Il circuito italiano cambia passo: infrastruttura sovrana, pagamenti interoperabili in UE, partnership strategiche e un’identità rinnovata per guidare la nuova stagione digitale del Paese.
L’immagine dei pagamenti italiani sta cambiando a una velocità che fino a pochi anni fa sarebbe sembrata impensabile. E al centro di questa trasformazione si colloca BANCOMAT, pronto a inaugurare un 2026 che segna il passaggio definitivo da semplice circuito a piattaforma di sistema, con ambizioni nazionali ed europee. Una metamorfosi profonda, che intercetta il bisogno del Paese di dotarsi di un’infrastruttura digitale sovrana, affidabile e competitiva, all’altezza delle nuove abitudini di cittadini e imprese.
A inquadrare il momento è Franco Dalla Sega, presidente BANCOMAT (nella foto), che pone l’accento sulla crescita continua del mercato dei pagamenti. L’Italia, dopo anni di ritardo, sta finalmente allineandosi ai trend internazionali: nel 2024, per la prima volta, i pagamenti digitali hanno superato il contante in termini di valore transato — 43% contro il 41% — mentre i contactless rappresentano ormai quasi il 90% delle transazioni in negozio. Non è un semplice spostamento tecnologico, ma un cambio culturale.
BANCOMAT interpreta questa evoluzione come un compito strategico. Con oltre 30 milioni di account attivi, la società rivendica un’identità profondamente italiana, radicata nel tessuto bancario nazionale e sostenuta da partnership con istituzioni, enti culturali, realtà sportive e brand che incarnano le passioni del Paese. Essere italiani, per BANCOMAT, significa sostenere il Sistema Paese, contribuire alla sua competitività e creare valore duraturo.
BANCOMAT e il nuovo patto con le banche italiane
La trasformazione passa anche da un rapporto più maturo con gli istituti di credito. Partecipata dal Fondo Strategico Italiano e da circa cento banche, la società ribadisce con decisione che non vuole essere un competitor, ma un partner tecnologico. L’obiettivo è chiaro: costruire un ecosistema in cui le banche possano offrire servizi digitali avanzati e i cittadini possano pagare ovunque — in Italia, online e presto in tutta Europa — con la stessa semplicità garantita dai grandi circuiti internazionali, ma con un presidio interamente nazionale.
Una visione condivisa dall’Amministratore delegato e Direttore generale Fabrizio Burlando, che ricorda come BANCOMAT sia “il simbolo dei pagamenti italiani”, un marchio entrato nel linguaggio comune, fino a diventare parola dell’anno Treccani nel 1983. Oggi quella parola si rinnova: un unico brand più moderno, coerente e capace di rappresentare tutte le esperienze di pagamento — fisiche e digitali — in un ecosistema unico.
2025: identità nuova e infrastruttura sovrana
La rivoluzione del 2026 nasce però dal lavoro svolto nel 2025, anno in cui BANCOMAT ha completato due passaggi fondamentali.
Primo: la digitalizzazione totale delle carte, integrate nei principali wallet globali (Apple Pay, Google Pay, Samsung Wallet, Huawei Pay), rendendo il circuito italiano utilizzabile anche da smartphone da parte di milioni di clienti e tre milioni di esercenti.
Secondo: l’ unificazione del circuit in un’unica infrastruttura nazionale, scalabile, moderna e interoperabile con l’Europa, grazie alla partnership con Nexi. Un salto tecnologico che elimina frammentazioni storiche e consente di innovare più velocemente.
Questa nuova base “sovrana” permette a BANCOMAT di rafforzarsi come leader nel sistema dei pagamenti italiani, inaugurando una stagione in cui la tecnologia diventa leva di competitività e sicurezza.
L’Europa apre: interoperabilità tra circuiti domestici
Se l’Italia accelera, l’Europa segue. Dodici circuiti domestici hanno avviato un progetto comune che segna una svolta epocale: la creazione di un hub tecnico europeo, basato su standard condivisi e indipendente da reti internazionali di terze parti.
Per la prima volta sarà possibile effettuare transazioni tra Paesi diversi usando solo circuiti europei.
Un traguardo che nasce dall’esigenza, sempre più urgente, di una vera sovranità tecnologica europea in un settore strategico come quello dei pagamenti.
L’Italia è tra i Paesi capofila, insieme a Spagna e Portogallo. Nei prossimi mesi gli italiani potranno usare BANCOMAT anche all’estero e inviare denaro istantaneamente in tutta l’Unione Europea. Una novità che avrà un impatto concreto sulla vita quotidiana — dagli studenti Erasmus alle famiglie transfrontaliere.
FlowPay: innovare investendo in Italia
La spinta innovativa passa anche dall’acquisizione di FlowPay, la prima nella storia dell’azienda. Una fintech italiana con licenze di open banking, capace di portare in dote soluzioni come escrow e split payments .
Un investimento completamente nazionale, che rafforza la presenza di BANCOMAT nel mercato dei servizi digitali avanzati e amplia la gamma di soluzioni a disposizione delle banche aderenti.Verso il wallet nazionale: un’esperienza unificata
A completare questo percorso c’è la nuova app di circuito, moderna, intuitiva e pronta a integrarsi nelle app delle banche partner. È il primo passo verso il wallet nazionale, una piattaforma che unifica identità, tecnologia e fiducia, semplificando l’esperienza di pagamento degli italiani.