero fissare al più presto chiari traguardi per politica industriale, stabilire piani d’azione sui temi cruciali ed applicare gli strumenti politici derivanti dal finanziamento nei programmi dell’Ue, inserendoli in un contesto normativo favorevole e strutture adeguate alle reti ed alla governance.

5) La crisi dovuta al Covid-19 ha mostrato quanto l’economia e la società siano sempre più dipendenti dalle tecnologie digitali e abbiano la necessità di disegnare nuovi modelli imprenditoriali. Ora più che mai, la trasformazione digitale delle nostre imprese, l’adozione di tecnologie digitali (quali IA, Quantum e il calcolo HP, Blockchain), l’accesso competitivo e l’uso dei dati hanno dunque un potenziale e un ruolo ancora più elevati da svolgere nell’aumento della produttività industriale, riducendo i costi e fornendo prodotti e servizi innovativi. BDI e Confindustria accolgono le iniziative dell’Ue per favorire la trasformazione digitale poiché un’intelligente politica in materia di dati associata alla certezza del diritto per l’uso e lo scambio di dati da parte delle imprese è parte integrante del successo di un’economia di dati innovativa.

6) Gli industriali delle due principali economie manifatturiere europee ritengono inoltre necessario preservare il Mercato Unico quale risorsa strategica dell’Ue e, per questo, invitano la Commissione a contrastare ogni tentativo di frammentazione e ad assicurare una reale parità di condizioni per le imprese europee aumentando i controlli e le sanzioni nei confronti degli Stati membri che non rispettino le norme Ue.

7) Nella Dichiarazione congiunta i due Presidenti sottolineano la contrarietà a qualsiasi forma di protezionismo e chiedono all’Ue di continuare ad impegnarsi con i suoi partner commerciali al fine di rinnovare il sistema commerciale multilaterale, stabilendo un regolamento moderno che consenta all’Omc di svolgere efficacemente il proprio ruolo. La dodicesima Conferenza dei Ministri (MC12) prevista dal 29 novembre 2021 a Ginevra, rappresenta un’opportunità unica per affrontare questo tema, oltre ad altre questioni determinanti, come la stretta interconnessione di scambi e investimenti con l’azione climatica e la sostenibilità.
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