Federchimica, nel 2022 crescita a doppia cifra per i farmaci di automedicazione

- di: Barbara Leone
 
Con una crescita del 5,7% delle confezioni dispensate rispetto al 2019, i farmaci senza obbligo di prescrizione, riconoscibili grazie al bollino rosso che sorride sulla confezione, recuperano pienamente il gap rispetto al periodo pre-pandemico. Questo grazie a un incremento a doppia crescita sia dei volumi che dei fatturati registratosi a fine 2022: le confezioni, pari a poco più di 287 milioni, fanno osservare un +15,9% mentre i fatturati, di poco inferiori a 2,9 miliardi di euro, crescono del +19,0%. Questi i principali risultati delle elaborazioni e delle analisi di Assosalute, Associazione nazionale farmaci di automedicazione, che fa parte di Federchimica, sui dati Iqvia

Federchimica, nel 2022 crescita a doppia cifra per i farmaci di automedicazione

Il 2022 ha dunque rafforzato l’andamento positivo evidenziato già a partire da aprile 2021: una significativa ripresa della diffusione dei virus stagionali, soprattutto nell’ultimo trimestre del 2022, e l’impiego dei farmaci di automedicazione sia per la gestione della sintomatologia post vaccino anti-Covid-19, sia per la malattia non grave da Covid-19 spiegano l’eccezionale performance del settore nell’anno appena trascorso.

Se però il 2022 è certamente un anno positivamente “anomalo” per le vendite del comparto dei medicinali senza obbligo di ricetta, si evidenzia quanto l’andamento registrato dipenda, invece, come è tipico del settore, da fattori esogeni e dalla maggiore o minore incidenza di disturbi non gravi: il progressivo allentamento delle misure di contenimento della diffusione del virus Sars-Cov-2 (uso dei dispositivi di protezione individuale, distanziamento sociale) e una ripresa delle normali abitudini di lavoro e svago, ha favorito una maggiore diffusione di quegli agenti patogeni, come i virus stagionali, con i quali si è venuti meno a contatto dal 2020. Inoltre, i trend registrati riflettono la diffusione del Covid-19, con ondate successive, a inizio 2022, in primavera e con la stagione fredda, quando al virus Sars-CoV-2 si è affiancata proprio la diffusione dei virus influenzali e parainfluenzali. L’Istituto Superiore Sanità, difatti, tramite i dati della sorveglianza epidemiologica, ha rilevato che la stagione influenzale 2022/2023 è stata quella con maggiore tasso di incidenza di sindromi influenzali e simil influenzali dal 2009-2010, anticipando, rispetto alle precedenti stagioni, al bimestre novembre-dicembre il picco di contagi, come era successo solo nel 2009 con la cosiddetta “influenza suina”. Tale situazione virologica ed epidemiologica ha, quindi, determinato un deciso incremento al ricorso dei farmaci senza obbligo di ricetta per la cura delle affezioni respiratorie – la prima classe terapeutica del mercato non prescription, con una quota di mercato del 38,3% a volumi e del 32,9% a valori – che ha chiuso il 2022 con un +35,2% a volumi e +44,8% a valori.

“Gli eccezionali risultati del 2022 confermano quanto il comparto dei farmaci di automedicazione sostenga efficacemente nella realtà quotidiana la salute delle persone, un ruolo di primaria importanza, che andrebbe meglio riconosciuto anche,in vista di una più generale revisione della governance farmaceutica nazionale” commenta il Presidente di Assosalute, Salvatore Butti.

“La ripresa del mercato dipende da una situazione epidemiologica senza precedenti, – continua Butti – ma l’unicità del 2022 ha messo chiaramente in luce il valore strategico del settore dal punto di vista terapeutico prima ancora che sociale ed economico. Per questo, non posso che ribadire quanto i farmaci di automedicazione siano una risorsa fondamentale per il sistema salute, che va valorizzata tramite azioni di corretta informazione ed educazione al cittadino affinché il loro uso sia responsabile e appropriato e, per questo, in grado di generare una migliore allocazione delle risorse professionali e monetarie oggi disponibili per la sanità pubblica”.

Il comparto dei farmaci di automedicazione risente degli effetti della concorrenza dei prodotti a connotazione farmaceutica (integratori, omeopatici, erboristici) e soffre strutturalmente di una diversa propensione alla spesa farmaceutica privata tra il Nord e il Sud del Paese nonché della mancanza dell’allargamento dell’offerta a nuove aree terapeutiche e a principi attivi, in linea rispetto a quanto avviene in altri Paesi europei. Infatti, negli ultimi 10 anni, i fatturati si sono mantenuti in un modesto range di crescita medio (+1,8%) mentre le confezioni hanno perso mediamente l’1,1% annuo. Guardando alle vendite delle due categorie in cui è suddivisa la classe dei farmaci senza obbligo di ricetta, quali i medicinali di automedicazione o Otc (Over the counter) (che rappresentano quasi il 77% del mercato dei farmaci senza obbligo di prescrizione, per un giro d’affari di quasi 2,2 miliardi di euro e volumi venduti per oltre 220 milioni di confezioni) e i Sop (Behind the counter), si osservano tendenze similari anche se migliori per gli Otc. Infatti, entrambe le specialità medicinali chiudono il 2022 con un deciso incremento sia dei fatturati (+21,6% per gli Otc e +11,2% per i Sop) sia dei volumi (+17,6% per gli Otc e +10,6% per i Sop). Rimangono pressoché stabili le dinamiche competitive tra i diversi canali di vendita, farmacie, parafarmacie e corner della Grande distribuzione organizzata (Gdo).

La farmacia continua a detenere una quota di mercato di poco inferiore al 90% a volumi del 90,5% a valori. L’esperienza pandemica ha dato forte impulso alla crescita delle catene di farmacie/parafarmacie e all’incremento delle vendite on line di medicinali non prescription, per i punti vendita autorizzati. Anche se, con riferimento al solo mercato dei farmaci senza obbligo di ricetta, il fenomeno non mostra numeri paragonabili a quelli di altri mercati della salute (p.es. integratori, prodotti per la cura della persona, dispositivi individuali di protezione), con una quota ancora esigua del fatturato del comparto (2,5% a valori e 3,6% a volumi), l’acquisto on line di medicinali senza obbligo di prescrizione registra nel 2022 una crescita importante del +38,9% a volumi e del +35,6% a valori per 10,6 milioni di confezioni e un giro d’affari di 73,7 milioni di euro. Nel lungo periodo, si osserva che i prodotti a connotazione farmaceutica (o notificati) condizionano l’andamento del settore dei farmaci di automedicazione, con i quali a volte vengono confusi. Nel 2022, i prodotti notificati tornano a mostrare trend positivi (+5,2% a volumi e +7,6% a valori), in linea con l’andamento storico di questo segmento che, anche nell’anno appena trascorso, realizza vendite superiori al mercato dei farmaci da banco, con 329 milioni di confezioni vendute e oltre 5 miliardi di euro di fatturato.

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