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Crescita della produzione nelle costruzioni nel 2024: +5% su base annua

- di: Cristina Volpe Rinonapoli
 
Crescita della produzione nelle costruzioni nel 2024: +5% su base annua

Il settore delle costruzioni chiude il 2024 con un bilancio positivo, registrando un incremento della produzione del 5% su base annua, secondo i dati diffusi dall'Istat. Tuttavia, il mese di dicembre evidenzia una contrazione dell’1,7% rispetto a novembre, suggerendo una fase di rallentamento nel finale d’anno, probabilmente influenzata da fattori stagionali e dall’assestamento del mercato dopo mesi di crescita sostenuta.

Crescita della produzione nelle costruzioni nel 2024: +5% su base annua

L’Istat rileva che la produzione nelle costruzioni ha mantenuto un trend di crescita costante per l’intero 2024, al netto degli effetti di calendario. L’indice grezzo ha registrato un incremento ancora più marcato, con una crescita del 6,3% rispetto al 2023, confermando la vitalità del comparto edilizio e la sua importanza come motore dell’economia nazionale.

Nonostante il rallentamento del mese di dicembre, il bilancio dell’anno si chiude con un segnale incoraggiante per il settore, che ha saputo resistere alle incertezze economiche e alle oscillazioni del mercato. La contrazione dell’1,7% registrata nell’ultimo mese dell’anno potrebbe essere attribuita alla fisiologica riduzione dell’attività nel periodo invernale, nonché a un momentaneo raffreddamento della domanda.

I fattori trainanti della crescita
Diverse dinamiche hanno sostenuto la crescita della produzione nelle costruzioni nel 2024:Incentivi e bonus edilizi: sebbene alcune agevolazioni fiscali abbiano subito una riduzione, misure come il Superbonus e altri incentivi per l’efficientamento energetico e la riqualificazione urbana hanno continuato a favorire gli investimenti nel settore.Investimenti pubblici e PNRR: la spinta dei finanziamenti previsti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) ha determinato un aumento dei lavori infrastrutturali, con particolare attenzione alla modernizzazione delle reti di trasporto, alla costruzione di edifici scolastici e ospedalieri e al miglioramento dell’efficienza energetica.Mercato del credito e tassi di interesse: il comparto ha beneficiato di condizioni di finanziamento relativamente favorevoli per gran parte dell’anno, anche se la stretta monetaria operata dalla Banca Centrale Europea ha iniziato a farsi sentire nella seconda metà del 2024, incidendo sulla capacità di spesa di imprese e privati.

Le sfide per il 2025
Guardando al futuro, il 2025 si prospetta come un anno di transizione per il settore delle costruzioni, con diversi elementi che potrebbero influenzarne l’andamento:

Effetti della politica monetaria: l’aumento dei tassi di interesse potrebbe impattare il mercato immobiliare, rendendo più oneroso l’accesso al credito e rallentando la crescita del comparto residenziale.
Attuazione dei progetti del PNRR: la continuità dei finanziamenti e l’efficacia nell’attuazione delle opere pubbliche saranno determinanti per garantire la stabilità della produzione edilizia. Eventuali ritardi potrebbero tradursi in un rallentamento dell’attività.
Dinamiche del mercato immobiliare: la domanda di nuove abitazioni e il livello dei prezzi giocheranno un ruolo cruciale nell’evoluzione del settore, con un’attenzione crescente alla sostenibilità e all’innovazione tecnologica nelle costruzioni.

Andamento delle materie prime e della manodopera: la disponibilità e i costi di materiali da costruzione, così come la carenza di manodopera specializzata, rappresentano variabili da monitorare attentamente nei prossimi mesi.

Il settore delle costruzioni si conferma uno dei pilastri dell’economia italiana, con una crescita del 5% che ne attesta la solidità e la capacità di adattamento alle sfide del contesto macroeconomico. Se da un lato il calo di dicembre suggerisce una fase di assestamento, dall’altro i risultati complessivi del 2024 offrono una base solida su cui costruire il futuro del comparto. Le prospettive per il 2025 restano incerte, ma il settore potrà contare sugli investimenti pubblici e sulle innovazioni tecnologiche per consolidare il proprio ruolo strategico nell’economia nazionale.

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