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Macron contro i dazi Usa: “Misure brutali”, e chiede alle aziende francesi di fermare gli investimenti

- di: Redazione
 
Macron contro i dazi Usa: “Misure brutali”, e chiede alle aziende francesi di fermare gli investimenti
Il presidente francese Emmanuel Macron ha rotto il silenzio sulle nuove misure protezionistiche adottate dagli Stati Uniti, definendole “brutali” e “infondate”. Durante una riunione straordinaria all’Eliseo con i membri del governo e i rappresentanti dei settori economici più colpiti, Macron ha lanciato un appello diretto alle aziende francesi: sospendere temporaneamente gli investimenti negli Stati Uniti per esercitare pressione su Washington. L’invito segna un’escalation diplomatica senza precedenti, mentre l’Unione Europea valuta una risposta coordinata per difendere la propria economia e tutelare gli operatori penalizzati dai dazi imposti dal presidente Donald Trump.

Macron contro i dazi Usa: “Misure brutali”, e chiede alle aziende francesi di fermare gli investimenti

Nel suo intervento, Macron ha richiamato l’importanza del mercato unico europeo, sottolineando come l’UE, con i suoi 450 milioni di consumatori, rappresenti una forza economica superiore a quella statunitense. Ha affermato che una reazione ferma e unitaria è necessaria per contrastare la portata delle tariffe, che stanno già alterando l’equilibrio commerciale tra le due sponde dell’Atlantico. Il capo dell’Eliseo ha spiegato che la sospensione degli investimenti, specie quelli futuri o appena annunciati, rappresenterebbe un segnale forte di coerenza e determinazione politica.

I settori più esposti e il ruolo della Francia negli Usa


Secondo i dati del ministero dell’Economia francese, la Francia è il quinto maggior investitore negli Stati Uniti, con flussi pari a 6,9 miliardi di dollari nel solo 2023. Macron ha citato nomi come TotalEnergies, EDF e Engie nel settore energetico, Schneider Electric e Saint-Gobain nell’industria, oltre a colossi automobilistici come Valeo, Michelin e Stellantis. Presenti anche marchi dell’agroalimentare come Lactalis e giganti dell’aerospazio come Airbus. Tutte queste aziende, ha detto il presidente, dovrebbero rivalutare il proprio posizionamento strategico fino a quando la situazione tariffaria non sarà chiarita.

Tensioni geopolitiche e rischio di disallineamento transatlantico

L’iniziativa di Macron apre una frattura evidente tra Parigi e Washington, ma segnala anche un cambiamento di tono nei rapporti tra Europa e Stati Uniti. L’unilateralismo della politica commerciale americana viene percepito sempre più come una minaccia alla stabilità delle relazioni internazionali e al principio della reciprocità. L’Europa, ha ribadito Macron, non può rimanere passiva di fronte a misure che penalizzano le proprie imprese. Si fa strada l’ipotesi di misure di ritorsione, o di incentivi interni per mantenere i capitali sul territorio europeo.

Un nuovo capitolo nella difesa dell’autonomia economica

La linea assunta dalla Francia sembra preludere a un’evoluzione della politica industriale europea, che punta a rafforzare la sovranità economica in settori chiave. La vicenda dei dazi potrebbe accelerare processi già in corso come il reshoring delle produzioni, la promozione di filiere europee resilienti e la definizione di un nuovo patto commerciale tra i Paesi membri. Macron si fa portavoce di questa strategia, proponendo un cambio di passo che valorizzi il potenziale del continente e ne difenda gli interessi strategici. Il messaggio è chiaro: se gli Stati Uniti alzano barriere, l’Europa non resterà a guardare.
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