Italiani bocciati in finanza, al via la quarta campagna Fabi con Ocse

- di: Barbara Bizzarri
 

Italiani bocciati in economia e finanza: le competenze in campo economico e finanziario sono ancora insufficienti. In Italia, su una scala da 1 a 20 che misura il grado di preparazione su conoscenze, comportamenti e atteggiamenti in materie economiche e finanziarie non arriva mai a quota 12, il livello minimo di sufficienza: se nel 2017 il totale del giudizio si era attestato a quota 10, nel 2020 era salito a 10,1 e nel 2023 a 10,6. Ecco la brutale pagella assegnata alla popolazione dalla Fabi, Federazione autonoma bancari italiani, e realizzata sulla base di indagini Banca d'Italia, che hanno interessato tutte le aree dei settori economici: pianificazione personale, bilancio familiare, risparmio investimenti, credito, servizi di conto corrente e sistemi di pagamento. Il giudizio resta insufficiente su tutto, e addirittura sul fronte delle conoscenze è in peggioramento rispetto alle passate rilevazioni. Anche su internet banking e criptovalute la preparazione è scarsa: pari a 4,4 su 10 punti.

Italiani bocciati in finanza, al via la quarta campagna Fabi con Ocse

Per rimediare a cotanta ignoranza, da oggi Fabi avvia il progetto Fabinomics, podcast con cui partecipa alla Global Money Week, la manifestazione mondiale sull'educazione finanziaria promossa dall'Ocse per sensibilizzare i giovani: "Aiutare le nuove generazioni è determinante", ha detto il segretario generale della Fabi, Lando Maria Sileoni. I progetti realizzati sono dieci in tutto, visibili sul sito dedicato edufin.fabi.it e sulla web tv www.fabitv.it.

“In tema di alfabetizzazione finanziaria ci sono dei passi avanti, ma siamo ancora lontani dall’aver raggiunto una vera consapevolezza. Ci sono ampie differenze di conoscenza per titolo di studio, ma anche di genere, con le donne ancora penalizzate. Compiere scelte consapevoli è fondamentale perché alcune decisioni hanno un impatto sul nostro futuro, sulla nostra vita e su quella delle nostre famiglie, basti pensare a quanto è successo con il rialzo dei tassi decisioni dalla Bce che ha spiazzato i cittadini, a riprova del fatto che le competenze economiche sono sempre più necessarie per essere pronti ad affrontare situazioni imprevedibili. Aiutare le nuove generazioni è determinante. Un primo passo significativo è stato compiuto l’anno scorso con un primo intervento legislativo che ha inserito l’educazione finanziaria nei programmi didattici di educazione civica, poi rafforzato nella versione finale del recente decreto “capitali”. Noi continueremo a fare la nostra parte proponendo sempre nuove iniziative”, ha sottolineato il segretario generale Sileoni.

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