Alle 23:25 di lunedì 23 giugno 2025, l’Italia ha centrato un traguardo che definisce un nuovo standard per la tecnologia spaziale europea. Sette microsatelliti sono stati lanciati simultaneamente in orbita nell’ambito della costellazione IRIDE, la prima grande rete di osservazione della Terra interamente progettata, finanziata e gestita nel nostro Paese.
IRIDE: l’Italia accelera nello spazio, in orbita altri sette satelliti della costellazione nazionale
Il lancio, effettuato grazie alla sinergia tra l’Agenzia Spaziale Europea (ESA), l’Agenzia Spaziale Italiana (ASI) e l’azienda torinese Argotec, segna un primato assoluto nel contesto continentale: mai prima d’ora un singolo Paese europeo aveva portato in orbita, in una sola missione, sette satelliti destinati a un’infrastruttura istituzionale di monitoraggio ambientale e strategico.
PNRR e industria nazionale: un investimento strutturale nel futuro
Il programma IRIDE è uno dei progetti più rilevanti tra quelli finanziati dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Oltre un miliardo di euro – provenienti dai fondi europei e da risorse nazionali – è stato destinato alla creazione di una “costellazione di costellazioni”, che unirà satelliti di tipologie e tecnologie differenti in una rete integrata, con finalità civili e strategiche. IRIDE è concepita per rispondere a un ampio spettro di esigenze: dall’analisi dei cambiamenti climatici al controllo delle infrastrutture critiche, dalla gestione delle emergenze ambientali alla tutela del territorio. Un’iniziativa che unisce scienza, innovazione, industria e sicurezza, e che fa dell’Italia uno dei pochissimi Paesi al mondo a dotarsi di una capacità autonoma di osservazione della Terra di questa portata.
Argotec e lo SpacePark: il cuore tecnologico del progetto
I sette nuovi satelliti HEO (Hawk for Earth Observation) si uniscono a Pathfinder, il primo satellite IRIDE, lanciato lo scorso gennaio e già operativo. Tutti i nuovi satelliti sono stati realizzati in tempi record da Argotec, azienda italiana con sede a Torino e con filiali negli Stati Uniti. Il successo del progetto è anche frutto di un modello industriale innovativo: il nuovo SpacePark inaugurato nel 2024, uno stabilimento di 17mila metri quadri altamente automatizzato e integrato, consente la produzione interna dell’intero ciclo satellitare. Una scelta che ha garantito tempi rapidi e pieno controllo sulla qualità. «È una grande soddisfazione – afferma David Avino, CEO e fondatore di Argotec – aver centrato un obiettivo così ambizioso in così poco tempo. Se anche un passo conta, oggi ne abbiamo fatti sette. Entro il 2026 saremo pronti a realizzarne fino a venticinque, tutti con sensori multispettrali ad altissima precisione».
Verso una nuova geopolitica spaziale europea
La messa in orbita dei nuovi satelliti rappresenta anche un segnale forte nella geopolitica dello spazio. L’Italia si colloca tra i leader europei nel settore, capace non solo di partecipare, ma di promuovere e coordinare missioni strategiche con forti ricadute in termini di dati, autonomia tecnologica e capacità di risposta a crisi globali. Simonetta Cheli, Direttrice dei programmi di Osservazione della Terra dell’ESA, sottolinea come «il successo del lancio segni la materializzazione concreta della prima costellazione IRIDE e confermi il valore della cooperazione tra istituzioni e industria. I dati raccolti dai satelliti potranno supportare decisioni cruciali per la gestione delle risorse e la protezione dell’ambiente».
Tecnologia, ambiente e sicurezza: le direttrici del progetto
Teodoro Valente, presidente dell’ASI, parla di «un traguardo rilevante per lo stato di salute del pianeta e per la nostra capacità di monitorarne l’evoluzione in modo tempestivo ed efficace». Secondo Valente, IRIDE è anche la dimostrazione che l’Italia ha una filiera spaziale altamente competitiva, in grado di raccogliere la sfida della transizione digitale e ambientale. A rendere possibile il risultato, sottolinea, è stato lo sforzo congiunto di agenzie pubbliche e imprese private, unite da una visione strategica comune.
La costellazione IRIDE non è che all’inizio: altre missioni sono previste nei prossimi mesi, con il coinvolgimento di nuovi attori industriali. L’obiettivo finale è costruire, entro le scadenze imposte dal PNRR, una rete spaziale capillare e permanente, al servizio del Paese e della comunità internazionale. Una missione che unisce tecnologia, ambiente, economia e responsabilità, proiettando l’Italia al centro della nuova era dello spazio europeo.