• Tutto con Bancomat. Scambi denaro, giochi ti premi.
  • Esprinet molto più di un distributore di tecnologia
  • Fai un Preventivo

Il gioiello italiano in bilico: boom export 2024, ma frenata 2025

- di: Bruno Coletta
 
Il gioiello italiano in bilico: boom export 2024, ma frenata 2025
Il gioiello italiano in bilico: boom export 2024, ma 2025 apre alla cautela
Nonostante un balzo record del +41 % per l’export 2024 del comparto orafo-argentiero-gioielliero, il 2025 si apre con segnali di frenata tra dazi Usa, flessioni verso la Turchia e nuove geografie emergenti: ecco perché le imprese italiane devono reagire con audacia.

Il settore orafo-argentiero-gioielliero italiano ha vissuto un 2024 di eccezionale vigore: secondo le elaborazioni del Centro Studi della Confindustria Federorafi su dati Istat, l’export è salito a circa 15,5 miliardi di euro, con una crescita superiore al +41 % rispetto al 2023.

Un risultato trainato da due principali fattori: da un lato l’impennata delle materie prime – l’oro in euro ha registrato un incremento intorno al +23 % e l’argento si è mosso su livelli vicini al +21 % nel confronto 2023-24 – dall’altro un fenomeno quasi “anomalo”: la Turchia, che pur coinvolgendo meno del 3 % delle aziende del comparto, ha assorbito circa il 34,5 % dell’export totale.

Tre distretti in primo piano ma configurazioni molto differenziate

Fra i principali poli produttivi italiani spiccano i distretti di Arezzo, Vicenza e Valenza. Nel passaggio 2023-24 Arezzo ha messo a segno un’impennata dell’export nell’ordine del +119,3 %, spinta proprio dai flussi verso Ankara; Vicenza ha chiuso con un più equilibrato +14,9 % e Valenza ha registrato un leggero calo vicino all’-1,8 %.

Il 2025 si apre con nuvole: -9,1 % nel primo trimestre e -15,2 % nei primi cinque mesi

L’inizio del 2025 ha mostrato però un cambio di passo. Nel primo trimestre l’export del settore ha segnato un arretramento di circa -9,1 % rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Nei primi cinque mesi dell’anno la flessione si è ampliata, arrivando a circa -15,2 % su base annua.

Questo arretramento è stato influenzato soprattutto dal ridimensionamento dei flussi verso la Turchia: dopo l’exploit del 2024, l’export diretto verso Ankara nei primi mesi del 2025 è sceso di oltre il 40 %. Anche gli Stati Uniti hanno mostrato un andamento in chiaroscuro, con un calo vicino al -18,9 % nello stesso arco temporale, appesantito dall’effetto dazi.

Quali mercati funzionano ancora?

Non tutti i numeri sono in rosso. Accanto alle flessioni su alcuni sbocchi maturi, emergono mercati che continuano a funzionare e che per molte imprese rappresentano una boccata d’ossigeno. Tra questi, gli Emirati Arabi Uniti, che mostrano una crescita sostenuta, la Svizzera, che conferma il proprio ruolo di hub strategico, e soprattutto la Cina, dove la domanda per il gioiello italiano di fascia medio-alta rimane vivace, con tassi di incremento a doppia cifra.

Le imprese reagiscono: previsioni, investimenti, timori

Nonostante il cambio di scenario, il comparto non si limita a subire. Un’indagine condotta nella prima metà del 2025 su un campione di circa 250 imprese di dimensioni medio-grandi mostra un quadro diviso a metà: circa il 45 % delle aziende prevede un aumento del fatturato, il 43 % teme un arretramento e una quota residua indica stabilità.

Le priorità strategiche emergono con nettezza. Oltre il 60 % del campione indica come primo obiettivo l’apertura di nuovi mercati; una quota analoga punta su nuovi prodotti e servizi, mentre quasi la metà dichiara di voler aumentare in modo significativo gli investimenti in tecnologia, digitalizzazione dei processi, tracciabilità e sostenibilità delle filiere.

Una minaccia forte: i dazi Usa

Nel quadro già fragile del 2025, a minare ulteriormente la fiducia è l’escalation delle tariffe statunitensi sui beni di lusso e in particolare sui metalli preziosi. Le simulazioni elaborate dalle associazioni di categoria indicano che un incremento marcato dei dazi sul comparto orafo potrebbe tradursi in una drastica erosione del valore aggiunto, fino a tre quarti dei margini per le imprese più esposte, soprattutto le Pmi che lavorano su commessa.

