Macron e Merz rifondano l’asse franco-tedesco: nasce il Consiglio di difesa e sicurezza comune
- di: Cristina Volpe Rinonapoli

L’Europa ha un nuovo asse politico, e la sua rinascita parte da Parigi. Emmanuel Macron ha accolto il neoeletto Cancelliere tedesco Friedrich Merz per un vertice bilaterale destinato a lasciare tracce nella futura architettura dell’Unione. Il cuore dell’intesa è la proposta di un Consiglio di difesa e sicurezza comune, un organismo politico e operativo incaricato di armonizzare le politiche militari europee, razionalizzare la spesa in armamenti e rafforzare la capacità di risposta a crisi globali. Dopo anni di proclami e documenti strategici, il cantiere della difesa europea inizia ad avere una struttura.
Macron e Merz rifondano l’asse franco-tedesco: nasce il Consiglio di difesa e sicurezza comune
L’elezione di Merz alla Cancelleria tedesca il 6 maggio 2025 – dopo un passaggio parlamentare segnato da tensioni interne – ha riportato Berlino su una traiettoria più definita rispetto al quadro precedente. Il leader della CDU, formatosi politicamente nei decenni dell’Europa post-Muro, ha da sempre sostenuto una visione pragmatica dell’integrazione: più coordinamento economico, più autonomia difensiva, ma senza recidere il legame con gli Stati Uniti. Con Macron ha trovato una sponda per costruire un equilibrio tra ambizione europea e ancoraggio transatlantico, in linea con le priorità di un continente chiamato a scegliere se restare attore o diventare spettatore.
Consiglio comune: dalla teoria alla costruzione istituzionale
Il Consiglio proposto non è un semplice foro di confronto. Nelle intenzioni dei promotori, si tratterà di un organismo con funzioni operative: analisi delle minacce, coordinamento dei piani nazionali, definizione di standard comuni per gli equipaggiamenti, ma anche valutazione strategica condivisa. Sarà composto da rappresentanti dei governi, vertici militari e consiglieri per la sicurezza. Non si tratta di sostituire la NATO, bensì di creare un’infrastruttura europea capace di agire in modo autonomo su scenari regionali. L’Ucraina, il Sahel, il Mediterraneo orientale: il terreno d’azione è già definito.
Un gesto politico anche verso l’interno dell’Unione
Il rilancio dell’asse franco-tedesco arriva mentre l’Europa attraversa una fase di riposizionamento interno. Il Nord è prudente, l’Est è diffidente, il Sud resta alle prese con la tenuta dei conti pubblici. L’asse Macron-Merz punta anche a ridefinire il baricentro decisionale dell’Unione, proponendo un’integrazione verticale nei settori più sensibili, senza attendere l’unanimità dei 27. Si profila dunque una cooperazione rafforzata nel settore della difesa, come già accaduto con lo spazio Schengen o il brevetto europeo. Il messaggio implicito è chiaro: chi vuole procedere, lo faccia.
Difesa, energia e tecnologia: il trittico dell’autonomia
Macron ha voluto collegare il nuovo Consiglio di difesa a un piano più ampio che riguarda l’autonomia industriale e tecnologica del continente. Francia e Germania spingono per una politica comune sui semiconduttori, sulle materie prime critiche e sull’intelligenza artificiale. Il Consiglio non sarà solo uno strumento militare, ma una piattaforma politica per discutere di sicurezza energetica, cyberdifesa e approvvigionamenti strategici. Il tutto con una logica continentale, per evitare che i singoli Stati restino ostaggio delle catene di fornitura extraeuropee.
Dalla retorica alla costruzione geopolitica
La proposta franco-tedesca arriva mentre i venti di guerra continuano a soffiare alle porte d’Europa. Mentre gli Stati Uniti, con Donald Trump tornato alla guida, mostrano segni di disimpegno selettivo, l’Unione è chiamata a fare un salto di qualità. I richiami al “momento Hamiltoniano” dell’Europa sembrano oggi più urgenti che retorici. Macron e Merz non offrono una soluzione immediata, ma indicano una direzione: quella di una sovranità condivisa, che non si limiti ai mercati e ai parametri, ma si estenda anche alla capacità di difendere se stessi.