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Le inchieste di Italia Informa / Queste le paure e le speranze degli italiani

- di: Bruno Coletta
 
Le inchieste di Italia Informa / Queste le paure e le speranze degli italiani

In un contesto globale caratterizzato da incertezze economiche, tensioni geopolitiche e trasformazioni sociali, gli italiani manifestano una complessa combinazione di timori e aspirazioni che delineano il clima emotivo del Paese.

Principali preoccupazioni
Secondo l’indagine “What Worries the World” condotta da Ipsos nel gennaio 2024, la disoccupazione è tornata a essere la principale preoccupazione per il 37% degli italiani, registrando un aumento di 4 punti percentuali rispetto alle rilevazioni precedenti. L’assistenza sanitaria segue con il 36%, in calo di 5 punti. Crescono i timori legati alla povertà e alle disuguaglianze sociali, che preoccupano il 29% degli intervistati, con un incremento di 3 punti. Le preoccupazioni riguardanti le tasse e la criminalità/violenza si attestano rispettivamente al 27% e al 26%, evidenziando una diminuzione di 4 e 6 punti.
Il 57º Rapporto Censis sulla situazione sociale dell’Italia rivela che l’84% degli italiani è impaurito dal “clima impazzito, mentre il 73,4% teme che i problemi strutturali irrisolti possano provocare nei prossimi anni una crisi economica e sociale molto grave, con povertà diffusa e violenza. Inoltre, il 73% esprime timori riguardo a flussi migratori sempre più intensi, ritenendo che l’Italia non sarebbe in grado di gestire l’arrivo di milioni di persone in fuga da guerre o per effetto del cambiamento climatico. Il 59,9% degli italiani ha paura che scoppi una nuova guerra mondiale che coinvolga anche l’Italia, e il 59,2% ritiene che il Paese non sarebbe in grado di difendersi militarmente in caso di aggressione.
Un’ulteriore fonte di preoccupazione riguarda la condizione giovanile. Secondo un sondaggio condotto dall’Osservatorio Europeo sulla Sicurezza nel luglio-agosto 2023, il 65% degli italiani ritiene che lo status socioeconomico dei giovani sia destinato a peggiorare, una percentuale significativamente superiore alla media europea del 51%.

Rapporto Eurobarometro sulla percezione dell’UE 
Secondo l’ultimo Eurobarometro (2024), il 62% degli italiani ritiene che l’Unione Europea abbia un impatto positivo sulla vita del Paese, ma solo il 35% si fida delle sue politiche economiche. La preoccupazione principale riguarda la gestione del PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza), considerato da molti uno strumento fondamentale per la ripresa, ma con un’attuazione giudicata inefficace dal 48% degli intervistati.

Approfondimento sulle paure economiche
Oltre alla disoccupazione, gli italiani temono l’inflazione e l’aumento del costo della vita. I rincari su beni di consumo, energia e affitti stanno mettendo in difficoltà molte famiglie. La questione delle pensioni resta un nodo critico: la sostenibilità del sistema previdenziale è vista con preoccupazione, con il timore che le future generazioni possano non beneficiare dello stesso livello di protezione sociale.

Il rapporto degli italiani con la tecnologia e l’intelligenza artificiale

L’automazione e l’intelligenza artificiale sollevano timori legati alla perdita di posti di lavoro. Settori tradizionali stanno subendo una rivoluzione digitale, spingendo molti lavoratori a ripensare la propria formazione e competenze. Tuttavia, il progresso tecnologico è anche visto come una risorsa per migliorare la qualità della vita.

Le paure legate all’ambiente
Il cambiamento climatico e i fenomeni estremi sono al centro delle preoccupazioni degli italiani. Eventi come alluvioni, incendi e siccità stanno aumentando la consapevolezza della necessità di azioni immediate. La sicurezza energetica è un altro tema critico: la dipendenza da fonti estere di energia preoccupa il 65% della popolazione.

