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Oro sopra 4.000: il rifugio che riscrive i mercati

- di: Marta Giannoni
 
Oro sopra 4.000: il rifugio che riscrive i mercati
Oro sopra 4.000: il rifugio che riscrive i mercati
Record storico con mesi d’anticipo rispetto alle previsioni: tra guerre, shutdown Usa e attese di tagli Fed, banche centrali ed Etf alimentano la corsa. Gli strategist vedono ancora spazio.

L’oro ha sfondato la soglia dei 4.000 dollari l’oncia con un’accelerazione che non ammette dubbi: il metallo giallo torna sovrano del risk-off e detta l’umore dei listini globali. Il picco oltre quota 4.000 arriva con mesi di anticipo rispetto alle proiezioni circolate finora e si innesta in un 2025 già memorabile per performance e volatilità.

Perché è successo ora

L’innesco è multiplo e inequivocabile: escalation geopolitiche, shutdown federale negli Stati Uniti, prospettiva di nuovi tagli dei tassi da parte della Federal Reserve e un dollaro meno tonico. In questo mix, gli investitori hanno alzato la copertura contro shock macro e di mercato, scegliendo l’asset rifugio per eccellenza. Il confronto storico è impietoso: il ritmo di rialzo non si vedeva da fine anni ’70.

Cosa dicono le grandi banche

Le case d’investimento convergono su un punto: la spinta non è esaurita. Gli strategist che hanno rivisto al rialzo gli obiettivi per il 2026 legano il potenziale a flussi persistenti negli strumenti fisicamente coperti e alla domanda ufficiale delle banche centrali. Tradotto: non è solo “paura” di breve, è anche un tema strutturale di portafoglio.

Banche centrali e riserve

La domanda delle banche centrali resta solida. La logica: diversificare dalle riserve in dollari, ridurre la duration in un ciclo di tassi incerto, aumentare la liquidità di qualità. Il pattern di acquisti — pur con fisiologiche pause mensili — rimane positivo e funziona da pavimento al prezzo.

Etf e “paura di restare fuori”

Gli Etf fisici sull’oro hanno riacceso il motore. Il principale veicolo globale mostra scorte poco sopra le mille tonnellate, coerenti con afflussi nelle settimane che hanno preceduto lo sfondamento dei 4.000. Il messaggio è chiaro: copertura tornata mainstream e FOMO in aumento, con traino su argento e altri preziosi.

Tecnico tirato ma trend intatto

Gli oscillatori di breve segnalano ipercomprato, ma un mercato tirato non è necessariamente al capolinea. Finché il regime macro resterà instabile — tra crescita fragile, politica fiscale conflittuale e rischi geopolitici — l’oro manterrà premio da copertura. Gli storni saranno bruschi, ma restano occasioni per la costruzione graduale delle posizioni.

Il punto che conta

Non c’è un solo fattore a muovere l’oro: c’è un regime. Finché non cambia — Washington paralizzata, politica monetaria in transizione, frammentazione geopolitica, domanda ufficiale e flussi su strumenti fisici — il metallo resta baricentro dell’asset allocation difensiva. Quota 4.000 non è un traguardo: è una tappa.

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