La Congiuntura flash descrive una legge di bilancio costruita per non fare danni, ma anche per non fare passi in avanti sul piano della crescita. La manovra “sarà quasi a saldo zero” e “non avrà impatto sul Pil”. La traiettoria del deficit – “2,8% nel 2026 e 2,6% nel 2027” – conferma che l’obiettivo principale è l’uscita dalla procedura per disavanzi eccessivi, non l’espansione dell’economia. Le risorse vanno a “taglio aliquote Irpef, sanità, investimenti, politiche per la famiglia”, ma il loro effetto netto è neutro.
(Foto: Emanuele Orsini, presidente Confindustria)
Manovra a saldo zero
Confindustria registra che la legge di bilancio non modifica il passo dell’economia: accompagna il rientro dei conti pubblici senza generare impulso aggiuntivo. Si tratta di un impianto prudente e calibrato esclusivamente sulla stabilizzazione, non sul rafforzamento della dinamica del Pil.
“Sarà quasi a saldo zero”, “non avrà impatto sul Pil”, “obiettivo principale: uscita dalla procedura per disavanzi eccessivi” — Confindustria.
Investimenti: segnale positivo
Sul fronte degli investimenti, invece, i segnali sono migliori. Dopo “un ottimo secondo trimestre (+1,6%)” la fiducia “dei produttori di beni strumentali” sale a settembre, specialmente nelle “attese su ordini e produzione”. Il credito sostiene il ciclo: “+1,2% annuo in agosto”. Restano margini più deboli nelle costruzioni: “si attenua la fiducia” per “giudizi negativi sugli ordini”, anche se “i piani di costruzione recuperano”. Il quadro per le imprese rimane quindi di avanzamento, ma non uniforme.
“Fiducia in recupero e credito in crescita” — Confindustria.
Consumi: ripartenza fragile
Sul versante della domanda interna, la fotografia è di cautela. Nel secondo trimestre “il reddito reale delle famiglie è cresciuto (+0,3%)” ma il risparmio è salito “al 9,5%”, frenando la spesa. Nel terzo trimestre emergono segnali di ritorno graduale dei consumi: “l’occupazione registra una pausa”, così come “le vendite al dettaglio”, ma la variazione acquisita rimane positiva “(+0,1% e +0,3%)”. A settembre migliora la fiducia dei nuclei familiari: “96,8 da 96,2”. E tornano a crescere anche le immatricolazioni di auto “(+0,4% annuo)”. Ripartenza sì, ma condizionata da prudenza e incertezza.
“Redditi in lieve aumento, risparmio elevato, consumi in ripresa graduale” — Confindustria.
Export: il nodo dei dazi
Il fronte esterno è quello più critico. Confindustria evidenzia che “i dazi abbattono l’export italiano verso gli Usa” e che l’effetto è amplificato da un “dollaro svalutato”, che erode la competitività delle imprese. Sullo scenario globale, “la recente tregua tra Israele e Palestina attenua l’incertezza” e “il rientro del prezzo del petrolio abbassa i costi”, ma il peso delle barriere commerciali resta prevalente. In Italia “l’industria è ancora in difficoltà” e “i servizi continuano a crescere poco”, con l’export che continua a sottrarre energia al ciclo interno.
Export sotto pressione: “dazi e cambio sfavorevole riducono la competitività” — Confindustria.
Il quadro in sintesi
Il quadro è quello di un’economia che tiene ma non accelera. Manovra neutra, investimenti in tenuta, famiglie caute, export sotto pressione. L’analisi di Confindustria resta coerente dall’inizio alla fine: la crescita non è spinta dalla legge di bilancio e la dinamica esterna peggiora. Senza politiche che sblocchino la domanda estera o riducano il freno commerciale, il ciclo rimane piatto. È un profilo di stabilizzazione, non di espansione. Finale chiuso.