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Credit Agricole punta all’Italia: utile 8,5 mld nel 2028

- di: Vittorio Massi
 
Credit Agricole punta all’Italia: utile 8,5 mld nel 2028

L’Italia diventa il motore della nuova strategia europea del gruppo francese.

(Foto: Hugues Brasseur, Ceo di Credit Agricole Italia).

Credit Agricole accelera e mette in campo una strategia dal ritmo deciso: il piano ACT 2028, presentato il 18 novembre 2025, prevede un utile netto superiore a 8,5 miliardi di euro entro la fine del piano, con l’Italia chiamata a generare circa il 20% dei risultati complessivi del gruppo. La comunicazione è stata diffusa attraverso documenti ufficiali del gruppo resi pubblici nella stessa data.

La nuova rotta: ambizione, tecnologia e presenza europea

ACT 2028 si sviluppa su tre linee guida – accelerazione, trasformazione e coesione – e punta a consolidare Credit Agricole come banca leader in Europa. La strategia mette l’accento su innovazione tecnologica, servizi digitali e ampliamento dell’offerta integrata. Nei documenti del piano, il gruppo definisce l’Italia «mercato strategico e ad alto potenziale».

L’obiettivo dichiarato per il nostro paese è raggiungere oltre 6,5 milioni di clienti entro il 2028 e rafforzare l’offerta combinata tra servizi bancari, assicurativi e di risparmio gestito.

L’Italia al centro: clienti, PMI e professionisti nel mirino

L’espansione italiana si concentrerà su tre aree:

  • un incremento dei servizi dedicati a famiglie e imprese, con forte spinta sul cross-selling;
  • lo sviluppo di una banca digitale dedicata ai professionisti, settore ritenuto strategico dal gruppo;
  • il sostegno alla crescita delle PMI, considerate un motore essenziale dell’economia nazionale.

 

Nei materiali ufficiali Credit Agricole sottolinea che l’Italia, oltre a essere il secondo mercato domestico del gruppo, rappresenta «un laboratorio naturale di innovazione e crescita», grazie alla diversità del tessuto economico e alla presenza già consolidata delle controllate italiane.

Crescita esterna: occhi puntati sulle opportunità italiane

Una parte del piano è dedicata alle operazioni straordinarie. Il gruppo dichiara di essere «attento alle opportunità di crescita esterna in Italia», formula che apre a possibili acquisizioni, fusioni o partnership strategiche. Le analisi interne ammettono che il mercato bancario italiano, pur complesso, offre possibilità di consolidamento e sinergie rilevanti.

I numeri chiave del piano ACT 2028

Ecco alcuni indicatori contenuti nei documenti diffusi dal gruppo il 18 novembre 2025:

  • utile netto superiore a 8,5 miliardi di euro nel 2028;
  • ROTE previsto sopra il 14%;
  • cost/income ratio sotto il 55%;
  • contributo dell’Italia pari al 20% degli utili consolidati.

 

Le reazioni: entusiasmo, cautela e scenari futuri

Analisti finanziari interpellati da varie testate internazionali descrivono ACT 2028 come un piano «coerente e ambizioso», ma non privo di rischi. Tra i fattori critici vengono citati la complessità regolamentare italiana, la concorrenza molto intensa e i costi di trasformazione tecnologica.

Alcuni economisti ricordano che il mercato italiano, pur dinamico, viaggia con una crescita moderata e richiede investimenti mirati. Tuttavia, il potenziale dell’Italia come piattaforma di espansione europea viene considerato elevato.

Che cosa può cambiare per l’Italia

Se gli obiettivi di Credit Agricole saranno centrati, il mercato italiano potrebbe assistere a:

  • nuova concorrenza nei servizi bancari digitali;
  • eventuali operazioni di consolidamento che modificano la mappa delle principali banche del paese;
  • un rafforzamento dei servizi dedicati ai professionisti e alle PMI;
  • un incremento degli investimenti in tecnologia e innovazione finanziaria.

 

Conclusione

L’ambizione è netta: Credit Agricole vuole crescere in Europa e lo vuole fare partendo dall’Italia, con un piano scandito da obiettivi misurabili e investimenti consistenti. L’utile previsto oltre 8,5 miliardi e il ruolo dell’Italia come contributore del 20% rappresentano una dichiarazione d’intenti precisa. Il successo dipenderà dalla capacità del gruppo di realizzare la trasformazione tecnologica e di cogliere le opportunità del mercato italiano. Ma la direzione è tracciata, con passo vivace e visione ampia.

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