Aspirazioni e fiducia nel futuro
Nonostante le numerose preoccupazioni, emergono segnali di speranza, soprattutto tra i giovani. Un questionario condotto nel 2022 su studenti delle scuole superiori di Milano e provincia ha evidenziato che il 35% dei partecipanti dichiara di avere una motivazione alta o molto alta nei confronti della scuola, e oltre il 75% riporta un rapporto positivo o molto positivo con i docenti.
Il rapporto “Io sono Cultura 2024” sottolinea come l’Italia stia affrontando la crisi puntando sulla qualità e sulla bellezza, con eventi nel cuore di Roma che fungono da crocevia di idee, esperienze e prospettive, esplorando le intersezioni tra i diversi campi creativi. Questo approccio evidenzia una volontà di valorizzare le eccellenze culturali del Paese come motore di rinascita e sviluppo.

Indicatori di Benessere ISTAT
L’ISTAT pubblica ogni anno il rapporto Benessere Equo e Sostenibile (BES), che misura la qualità della vita degli italiani attraverso vari indicatori. Nell’ultima edizione, emerge che il livello di soddisfazione per la vita in Italia si attesta intorno al 44%, in leggero calo rispetto agli anni precedenti. Tuttavia, cresce la consapevolezza dell’importanza della salute mentale e del benessere personale: il 61% degli italiani dichiara di voler dedicare più tempo a sé stesso e ai propri cari.
Secondo il BES, la fiducia nelle istituzioni è bassa: solo il 28% della popolazione crede che il governo sia in grado di affrontare le crisi economiche e sociali, un dato che si riflette nella generale incertezza per il futuro.

Osservatorio sulla Felicità del Politecnico di Milano
Uno studio condotto dall’Osservatorio sulla Felicità del Politecnico di Milano rivela che il 55% degli italiani associa la felicità a un lavoro stabile e ben remunerato, mentre il 27% la lega alla salute e al tempo libero. Tuttavia, il 45% ritiene che le condizioni lavorative nel Paese stiano peggiorando, con un impatto significativo sulla percezione del futuro.

Il confronto tra generazioni
Le paure e le speranze cambiano a seconda dell’età. I giovani sono più ottimisti sul futuro, ma temono la mancanza di opportunità lavorative. Gli anziani, invece, sono preoccupati per la salute e la sicurezza economica. La mobilità sociale è percepita in calo: il 55% degli italiani ritiene che oggi sia più difficile migliorare la propria condizione rispetto al passato.

Impatto della pandemia sulle abitudini e prospettive future
La pandemia da Covid-19 ha modificato profondamente le abitudini degli italiani, accelerando trasformazioni già in atto. La ricerca dell’Università Cattolica del Sacro Cuore evidenzia una maggiore attenzione verso la sostenibilità e il benessere personale. Emanuela Mora e Mario A. Maggioni, coordinatori della ricerca, affermano: “La pandemia ha agito come uno shock esogeno che ha accelerato trasformazioni già in atto, ma la sua influenza sulla popolazione è stata disomogenea. Questo evidenzia la necessità di politiche mirate a favorire l’adozione di comportamenti virtuosi e a ridurre le disuguaglianze”.
Il Rapporto Coop del gennaio 2025 mostra che, nonostante le preoccupazioni per guerre (81%), tensioni geopolitiche (76%) e cambiamenti climatici (71%), il 52% degli italiani mantiene sensazioni positive riguardo al futuro. Tra i propositi per il nuovo anno, il 75% degli intervistati esprime il desiderio di trascorrere più tempo con i propri cari, mentre il 66% intende orientarsi verso un’alimentazione più salutare.

In sintesi 
Gli italiani si trovano a navigare tra timori legati a questioni economiche, sociali e ambientali, e aspirazioni che riflettono una volontà di progresso e miglioramento. La consapevolezza delle sfide è accompagnata da una resilienza intrinseca e dalla speranza in un futuro migliore, sostenuta da fiducia nelle istituzioni e nell’educazione delle nuove generazioni. L’attenzione crescente verso la sostenibilità, il benessere personale e la valorizzazione delle eccellenze culturali del Paese rappresentano segnali positivi di una società in evoluzione, pronta ad affrontare le sfide del domani.


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