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Precipitano le Borse, oggi caduta tra le più pesanti di sempre. Milano in due giorni ha perso il 10,1%

- di: Matteo Borrelli
 
Precipitano le Borse, oggi caduta tra le più pesanti di sempre. Milano in due giorni ha perso il 10,1%
Complessivamente, le borse europee hanno visto evaporare oltre 1.241 miliardi di euro in due giorni: 422 miliardi il 3 aprile e ulteriori 819 miliardi il 4 aprile. 

I mercati finanziari mondiali hanno vissuto due giornate nere, con pesanti perdite registrate sia in Europa che negli Stati Uniti. La crescente tensione commerciale tra Stati Uniti e Cina, culminata nell'annuncio di nuovi dazi da entrambe le parti, ha scatenato il timore di una recessione globale.

Borse europee: crolli generalizzati e capitalizzazione in fumo
Le principali piazze europee hanno subito forti ribassi:
FTSE MIB (Milano): ieri ha chiuso in calo del 3,6%, mentre oggi 4 aprile ha registrato una perdita del 6,53%, segnando una delle peggiori performance dalla crisi finanziaria del 2008. 
CAC 40 (Parigi): ha ceduto il 3,31% il 3 aprile e il 4,26% il 4 aprile. 
DAX (Francoforte): ha perso il 3,01% il 3 aprile e il 4,95% il 4 aprile. 
FTSE 100 (Londra): in ribasso dell'1,55% il 3 aprile e del 4,95% il 4 aprile. 
IBEX 35 (Madrid): ha registrato una perdita dell'1,08% il 3 aprile e del 5,83% il 4 aprile. 
 
Complessivamente, le borse europee hanno visto evaporare oltre 1.241 miliardi di euro in due giorni: 422 miliardi il 3 aprile e ulteriori 819 miliardi il 4 aprile. 


Wall Street: vendite massicce e capitalizzazione in calo
Negli Stati Uniti, Wall Street ha subito pesanti perdite:
Dow Jones Industrial Average: ha chiuso in ribasso del 3,98% il 3 aprile e sta perdendo il 3,61% oggi.
Nasdaq Composite: ha registrato una flessione del 5,97% il 3 aprile e del 4,30% oggi.
S&P 500: ha ceduto il 4,84% ieri e il 4,30% oggi, bruciando circa 2.000 miliardi di dollari in capitalizzazione.  

Valute: il dollaro in difficoltà
Il dollaro statunitense ha mostrato segnali di debolezza a causa delle preoccupazioni legate ai dazi:
Euro/Dollaro: il tasso di cambio si è attestato a 1,1097 il 3 aprile 2025, evidenziando un rafforzamento dell'euro. 

Materie prime: oro in rialzo, petrolio in calo
Le tensioni commerciali hanno influenzato anche il mercato delle materie prime:
Oro: considerato un bene rifugio, ha registrato un aumento, scambiando a 3.101,03 dollari l'oncia. 
Petrolio (WTI): ha subito un calo del 7,36%, scendendo a 62,02 dollari al barile, il livello più basso dal 2021. 

Spread BTP-Bund: lieve aumento
Il differenziale tra i titoli di Stato italiani e tedeschi ha registrato un incremento:
Spread BTP-Bund: si è assestato sotto i 120 punti base, con il rendimento del BTP al 3,76% e quello del Bund al 2,57%. 

Dichiarazioni degli esperti
L'agenzia di rating Fitch ha dichiarato che i dazi “aumentano significativamente i rischi di una recessione negli Stati Uniti”.

Titoli italiani sotto pressione
A Piazza Affari, diversi titoli hanno subito pesanti perdite:
Azimut Holding: ha chiuso in calo del 12,60%. 
Leonardo: ha registrato una flessione del 12,41%. 
Banca Monte dei Paschi di Siena: ha perso il 12,20%. 
Nexi: ha chiuso in ribasso dell'11,47%. 

Peggio dell’11 Settembre 2001 
l crollo registrato oggi dalle Borse europee non è soltanto un segnale d’allarme per l’economia globale, ma entra direttamente nella storia dei mercati finanziari. Con 819 miliardi di euro bruciati in una sola seduta, l’Europa ha vissuto una delle giornate peggiori di sempre, peggiore perfino di molte fasi acute della crisi del 2008. Se si somma quanto perso ieri — 422 miliardi — il bilancio è da shock: oltre 1.241 miliardi di euro volatilizzati in appena 48 ore.
Milano, con il suo -6,53%, ha registrato uno dei maggiori tracolli di sempre, peggiore perfino della seduta dell’11 settembre 2001. Anche Parigi, Francoforte e Londra hanno subito perdite tra le più pesanti degli ultimi vent’anni, segno che i mercati stanno scontando non solo l’effetto immediato dei dazi, ma il rischio concreto di una crisi commerciale globale dagli esiti incalcolabili.
Nel frattempo, Wall Street sta proseguendo in netto ribasso anche fino a questo momento, con vendite estese su tutti i settori e investitori sempre più spaventati dalla prospettiva di una recessione.
Il mondo guarda ora a Washington e Pechino, in attesa di segnali di distensione che, al momento, sembrano ancora lontani. La sensazione dominante nei mercati è una: la guerra commerciale è appena cominciata, e l'economia globale rischia di essere il campo di battaglia.

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