Da Mario Dondero a Schifano, le mostre del weekend

- di: Samantha De Martin
 
FOTO: Testa di statua colossale di divinità femminile, forse Feronia | Courtesy Zètema Progetto Cultura

Un viaggio nel tempo e tra le anime di Roma, dall’età repubblicana attraverso l’epoca imperiale e medievale fino alla riscoperta degli anni Venti. È la nuova affascinante opportunità offerta a romani e turisti che nella capitale potranno accedere all’Area Sacra di Largo Argentina e vistarla finalmente in maniera sistematica.

C’è anche questo appuntamento nell’agenda dell’arte che, da nord a sud, invita gli appassionati alla scoperta della bellezza. Dalle fotografie di Mario Dondero, in mostra a Milano, a Mario Schifano a Napoli, ecco quattro idee per il weekend alle porte.

Il Museo Chiossone di Genova sulla Grande Onda di Hokusai

Chiuso da settembre 2021 per lavori, realizzati con il sostegno di Fondazione Compagnia di San Paolo, il Museo d’Arte Orientale Edoardo Chiossone riapre al pubblico con una doppia sorpresa. La prima è rappresentata dall’accesso alla grande terrazza recuperata, con vista sul porto e sul centro città. La seconda riguarda una delle raffigurazioni più celebri dell’arte. Venerdì 23 giugno, in occasione dell’apertura serale a ingresso gratuito, dalle 20 alle 23, il nuovo Chiossone accoglierà i visitatori con l’esposizione La Grande onda. L’importanza dell’acqua nella cultura giapponese, visitabile fino al 24 settembre, a cura di da Aurora Canepari e sponsorizzata da Iren.

Nella stampa xilografica di fine Ottocento l'acqua è stata al centro di un'ampia gamma di opere realizzate con il vibrante blu del pigmento Blu di Prussia. L’esempio più famoso è la Grande Onda di Hokusai. Intorno a questa celebre stampa, della quale il Museo Chiossone conserva un magnifico esemplare, ruota il percorso della mostra temporanea. L’esposizione raggruppa anche una sessantina di stampe ukiyoe a tema acquatico della collezione Chiossone, tra le quali i celebri paesaggi di Hokusai e Hiroshige, le scene di vita di città di Kunisada e Yoshitoshi e i soggetti fantastici di Kuniyoshi.

 

A Palazzo Reale gli scatti di Mario Dondero

C’è la fotografia, scattata a Malaga nel 2001, con il ritratto tenuto nel palmo di una mano di un giovane combattente repubblicano, scomparso in una fossa di Franco. E c’è una selezione di scatti

realizzati in Italia che immortalano la migrazione interna al Paese, il lavoro nei campi, il processo di alfabetizzazione, l’attività dei pescatori di Chioggia nel 1980. E poi i volti dello spettacolo, da Carla Fracci a Vittorio Gassman, i ritratti di alcuni tra i più significativi pittori, scultori, fotografi, critici d’arte, come Alexander Calder o Alberto Giacometti, i reportage in Africa, il ritratto di Pier Paolo Pasolini con la madre. L’intensa carriera di Mario Dondero, uno dei protagonisti della fotografia italiana della seconda metà del Novecento e fotoreporter di spicco nel panorama internazionale, si racconta a Palazzo Reale. Fino al 6 settembre l’Appartamento dei Principi ospita la mostra Mario Dondero. La libertà e l’impegno a cura di Raffaella Perna.

L’appuntamento getta uno sguardo complessivo sull’opera di Dondero attraverso una selezione di immagini appartenenti a reportage e servizi fotografici realizzati dagli anni Cinquanta agli anni Dieci del XXI secolo.

Roma alla (ri) scopre l’Area sacra di Largo Argentina

A partire dal 20 giugno, da martedì a domenica, dalle 9.30 alle 19 con ultimo ingresso un'ora prima della chiusura, la storia millenaria dell’Area Sacra di Largo Argentina, nel cuore di Roma, si mostra al pubblico con un nuovo percorso. Per la prima volta si potrà accedere al sito visitandolo in modo sistematico, individuando le fasi dall’età repubblicana attraverso l’epoca imperiale e medievale, fino alla riscoperta del secolo scorso con le demolizioni degli anni Venti.

Condotti sotto la direzione scientifica della Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, i lavori sono il frutto di un atto di mecenatismo da parte della Maison Bulgari.

A distanza ravvicinata, i resti dei templi dell’Area Sacra con i loro dettagli, le fasi costruttive e i materiali, si potranno ammirare camminando allo stesso livello di strutture che per decenni cittadini e turisti hanno osservato dal piano stradale.

Da via di San Nicola de’ Cesarini si potrà accedere all’area archeologica grazie a un percorso su passerella privo di barriere architettoniche. Elemento di grande novità sono le due aree espositive nel portico della medioevale Torre del Papito e nei locali al di sotto del piano stradale di via di San Nicola de’ Cesarini, che racchiudono alcuni dei reperti provenienti dagli scavi e dalle demolizioni del secolo scorso, tra frammenti di epigrafi, decorazioni architettoniche, sarcofagi.

Mario Schifano alle Gallerie d’Italia

Trent’anni di Mario Schifano galoppano nelle sale delle Gallerie d’Italia di Napoli. Fino al 29 ottobre il museo di Intesa Sanpaolo ospita la mostra Mario Schifano: il nuovo immaginario. 1960 -1990, dedicata a uno dei più importanti artisti italiani della scena nazionale e internazionale del XX secolo.

Avvalendosi della collaborazione dell’Archivio Mario Schifano, il curatore Luca Massimo Barbero ha selezionato oltre 50 lavori della produzione dell’artista dagli anni Sessanta agli anni Novanta provenienti dalla Collezione di Intesa Sanpaolo, e da altre importanti istituzioni come il Museo del Novecento di Milano e la Galleria Internazionale d’Arte Moderna Ca’ Pesaro di Venezia, da gallerie d’arte e collezioni private nazionali e internazionali.

Le prime rarissime opere monocrome, alcune delle quali provenienti dalla Collezione Luigi e Peppino Agrati, oggi parte del patrimonio artistico del Gruppo Intesa Sanpaolo, per la prima volta riunite in questa importante occasione, testimoniano gli esordi di Schifano che inizia la sua carriera tra la fine degli anni Cinquanta e i primi anni Sessanta. La sua ricerca è inizialmente caratterizzata da una pittura monocroma, densa, con riferimenti al suo lavoro di restauratore di opere antiche nel museo d'arte etrusca di Villa Giulia, a Roma, dove il padre lo aveva indirizzato.

L’esposizione tratta anche il tema delle insegne - come testimoniano le pitture iconiche dedicate alla Esso, alla Coca Cola ed ai segnali urbani - ma anche i grandi paesaggi italiani come Ultimo autunno.

Non mancano i lavori degli anni Settanta denominati Paesaggi TV, creazioni che ripropongono fatti di cronaca, arte e pubblicità, esposte al pubblico per la prima volta.

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