Il Mef surclassa i privati: Del Vecchio vola, Agnelli ed Elkann frenano, Prada e Bertelli sprofondano.
Lo Stato guida con forza la classifica degli azionisti della Borsa
Nel 2025 chi si aggiudica lo scettro di super-ricco di Piazza Affari non è un magnate privato, bensì lo Stato italiano, ovvero il Ministero dell’Economia e delle Finanze (Mef), con un patrimonio azionario che supera gli 81 miliardi di euro, in aumento del 26,7% rispetto al 2024. Questa performance domina il mercato, superando persino l’andamento dell’indice Ftse Mib che registra un +21%. Il risultato è trainato da un boom del settore difesa: Leonardo +121%, Fincantieri +225%, affiancati da ottimi risultati di Poste Italiane, Webuild e Italgas.
I privati: Del Vecchio conduce, Rocca tallona, Agnelli-Elkann arretra
Gli eredi Del Vecchio: un balzo poderoso
Al primo posto tra i privati si piazzano gli eredi di Leonardo Del Vecchio, con 51,5 miliardi di euro in azioni, un aumento del 31% rispetto al 2024 (da 39,4 miliardi). Il nucleo familiare è composto dai sei figli del fondatore, la seconda moglie Nicoletta Zampillo e il figlio di lei, Rocco Basilico. Ciascuno possiede circa 6,4 miliardi, mentre Francesco Milleri – amministratore delegato di Essilux e gestore di Delfin – figura con una capitalizzazione personale di circa 140 milioni.
La famiglia Rocca: stabile in crescita
Segue la famiglia Rocca, proprietaria di Tenaris, attiva nel comparto oil & gas, con un patrimonio che sfiora i 10 miliardi di euro, segnando una crescita del +7% rispetto all’anno precedente.
Agnelli-Elkann: in discesa
In calo di una posizione la famiglia Agnelli-Elkann, penalizzata dal rallentamento di Exor e del gruppo Stellantis, particolarmente colpito dalla crisi del settore auto. Il valore complessivo si riduce del 10%. In particolare, la quota di John Elkann è stimata intorno ai 2,3 miliardi, mentre i fratelli Lapo e Ginevra detengono ciascuno circa 755 milioni.
Prada, Caltagirone, Ferrari, Benetton: la classifica continua
Salgono a sorpresa gli eredi di Caltagirone; insieme a loro troviamo nomi blasonati come Piero Ferrari, la famiglia Benetton, i Stevanato, i Doris-Tombolato, e in chiusura dei top-ten la famiglia Buzzi.
Il panorama dei Paperoni cambia volto
A un’analisi vivace e pungente, la graduatoria del 2025 racconta una verità sorprendente: lo Stato ha bruciato sul tempo i grandi magnati privati, grazie al controllo di società strategiche e alla spinta dei settori difesa e utility. Dietro di lui, la dinastia Del Vecchio domina tra i privati, seguita da Rocca, mentre gli Agnelli-Elkann perdono terreno — un segnale eloquente del declino della potenza ex-industriale nel settore auto & finanziario.