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Gaza, l’ora più buia: Netanyahu lancia l’occupazione totale con il sostegno di Trump

- di: Marta Giannoni
 
Gaza, l’ora più buia: Netanyahu lancia l’occupazione totale con il sostegno di Trump
Evacuazioni forzate, proteste delle famiglie degli ostaggi e raid in Yemen: Israele accelera l’offensiva mentre la comunità internazionale condanna.
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Il governo israeliano ha approvato un piano per l’occupazione totale della Striscia di Gaza, segnando un’escalation significativa nel conflitto con Hamas. L’operazione, denominata “Carri di Gedeone”, prevede la deportazione di centinaia di migliaia di palestinesi dal nord e dal centro di Gaza verso il sud, dove saranno allestiti campi temporanei tra le aree di Morag e il corridoio Filadelfia . Il primo ministro Benjamin Netanyahu (foto) ha dichiarato che l’obiettivo è “sconfiggere Hamas e liberare gli ostaggi”, sottolineando che le forze israeliane manterranno il controllo delle aree conquistate per un periodo indefinito.

Proteste interne e preoccupazioni per gli ostaggi
La decisione ha scatenato proteste tra le famiglie degli ostaggi detenuti da Hamas. Einav Tsangauker, madre di un ostaggio, ha accusato il governo di “ignorare deliberatamente il destino degli ostaggi” e di “cambiare gli obiettivi della guerra secondo interessi politici” . Il Forum delle famiglie degli ostaggi ha definito il piano una “condanna a morte” per i propri cari, criticando la priorità data alla conquista territoriale rispetto alla liberazione degli ostaggi. 

Reazioni internazionali e sostegno degli Stati Uniti
La comunità internazionale ha espresso forte preoccupazione per l’escalation. L’Unione Europea ha invitato Israele alla “massima moderazione”, mentre le Nazioni Unite hanno respinto il piano, sottolineando che qualsiasi deportazione da territori occupati è illegale secondo il diritto internazionale. Nonostante le critiche, l’amministrazione del presidente statunitense Donald Trump ha espresso sostegno all’operazione, con Trump che ha dichiarato: “Li aiuteremo ad avere il cibo. Sono affamati”, puntando il dito su Hamas per le condizioni della popolazione.

Raid in Yemen e tensioni regionali

Parallelamente all’offensiva a Gaza, Israele ha lanciato una serie di attacchi aerei sul porto di Hodeida nello Yemen, in risposta a un missile lanciato dai ribelli Houthi che ha colpito l’aeroporto Ben Gurion di Tel Aviv. I raid hanno distrutto infrastrutture chiave, tra cui una fabbrica di cemento, causando almeno un morto e 35 feriti . Israele ha accusato l’Iran di fornire armi agli Houthi attraverso il porto, mentre Teheran ha negato qualsiasi coinvolgimento. 

Prospettive future
L’operazione “Carri di Gedeone” è prevista per iniziare dopo la visita di Trump in Medio Oriente, programmata dal 13 al 16 maggio. Israele ha lanciato un ultimatum a Hamas: se non verranno rilasciati gli ostaggi entro dieci giorni, l’offensiva sarà avviata. Il capo di stato maggiore Eyal Zamir ha avvertito che un’operazione su larga scala potrebbe mettere in pericolo la vita degli ostaggi, ma il governo sembra determinato a procedere. 
La situazione a Gaza è critica, con oltre 52.500 morti palestinesi dall’inizio del conflitto e una crisi umanitaria in peggioramento. La comunità internazionale osserva con crescente preoccupazione, mentre le tensioni nella regione continuano a salire.

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