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Le inchieste di Italia Informa: economia spagnola in crescita ma ancora fragile

- di: Bruno Coletta
 
Le inchieste di Italia Informa: economia spagnola in crescita ma ancora fragile

Questi i punti salienti dell'inchiesta di Italia Informa sull'economia della Spagna. Qui la sintesi.

Negli ultimi anni la Spagna ha dimostrato una notevole capacità di adattamento e innovazione economica, ma persistono fragilità strutturali che ne limitano la resilienza complessiva. L’economia spagnola, tradizionalmente legata al turismo e ai servizi, ha registrato progressi significativi in settori come la tecnologia, le energie rinnovabili e la finanza, ma resta penalizzata dall’assenza di una robusta base manifatturiera. Questo squilibrio solleva interrogativi sulla sua solidità a lungo termine.

L’importanza del turismo
Secondo i dati più recenti, la Spagna ha raggiunto nel 2024 un record storico di 94 milioni di presenze turistiche internazionali, con una crescita del 10% rispetto al 2023. Questo afflusso ha generato entrate pari a 126 miliardi di euro, un incremento del 16% rispetto all’anno precedente. Il ministro dell’Industria e del Turismo, Jordi Hereu, ha sottolineato l’importanza di trasformare il modello turistico verso una maggiore sostenibilità sociale e ambientale per mantenere questa leadership globale. Il turismo rappresenta oggi circa il 12% del PIL, confermandosi come una colonna portante dell’economia spagnola.

Il PIL: una ripresa con primati e limiti
Il Prodotto Interno Lordo (PIL) della Spagna ha superato nel 2024 i 1.500 miliardi di euro, posizionandosi come il più alto dell’Eurozona in termini nominali. Questo risultato rappresenta una crescita annua del 2,8%, confermando il recupero post-pandemia. Tuttavia, il PIL reale non ha ancora raggiunto i livelli pre-2020, segnalando una ripresa incompleta dal punto di vista strutturale. Nonostante ciò, la resilienza del turismo e l’espansione dei servizi avanzati hanno contribuito a mantenere un ruolo di primo piano nell’economia europea.

Un’economia di servizi avanzati
Oltre al turismo, la Spagna ha investito nella modernizzazione dei servizi avanzati. Madrid e Barcellona sono oggi hub per start-up tecnologiche, attratte da un ambiente regolatorio favorevole e da costi competitivi rispetto ad altre capitali europee. Il settore delle energie rinnovabili, in particolare l’eolico e il solare, ha registrato una crescita esponenziale, con il Paese che si conferma tra i leader europei nella transizione ecologica. La Spagna produce ormai oltre il 40% della sua energia da fonti rinnovabili, un risultato che la posiziona come modello per altri Stati membri dell’UE.
Il sistema finanziario, rappresentato da grandi gruppi bancari come Santander e BBVA, ha consolidato il proprio ruolo globale, garantendo stabilità e sostenendo l’internazionalizzazione delle imprese. Tuttavia, il debito pubblico, pari al 113% del PIL, e le difficoltà nel settore immobiliare rappresentano potenziali vulnerabilità.

La mancanza di una base manifatturiera
Un limite strutturale significativo dell’economia spagnola è la debolezza del settore manifatturiero. A differenza di economie come quella tedesca o italiana, dove l’industria è un pilastro centrale, in Spagna il settore industriale rappresenta meno del 16% del PIL. Questa carenza aumenta la dipendenza del Paese dalle importazioni di beni ad alto valore aggiunto e lo espone maggiormente a shock nelle catene di approvvigionamento globali.
In particolare, settori come l’automotive e l’elettronica, pur presenti, non raggiungono una scala competitiva sufficiente a incidere significativamente sull’economia nazionale. Per ridurre questa vulnerabilità, sarebbero necessari investimenti mirati e politiche industriali ambiziose.

Fragilità strutturali e disuguaglianze regionali
L’economia spagnola è caratterizzata da marcate disuguaglianze regionali. Madrid, Catalogna e Paesi Baschi trainano la crescita economica, mentre regioni come Andalusia ed Estremadura continuano a registrare tassi di disoccupazione superiori al 20%. La disoccupazione giovanile, nonostante un miglioramento rispetto agli anni precedenti, rimane elevata al 18%, evidenziando la necessità di riforme strutturali del mercato del lavoro.
L’alto livello di precarietà contrattuale e il sottoimpiego di giovani laureati rappresentano sfide critiche per il futuro economico del Paese. Al contempo, la crescita delle start-up tecnologiche e l’aumento degli investimenti in ricerca e sviluppo (R&S), che ora superano il 2% del PIL, segnano una tendenza positiva verso l’innovazione.

Conclusioni: tra leadership e fragilità
La Spagna è oggi una delle economie più avanzate e dinamiche dell’Eurozona, grazie alla sua capacità di eccellere nel turismo e nei servizi avanzati. Tuttavia, le fragilità strutturali, come la debolezza del settore manifatturiero, le disuguaglianze regionali e la precarietà del mercato del lavoro, rappresentano ostacoli significativi a uno sviluppo realmente sostenibile e inclusivo.
“La Spagna è a un bivio: consolidare il suo ruolo di leader nei servizi avanzati o rimanere vulnerabile a causa delle sue carenze strutturali,” afferma Juan Ramón Rallo, economista e docente all’Università Francisco Marroquín. Solo una strategia di lungo termine che combini innovazione, diversificazione industriale e inclusione sociale potrà garantire una crescita stabile e resiliente per il futuro.
(Nella foto il premio spagnolo, Pedro Sánchez)


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