Leonardo: il Ceo della newco Spazio non sarà scelto a rotazione tra i soci

Il futuro amministratore delegato della newco dello spazio che nascerà dall’alleanza tra Leonardo, Thales e Airbus non sarà scelto a rotazione tra i partner. Nessun meccanismo predefinito di turnazione, nessuna alternanza programmata tra i soci: la scelta, è stato sottolineato nel corso di una conference call con i giornalisti, sarà guidata dalle competenze e non dall’appartenenza nazionale o societaria. Il progetto – destinato ad andare a regime nel 2027 – punta infatti a una governance costruita “per capacità”, non per quote.

Leonardo: il Ceo della newco Spazio non sarà scelto a rotazione tra i soci

I manager delle tre aziende hanno spiegato che il modello organizzativo non sarà basato su una logica “di bandiera”, ma su una struttura integrata in cui i ruoli chiave non verranno attribuiti automaticamente a ciascun socio in sequenza. Come ha sintetizzato un manager di Airbus, non sarà “una organizzazione dove le persone arriveranno con un passaporto, ma arriveranno con competenze e conoscenze”. Il senso è quello di sottrarre la futura società a logiche di rappresentanza rigida: nessun automatismo territoriale o corporativo, nessun incarico preassegnato “a priori”.

Spetterà quindi al ceo progettare l’organizzazione migliore per gestire la società, scegliendo figure adeguate ai bisogni operativi e strategici, e trattandola come un’entità autonoma, non come una somma aritmetica dei tre soci. È un’impostazione che mira a costruire una cultura aziendale propria della newco, capace di valorizzare un modello industriale comune anziché tre modelli paralleli. La stessa impostazione varrà anche per le figure manageriali di secondo livello: potranno arrivare dai partner, ma anche dall’esterno.

È stato infatti esplicitato che i manager della nuova società potranno provenire anche da contesti diversi rispetto alle tre aziende promotrici. Questo significa che il perimetro del reclutamento non sarà confinato a un “perimetro interno”, ma aperto al mercato e ai profili specialistici che si renderanno necessari in base all’evoluzione del progetto. Una previsione che rende evidente l’impostazione industriale di lungo periodo, fondata su un modello aperto e non solo sulla cooperazione tra i soci fondatori.

La scelta di non adottare un sistema di rotazione viene presentata come un elemento di chiarezza: l’assetto di vertice non seguirà una turnazione predefinita, non risponderà a criteri di rappresentanza geografica o societaria e non sarà rigidamente collegato alle quote azionarie. La centralità sarà attribuita alla figura del ceo e alla sua capacità di comporre una squadra coerente con gli obiettivi industriali della newco. Il principio guida indicato è quello di trattare la società come un soggetto industriale autonomo, orientato alla funzionalità e non agli equilibri interni tra gli azionisti.

Il messaggio è dunque duplice: da un lato viene escluso ogni meccanismo distributivo dei ruoli basato su nazionalità o appartenenza societaria; dall’altro viene ribadita la volontà di costruire una struttura stabile, fondata sulle competenze e non sugli equilibri formali. In altre parole, non una governance “a tavolino”, ma una governance operativa, costruita nella prospettiva di lungo periodo e legata ai compiti reali della newco. Una linea che, nelle intenzioni dei promotori, punta a consolidare credibilità e continuità gestionale fin dall’avvio del progetto.