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Fisco in tilt, contribuenti nel caos: rivolta dei commercialisti

- di: Vittorio Massi
 
Fisco in tilt, contribuenti nel caos: rivolta dei commercialisti
Blocco del sito delle Entrate nel giorno clou. “Intollerabile”. Si chiedono proroghe urgenti, il Pd attacca Giorgetti: “Inefficienza gravissima”.
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Roma paralizzata dal digitale: un déjà-vu fiscale che fa infuriare
Altro che digitalizzazione. Il portale dell’Agenzia delle Entrate, snodo centrale per le dichiarazioni dei redditi, è crollato proprio nella giornata più delicata: oggi 28 maggio, a 48 ore da una pioggia di scadenze fiscali. I commercialisti parlano di un “blocco inaccettabile” e chiedono proroghe immediate. Il Codacons denuncia “un disservizio assurdo”. E il Partito Democratico punta il dito sul ministro Giorgetti: “Prenda atto del danno e intervenga subito”. La piattaforma è poi tornata online nel pomeriggio, ma la fiducia è a picco.

L’allarme scatta all’alba: dichiarazioni impossibili da trasmettere
Le prime segnalazioni sono rimbalzate tra gruppi WhatsApp e canali Telegram di professionisti già prima delle 9:30: il sito dell’Agenzia, gestito da Sogei, risultava irraggiungibile o bloccato in fase di autenticazione. Problemi tecnici già noti – un episodio analogo si era verificato lo scorso 16 maggio – ma stavolta la tempistica ha innescato la tempesta.Non è possibile trasmettere le dichiarazioni precompilate, inviare comunicazioni per i crediti d’imposta ZES o gestire liquidazioni Iva”, ha tuonato l’Associazione nazionale commercialisti (Anc), mostrando screenshot delle schermate d’errore.

De Nuccio (Cndcec): “Serve proroga generalizzata fino a giugno”
Il presidente del Consiglio nazionale dei commercialisti, Elbano de Nuccio, ha scritto direttamente al direttore dell’Agenzia delle Entrate, Vincenzo Carbone, invocando una proroga immediata di tutti gli adempimenti con scadenza entro il 31 maggio, indipendentemente dalla ripresa del servizio. “Anche un blocco di poche ore, in giornate così dense, compromette l’operatività di migliaia di studi professionali”, ha dichiarato De Nuccio a margine della lettera. “La normativa (DL 498/1961) prevede già l’estensione dei termini in caso di interruzione tecnica dei servizi: applichiamola”.

Codacons: “Inconcepibile che un sistema così cruciale si blocchi ancora”
Non meno dura la posizione del Codacons: “È impensabile che il portale di riferimento per le operazioni fiscali in Italia non sia in grado di sostenere i picchi di accesso”, ha dichiarato oggi il presidente Carlo Rienzi. “Chiediamo l’immediato intervento del governo e un’indagine sulla tenuta della struttura digitale affidata a Sogei. Questo non è un incidente: è un fallimento sistemico”.

Pd all’attacco: “Governo immobile, a pagare sono cittadini e professionisti”
Le opposizioni non si sono fatte attendere. “Il ministro Giorgetti non può lavarsene le mani – si legge in una nota dei deputati Pd della Commissione Finanze – Il nuovo blackout informatico dimostra ancora una volta la sciatteria con cui vengono gestiti strumenti essenziali per il Paese. Pretendono rigore nei pagamenti, ma offrono una burocrazia inceppata”. Il gruppo dem ha chiesto ufficialmente una proroga e la convocazione urgente di una commissione tecnica per fare chiarezza su cause, responsabilità e misure correttive.

Il sito torna online, ma la frustrazione resta
Solo nel tardo pomeriggio l’Agenzia è riuscita a comunicare il ritorno alla normalità. Ma il danno è fatto: commercialisti e imprese hanno perso ore preziose. In gioco non ci sono solo le precompilate, ma anche i crediti ZES Unica e Agricoltura – vitali per gli investimenti nel Mezzogiorno – e la liquidazione Iva del primo trimestre. “Inaccettabile dover lavorare sotto minaccia continua di disservizi informatici”, denuncia Salvatore Regalbuto, tesoriere nazionale dei commercialisti. “Serve una svolta seria”.

La falla è sistemica: Sogei di nuovo nel mirino

Non è la prima volta che la società pubblica Sogei – che gestisce i sistemi informativi della fiscalità italiana – finisce nell’occhio del ciclone. Ma questa volta le critiche sono più accese, anche perché la digitalizzazione del Fisco è uno dei capisaldi del PNRR, con fondi e obiettivi precisi. A gennaio, un report del Dipartimento per la Trasformazione Digitale aveva già segnalato “rischi di congestione nei periodi di carico massimo” sui portali fiscali. Nessuna misura concreta, però, sembra essere stata adottata da allora.

Un’emergenza di sistema che va oltre la tecnologia
L’Italia non può permettersi un Fisco che si pianta. Dietro a ogni schermata bianca si nascondono scadenze, sanzioni, perdite economiche e frustrazione. Il problema non è solo tecnico, ma politico: se la macchina dello Stato non regge nei momenti cruciali, chi ne paga le conseguenze sono sempre gli stessi – professionisti, cittadini, imprese. La fiducia digitale è una promessa da mantenere, non uno slogan da riciclare a ogni disservizio.

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