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L’intervento / IBL: perché abolire il payback farmaceutico

- di: Vittorio Massi
 
L’intervento / IBL: perché abolire il payback farmaceutico
IBL: abolire il payback farmaceutico

L’Istituto Bruno Leoni chiede di cancellare un meccanismo definito “tassa d’emergenza permanente”, frenando oggi investimenti e innovazione: al governo si domanda una rottura vera, non palliativi.

(Il Direttore generale dell'Istituto Bruno Leoni - Idee per il libero mercato, Alberto Mingardi).

Cosa cambia con il testo unico

L’analisi parte dal disegno di legge delega presentato il 1° ottobre dal ministro della Salute Orazio Schillaci con il sottosegretario Marcello Gemmato, che avvia un Testo Unico della legislazione farmaceutica toccando governance della spesa, ruolo della farmacia e digitalizzazione. Ma, puntualizza l’editoriale dell’IBL, sul payback non bastano ritocchi procedurali: serve una scelta politica chiara.

Palliativi non riforme

Il governo rivendica due alleggerimenti: tetto per acquisti diretti dall’8,3% all’8,5% e spostamento di categorie di farmaci dalla distribuzione diretta alla convenzionata. Tuttavia, evidenzia l’indagine dell’IBL, si tratta di “correzioni marginali” che non scalfiscono la sostanza di un sistema che vale circa 4 miliardi di euro di scostamenti, con oneri retroattivi per le imprese intorno a 2 miliardi.

Una tassa d’emergenza divenuta strutturale

Introdotto nel 2011 “in un momento di emergenza”, il payback è stato normalizzato nel tempo. Come sostiene l’Istituto Bruno Leoni, è diventato “una fonte di entrate facili e crescenti” per l’erario, ma al prezzo di minare credibilità regolatoria, programmazione industriale e ricerca. In altre parole, una “tassa d’emergenza permanente”.

L’appello dell’Ibl al governo

“È positivo che l’esecutivo riconosca il problema, ma servono riforme vere”, afferma l’editoriale dell’IBL. L’occasione è la delega sul Testo Unico: “eliminare il payback” sarebbe un segnale di discontinuità capace di restituire certezza alle imprese, attrarre capitali e tradurre l’innovazione in benefici per i pazienti.

La posta in gioco per innovazione e pazienti

Osserva l’Istituto Bruno Leoni: la filiera farmaceutica vive di stabilità e previsioni di lungo periodo. Meccanismi retroattivi e imprevedibili spingono le aziende a rinviare investimenti e sperimentazioni. Puntualizza l’editoriale dell’IBL: continuare a “racimolare risorse dove elettoralmente fa meno male” indebolisce la competitività e, alla lunga, penalizza i consumatori-pazienti.

Un messaggio categorico

Conclude l’IBL: “La qualità della regolazione non si misura da quanto riesce a prelevare, ma da quanto libera innovazione”. Il messaggio è categorico: abolire il payback non è un tecnicismo contabile, è una scelta industriale a beneficio del Paese. 

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