Mark Zuckerberg ha scelto di sorprendere il mercato presentando i nuovi occhiali intelligenti basati sull’intelligenza artificiale. Il prodotto, sviluppato da Meta in collaborazione con Ray-Ban – marchio storico del gruppo EssilorLuxottica – promette di trasformare il modo in cui gli utenti interagiscono con i contenuti digitali. “È come avere lo schermo dello smartphone sempre davanti agli occhi”, ha spiegato l’amministratore delegato di Meta, illustrando un dispositivo in grado di proiettare messaggi, immagini e notifiche direttamente sul campo visivo.
Zuckerberg presenta gli occhiali con IA. Ray-Ban in prima linea per la nuova sfida tech
Gli occhiali, che arriveranno nei negozi il 30 settembre al prezzo di 800 dollari, combinano la tradizione estetica di Ray-Ban con la spinta tecnologica di Menlo Park. L’obiettivo è coniugare il design iconico con funzionalità di realtà aumentata, assistenza vocale e interazione tramite comandi gestuali. Secondo Meta, i modelli saranno leggeri, con una batteria capace di garantire un’intera giornata di utilizzo, e dotati di microcamere integrate per catturare foto e brevi video. La collaborazione con EssilorLuxottica assicura inoltre la possibilità di lenti graduate, ampliando la platea potenziale.
Un nuovo mercato
La presentazione segna un passaggio chiave nella corsa globale all’integrazione tra intelligenza artificiale e wearable devices. Dopo il debutto degli smartwatch e degli auricolari intelligenti, gli occhiali si candidano a diventare la prossima piattaforma di massa. Meta punta a intercettare una fascia di consumatori attenti alla moda ma anche desiderosi di tecnologie che semplifichino la vita quotidiana. L’azienda scommette sulla progressiva riduzione delle barriere di prezzo e sull’attrattiva del brand Ray-Ban, capace di rassicurare anche i più diffidenti verso i dispositivi “indossabili”.
Le incognite regolatorie
Non mancano però i nodi legati alla privacy e alla regolamentazione. Le microcamere integrate e la possibilità di registrare immagini sollevano timori sulla protezione dei dati personali e sulla sorveglianza non autorizzata. Meta ha promesso controlli stringenti e indicatori luminosi per segnalare quando le funzioni di registrazione sono attive, ma il dibattito rimane aperto. In Europa, dove le normative sulla privacy sono particolarmente severe, il lancio del dispositivo sarà osservato con attenzione dalle autorità.
La sfida competitiva
Con gli occhiali a realtà aumentata, Zuckerberg si inserisce in una competizione che vede già attivi colossi come Apple, Google e Microsoft. La differenza, secondo Meta, risiede nell’integrazione con i propri servizi social e di messaggistica, che trasformano gli occhiali in un prolungamento naturale dell’ecosistema digitale dell’azienda. Il prezzo, fissato sotto la soglia dei mille dollari, vuole posizionare il prodotto in una fascia premium ma accessibile, creando un vantaggio competitivo in un mercato ancora in fase di definizione.
EssilorLuxottica, ruolo strategico
Per il gruppo guidato da Francesco Milleri, la collaborazione con Meta rappresenta un’occasione di consolidamento nell’area ad alta tecnologia. EssilorLuxottica non è solo un partner produttivo, ma un attore strategico capace di garantire qualità, distribuzione globale e capacità di marketing. L’operazione rafforza l’immagine del gruppo italiano come player capace di guidare l’innovazione nell’occhialeria, trasformando un prodotto di moda in un device tecnologico di nuova generazione.
Implicazioni più ampie
Il lancio degli occhiali con IA segna anche un momento cruciale per Meta, che cerca di superare le difficoltà legate al rallentamento della pubblicità online e alle indagini antitrust che negli ultimi mesi hanno messo sotto pressione il settore tecnologico. Non a caso, proprio in parallelo, la Cina ha annunciato la chiusura della sua indagine antitrust su Google, un segnale che il contesto regolatorio globale resta fluido e incerto. Per Zuckerberg, la scommessa sugli occhiali non è solo un’operazione commerciale, ma una mossa per riaffermare la leadership di Meta nell’ecosistema tecnologico globale.