FOTO: TvBoy, Girl with the Pearl Earring Selfie, 2021, Tecnica mista su tela, 65 x 80 cm | Courtesy Pop House Gallery
A Roma apre la fontana dell’Acqua paola
Conosciuta anche come il “Fontanone del Gianicolo”, la fontana dell’Acqua paola fu voluta da papa Paolo V Borghese in seguito al ripristino dell’Acquedotto Traiano, da lui stesso promosso nel 1608.
Realizzata tra il 1610 e il 1614 come mostra terminale dell’Acquedotto Traiano-Paolo, la sua costruzione fu affidata a Giovanni Fontana coadiuvato da Flaminio Ponzio.
Danneggiata dai cannoni francesi durante la breve Repubblica Romana del 1849, la fontana subì un primo restauro nel 1859 e la sua acqua, dal 1901 agli anni Trenta, alimentò la prima centrale idroelettrica di Roma.
Sabato 23 agosto dalle 9.30 alle 13.30, con ultimo ingresso ore 13, il monumento con il piccolo giardino retrostante sarà visitabile nell’ambito dei Viaggi nel passato - Speciale Giubileo 2025.
A Pontedera un appuntamento con Banksy & Friends
L’arte ribelle si svela by night. Domenica 24 agosto, in occasione dell’apertura serale dalle 17 alle 23, in un’atmosfera suggestiva e immersiva si potrà visitare la mostra BANKSY & FRIENDS. Storie di artisti ribelli, a cura di Piernicola Maria Di Iorio. Un’occasione per scoprire oltre 70 opere di artisti come Andy Warhol, Damien Hirst, Mr. Brainwash, David LaChapelle, Takashi Murakami, Liu Bolin, Kaws, insieme a una selezione di artisti italiani emergenti e locali. Il lato più anticonformista dell’arte contemporanea, tra denuncia sociale, ironia e provocazione, si racconta così al PALP – Palazzo Pretorio di Pontedera (Pisa).
Il nucleo principale delle opere in mostra proviene dalla collezione privata della Pop House Gallery, realtà di riferimento nel panorama dell’arte contemporanea che da anni si dedica con passione alla promozione di linguaggi visivi innovativi e alla valorizzazione delle espressioni artistiche più audaci.
Milano città che sale. Episodio 2
Fino al 31 agosto presso la Fabbrica del Vapore – Sala delle Colonne di Milano, andrà in scena il secondo episodio della mostra “Milano città che sale”, Giovanni Testori e i Segreti di Milano: il caso dell’Arialda, a cura di Federica Mazzocchi.
Ideata e curata da Scalpendi,“Milano città che sale” è la prima mostra a episodi che vuole celebrare lo spirito creativo, culturale e progettuale della città di Milano. Un viaggio articolato in sette esposizioni, in corso fino al 18 gennaio, che raccontano - attraverso figure e movimenti emblematici dal secondo dopoguerra a oggi - l’identità dinamica e internazionale del capoluogo lombardo rendendo omaggio a protagonisti come Elio Vittorini, Giovanni Testori, Albe Steiner, il Laboratorio di comunicazione militante, la Milanottanta, Paolo Rosa e Luisa Spinatelli.
Il secondo episodio, Giovanni Testori e i Segreti di Milano: il caso dell’Arialda, ci riporta
al 1960, un momento cruciale nel fertile rapporto creativo tra lo scrittore e la sua Milano. La tragedia L’Arialda fu al centro di una violenta campagna di censura per la presunta oscenità del testo. Testori restituisce un affresco crudo e appassionato della metropoli milanese, concentrandosi sulle periferie urbane e sulle classi subalterne. Ne emerge una vera e propria cartografia emotiva della città al tempo del boom economico, nella quale si riflettono tensioni sociali, aspirazioni individuali e trasformazioni storiche.
La mostra allestita presso la Fabbrica del Vapore ricostruisce quella stagione irripetibile e controversa attraverso un’ampia selezione di documenti, tra fotografie di scena e di set, copioni, sceneggiature, articoli di stampa.
A Capri l’omaggio di The Prism all’isola azzurra
Fino al 4 settembre il Museo Ignazio Cerio, affacciato sulla celebre piazzetta, ospita "Sacred Blue – Omaggio all'Isola Azzurra", la nuova mostra personale di Stefano Simontacchi, in arte The Prism.
Curata da Marco Senaldi, l'esposizione trasforma l'approccio tradizionale nei confronti dell’arte in un'esperienza immersiva, dove ogni opera diventa un canale di energia spirituale.
Il titolo vuole essere un omaggio anche alla storia ancestrale dell'isola, simbolicamente legata alle "caverne cosmiche", come la Grotta delle Felci, conosciuta per i suoi reperti preistorici scoperti da Ignazio Cerio, il fondatore del Museo. Inoltre, il blu dell'isola è celebrato come la sua essenza energetica, in grado di evocare un'esperienza di trasformazione spirituale profonda.