In questo scenario, il conto finisce inevitabilmente sullo scontrino del consumatore: per mantenere livelli di redditività accettabili, alcune aziende sarebbero costrette a ritoccare i listini anche di un +40 % rispetto ai prezzi attuali.

Come è stato efficacemente riassunto da un operatore del settore: “Una semplice catenina da 5 grammi in oro 18kt oggi venduta a circa 440 dollari potrebbe salire a 640 dollari per garantire gli stessi margini all’impresa italiana.”

Da Arezzo a Vicenza: le distinte strategie dei distretti

Il distretto di Arezzo, che nel 2024 aveva cavalcato l’onda lunga della domanda turca, si trova ora a dover gestire un brusco rientro: nonostante resti un polo leader per valore esportato, la forte dipendenza da un singolo mercato lo espone a una volatilità elevata. A Vicenza, invece, la maggiore diversificazione della clientela internazionale ha permesso al distretto di mostrare una tenuta migliore nei primi mesi del 2025, con una dinamica dell’export ancora positiva, seppur più lenta rispetto agli anni del boom.

Situazione più complessa a Valenza, dove il posizionamento sul segmento dell’alta gioielleria, pur garantendo margini più robusti, rende la produzione più sensibile al rallentamento della domanda di lusso in alcuni mercati chiave. Per tutte e tre le aree, però, il messaggio di fondo è lo stesso: la fase del “tutto oro quel che luccica” è finita, e serve una strategia di medio periodo che non si affidi più soltanto al vento favorevole delle materie prime.

Prospettive e raccomandazioni per il comparto

In un contesto internazionale così complesso, la parola d’ordine per le imprese italiane del settore orafo-gioielliero è diversificazione. Puntare soltanto su mercati instabili come la Turchia, o su uno scenario statunitense segnato da dazi crescenti e incertezza politica, significa esporsi a un rischio che molte Pmi non possono permettersi.

Non basta più la tradizionale qualità del made in Italy. Occorre rafforzare la presenza digitale, investire nel design e nel servizio al cliente finale, presidiare i canali del lusso accessibile e incrementare il contenuto di valore aggiunto indipendentemente dall’andamento delle quotazioni dell’oro. Sempre più aziende stanno puntando su sostenibilità, uso di metalli riciclati, certificazioni ambientali e riduzione dell’impatto energetico e idrico dei processi.

Accanto alle strategie aziendali, resta decisivo il ruolo delle istituzioni: un quadro stabile di politiche industriali, strumenti efficaci per l’internazionalizzazione, accordi commerciali che limitino l’impatto dei dazi e una fiscalità meno penalizzante per chi esporta valore possono fare la differenza tra una frenata temporanea e un vero cambio di paradigma.

In sintesi, il comparto orafo-gioielliero italiano ha alle spalle un anno da record, ma il 2025 chiede alle imprese un salto di qualità nelle strategie. Sarà la loro capacità di trasformare l’eccellenza artigianale in flessibilità internazionale, innovazione e presidio di nuovi mercati a decidere se il gioiello italiano resterà protagonista sul palcoscenico globale o rischierà di scivolare ai margini di una mappa dell’export che, nel giro di pochi trimestri, è cambiata radicalmente.

Notizie dello stesso argomento
Trovati 83 record
02/12/2025
Consap e Gruppo BCC Iccrea: accordo per promuovere la diffusione dei Fondi Studio e Prima Casa
Consap e Gruppo BCC Iccrea: accordo per promuovere la diffusione dei Fondi Studio e Prima ...
02/12/2025
Intesa Sanpaolo sostiene la crescita di Yachtline 1618 con un finanziamento da 35 milioni
Intesa Sanpaolo sostiene la crescita di Yachtline 1618 con un finanziamento da 35 milioni
02/12/2025
Moody’s promuove il Lazio: rating migliorato a Baa2 con outlook stabile
Rocca: «Più credibilità internazionale». Righini: «Ridotto un debito mostruoso»
02/12/2025
Nuove imprese in ripresa: nel 2024 nascono 152mila attività (+5,7%)
Il rapporto Inapp fotografa un’Italia che prova a riattivare la spinta imprenditoriale
Trovati 83 record
  • Con Bancomat, scambi denaro, giochi e ti premi.
  • Punto di contatto tra produttori, rivenditori & fruitori di tecnologia
  • POSTE25 sett 720