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Confindustria lancia un piano per rilanciare il Paese: abitazioni sostenibili e mobilità per superare la disoccupazione strutturale

- di: Barbara Leone
 
Confindustria lancia un piano per rilanciare il Paese: abitazioni sostenibili e mobilità per superare la disoccupazione strutturale
Confindustria ha presentato un ambizioso piano di politica economica destinato a cambiare le dinamiche del mercato del lavoro e affrontare due nodi critici dell'economia italiana: il mismatch tra domanda e offerta di lavoro e la cosiddetta “trappola della mobilità”. Quest’ultima rappresenta un freno significativo alla riduzione della disoccupazione strutturale, che continua a gravare sul sistema produttivo nazionale. L’obiettivo del piano è chiaro: favorire la mobilità territoriale dei lavoratori attraverso la creazione di un mercato abitativo più accessibile, eliminando le barriere urbanistiche e amministrative che impediscono la costruzione e la riqualificazione di immobili.

Confindustria, piano per rilanciare il Paese: abitazioni sostenibili e mobilità

Il progetto si configura non solo come una misura sociale, ma anche come un’iniziativa strategica per stimolare la crescita economica, riducendo le rigidità che ostacolano l’incontro tra domanda e offerta di lavoro. Alla base del progetto c’è un approccio collaborativo. Confindustria propone di istituire un tavolo di confronto che coinvolga imprese, governo, associazioni locali come l’ANCI e la Conferenza delle Regioni, enti pubblici come l’Agenzia del Demanio, e realtà finanziarie quali Cassa Depositi e Prestiti (CDP) e Invimit. La strategia punta a mobilitare risorse “pazienti” e strumenti innovativi per superare gli ostacoli attuali.

Secondo Confindustria, il disallineamento tra i costi degli alloggi e i livelli salariali in molte aree del Paese rappresenta un freno alla produttività. Come evidenziato dal presidente di Confindustria, Emanuele Orsini, le imprese soffrono una cronica carenza di personale, con il 50% dei profili richiesti che risulta difficile da reperire. “È prioritario creare le condizioni affinché le classi più fragili possano accedere ad abitazioni di qualità a prezzi sostenibili,” afferma Orsini, aggiungendo che “questo non è solo un intervento sociale, ma un vero e proprio piano di politica economica per accelerare lo sviluppo del Paese.”

Il piano si articola in sei punti principali, ognuno dei quali risponde a una specifica esigenza per rendere più dinamico il mercato immobiliare e favorire la mobilità territoriale. A cominciare dalla rimozione degli ostacoli urbanistici e amministrativi: si propone l’introduzione di procedure speciali per varianti urbanistiche e cambi di destinazione d’uso, oltre alla riduzione degli oneri di urbanizzazione. Ed ancora, la valorizzazione di aree inutilizzate: gli enti pubblici e le imprese partecipate potrebbero mettere a disposizione immobili sfitti e aree in zone urbanizzate per creare nuovi alloggi. Garanzie per gli investimenti: il piano prevede strumenti finanziari per stimolare sviluppatori immobiliari, imprese di costruzione e fondi di investimento, garantendo al contempo un accesso più semplice al credito per progetti abitativi. Attrazione di risorse istituzionali: si mira a coinvolgere fondi pensione, casse di previdenza e altre istituzioni finanziarie per investire nel settore immobiliare, utilizzando l’esperienza di CDP e Invimit. Misure fiscali favorevoli: riduzioni dell’IMU per le imprese che realizzano alloggi per lavoratori, detassazione integrale dei rendimenti per investitori e sgravi per i datori di lavoro che sostengono i dipendenti con contributi abitativi. Ed infine, la tutela della proprietà privata: si intende rafforzare le garanzie per i proprietari, assicurando una maggiore stabilità agli investimenti. Secondo Gabriele Buia, delegato di Confindustria per il Piano Casa, semplificare le normative urbanistiche è essenziale per accelerare i progetti abitativi su tutto il territorio nazionale. “Un approccio efficace – spiega Buia – potrebbe essere rappresentato dalle operazioni di cartolarizzazione immobiliare, promosse da imprese industriali, costruttori e società di gestione del risparmio. Questi strumenti permetterebbero di coinvolgere sia investitori istituzionali sia risparmiatori privati, favorendo la realizzazione di alloggi per lavoratori e studentati”. Un ulteriore stimolo potrebbe arrivare dal “Piano Europeo per gli alloggi a prezzi sostenibili,” promosso dalla Commissione europea. Grazie al raddoppio dei fondi di coesione e alla creazione di una piattaforma di finanziamento presso la Banca Europea per gli Investimenti (BEI), questo progetto rappresenta una leva strategica per accelerare l’attuazione del piano di Confindustria.

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