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Digitale, Crosetto: “Il settore ICT italiano vale oltre 42 miliardi nel 2024. Il tempo per innovare è adesso”

- di: Cristina Volpe Rinonapoli
 
Digitale, Crosetto: “Il settore ICT italiano vale oltre 42 miliardi nel 2024. Il tempo per innovare è adesso”

Il settore ICT italiano (Information and Communication Technology) continua a crescere e nel 2024 ha superato i 42 miliardi di euro di valore complessivo, confermandosi uno dei motori più dinamici del sistema economico nazionale. Il dato emerge dal Report Assintel 2025, presentato a Milano, presso la sede di Confcommercio, in un evento che ha riunito imprese, rappresentanti istituzionali e protagonisti dell’innovazione.

Digitale, Crosetto: “Il settore ICT italiano vale oltre 42 miliardi”

Nel suo messaggio di saluto, il ministro della Difesa Guido Crosetto ha sottolineato come la trasformazione digitale rappresenti “una delle più grandi sfide del nostro tempo”. “Accettarla – ha spiegato – significa ripensare il modo in cui operano le imprese, le istituzioni e la società. La tecnologia non è soltanto uno strumento, ma un incentivo per costruire una nazione più efficiente, competitiva e sicura”.

Crosetto: “Il tempo per innovare è adesso”
Crosetto ha evidenziato che l’Italia si trova in un momento decisivo: “Il vostro report fotografa con chiarezza la portata di questa trasformazione. Dietro quei 42 miliardi ci sono imprese, professionisti e centri di ricerca che ogni giorno rendono l’Italia più digitale e interconnessa. Più volte ho detto che il tempo per innovare è adesso”.

Il ministro ha ricordato il piano di trasformazione digitale del Ministero della Difesa, basato su tre pilastri: migrazione al cloud in collaborazione con il Polo Strategico Nazionale, adozione di tecnologie di nuova generazione e formazione del personale.
“L’obiettivo – ha aggiunto – è costruire un sistema integrato, resiliente e sicuro, capace di operare nel dominio cyber e ICT, mettendo al centro la valorizzazione del dato, la connettività avanzata, la sicurezza e la resilienza informatica.”

Cybersecurity e intelligenza artificiale, leve strategiche per la competitività
Crosetto ha poi collegato l’innovazione digitale alla sicurezza nazionale. “Dall’intelligenza artificiale alla cybersecurity, dal cloud alle infrastrutture di rete – ha sottolineato – ogni innovazione ha un impatto diretto sulla sicurezza e sulla competitività del Paese. Investire nel digitale significa investire nel futuro dell’Italia e nella sua capacità di essere protagonista in un mondo sempre più interconnesso”.

L’intervento del ministro ha trovato eco tra gli operatori presenti, che vedono nella transizione digitale non solo un’evoluzione tecnologica, ma anche una rivoluzione culturale.

IA, Barbieri (Confcommercio): “Il 53% delle imprese milanesi già utilizza l’intelligenza artificiale”
Durante la presentazione del ventesimo Report Assintel, Marco Barbieri, segretario generale di Confcommercio Milano, ha illustrato i risultati di un sondaggio condotto la scorsa settimana tra le aziende del capoluogo lombardo.

“Il 53-54% delle imprese milanesi utilizza già strumenti di intelligenza artificiale, con un incremento del 23% rispetto al 2024”
, ha dichiarato Barbieri, sottolineando come Milano sia in prima linea nella digitalizzazione del tessuto produttivo. “In questo Paese – ha aggiunto – e soprattutto a Milano, il tema dell’IT, del digitale e delle imprese che rappresentano questo mercato è in continua evoluzione”.

I dati dimostrano che il capoluogo lombardo è oggi un punto di riferimento nazionale per l’innovazione digitale, dove start-up, PMI e grandi aziende collaborano per integrare l’IA nei processi produttivi, nel marketing e nei servizi ai cittadini.

Competenze e capitale umano: la vera sfida

Il Report Assintel 2025 evidenzia anche il divario che ancora separa l’Italia dalle economie più digitalizzate. Il deficit di competenze digitali è uno dei principali ostacoli alla crescita: molte imprese lamentano difficoltà nel reperire professionisti qualificati in ambiti come cybersecurity, data analysis, sviluppo software e gestione del cloud.

Gli esperti invitano a investire nella formazione e riqualificazione del personale, a partire dalle scuole e dalle università, fino ai programmi di aggiornamento per lavoratori e manager. “L’innovazione – spiegano i curatori del report – non può essere solo tecnologica: deve essere anche culturale. Senza capitale umano preparato, anche le migliori tecnologie restano potenzialmente inutilizzate.”

Il ruolo delle istituzioni e il contributo del PNRR
Nonostante i progressi, l’Italia sconta ancora ritardi strutturali rispetto alla media europea in settori come la digitalizzazione della pubblica amministrazione e l’adozione delle nuove tecnologie nelle piccole e medie imprese.
Tuttavia, l’accelerazione registrata nel biennio 2023-2024 mostra che la direzione è quella giusta. Gli investimenti del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) e i fondi per il Polo Strategico Nazionale stanno favorendo la modernizzazione delle infrastrutture digitali e la connettività diffusa.

Secondo Assintel, nei prossimi anni il mercato ICT continuerà a crescere a ritmi sostenuti, trainato da cloud computing, intelligenza artificiale, Internet of Things e sicurezza dei dati.

Verso un’Italia più digitale e sicura
Il messaggio lanciato dal convegno milanese è unanime: la digitalizzazione non è più un’opzione, ma una condizione necessaria per la competitività e la sicurezza del Paese.
Come ha ricordato Crosetto, “il tempo per innovare è adesso”.

E se le imprese – come mostra il caso di Milano – stanno già raccogliendo la sfida, il prossimo passo sarà quello di diffondere la cultura digitale su scala nazionale, rafforzando la collaborazione tra governo, imprese e università.
Solo così l’Italia potrà non solo inseguire, ma guidare il cambiamento nel decennio digitale che ha appena preso forma.

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