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Libia, Piantedosi: "Più che gli sbarchi spaventa instabilità". Rientrati 100 italiani da Misurata

- di: Cristina Volpe Rinonapoli
 
Libia, Piantedosi: 'Più che gli sbarchi spaventa instabilità'. Rientrati 100 italiani da Misurata

La Corte penale internazionale ha emesso un mandato d’arresto contro Al-Masri, figura centrale nelle recenti tensioni che hanno insanguinato la Libia. Il paese nordafricano, da anni preda di una fragilità istituzionale e di scontri armati intermittenti, torna al centro della scena internazionale con un’iniziativa che segna un salto di qualità nella risposta della comunità giuridica. Tripoli ha accettato la giurisdizione della Cpi sin dal 2011, anno della caduta di Gheddafi, ma l’efficacia dei provvedimenti emessi è spesso stata messa alla prova da un contesto privo di reali forze di contenimento sul territorio.

Libia, Piantedosi: "Più che gli sbarchi spaventa instabilità". Rientrati 100 italiani da Misurata

L’Organizzazione delle Nazioni Unite ha lanciato un nuovo allarme sul deteriorarsi della situazione in Libia, dove le tensioni nelle principali città si stanno traducendo in scontri armati che coinvolgono civili e infrastrutture. In questo scenario, il governo italiano ha disposto il rientro d’urgenza di circa cento connazionali da Misurata. Una mossa che sottolinea la percezione del rischio imminente per la sicurezza delle persone e la necessità di tenere alta l’attenzione diplomatica su un’area tanto strategica quanto instabile.

Le parole del ministro Piantedosi
Il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, commentando la vicenda, ha espresso una preoccupazione che va oltre i flussi migratori: “Più che gli sbarchi mi preoccupa l’instabilità”. Un’affermazione che riflette un cambio di paradigma: la vera minaccia per l’Italia e l’Europa non sarebbe più il numero di arrivi via mare, ma il collasso delle strutture statali a sud del Mediterraneo. Piantedosi invita così a una lettura più ampia del fenomeno migratorio, che parta dalle cause profonde dei movimenti forzati di popolazione, in primis la guerra e il fallimento istituzionale.

Fragilità politica e ruolo internazionale
Il mandato d’arresto contro Al-Masri è anche un banco di prova per l’efficacia del diritto internazionale in scenari ad alta instabilità. L’arresto potrebbe rivelarsi simbolico se non supportato da una reale capacità delle forze sul campo di eseguire l’ordine. Ma è anche un segnale: l’Europa, e in particolare l’Italia, vogliono tornare ad avere un ruolo più deciso nel Mediterraneo allargato. La Libia resta un dossier cruciale in tal senso, un termometro della capacità occidentale di incidere oltre i propri confini.

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