Cristiano Malgioglio, indiscusso poeta del pop e maestro d'eleganza con i suoi occhiali sempre più grandi e capigliature sempre più ardite, ha nuovamente rapito l'attenzione nazionale, questa volta con un memorabile aneddoto raccontato nel salotto televisivo di Fabio Fazio.
Malgioglio: gli alani di Anita
Siamo ormai abituati alle rivelazioni surreali del paroliere più esuberante della televisione italiana, ma questa volta il suo racconto sfiora vette felliniane. Protagonisti: Anita Ekberg, diva immortale della Dolce Vita, e i suoi alani, cani noti per la loro discrezione ed eleganza (se fossimo in un universo parallelo, ovviamente).
"Uno dei cani mi mise il sedere in faccia e io rimasi lì, immobile, imbarazzatissimo!", racconta Malgioglio, con quell'inimitabile candore che farebbe arrossire persino un seminarista. Già ce lo immaginiamo, seduto con la diva svedese, tra chiacchiere mondane e il profumo della crema solare anni Sessanta, quando all'improvviso il maestoso alano decide che il viso dell'autore di "Gelato al cioccolato" è il luogo ideale per esibire la propria anatomia canina.
Il racconto, accolto dal pubblico con una mistura di stupore e risate, suscita inevitabili riflessioni: che messaggio subliminale voleva comunicare il quadrupede? Una critica sottile alla musica italiana? Un apprezzamento poco ortodosso per l'artista siciliano? O forse, semplicemente, un raffinato commento canino sulla televisione generalista?
Malgioglio, tuttavia, non demorde e trasforma anche questo episodio imbarazzante in un momento di gloria televisiva, dimostrando come, davanti alle sfide più insidiose della vita (persino un sedere canino inatteso), la chiave per sopravvivere sia l'autoironia e un buon agente pubblicitario.
Ma non è tutto. Malgioglio prosegue con una chicca aggiuntiva: "Dopo quell'episodio, Anita Ekberg si mise a ridere in maniera irrefrenabile e io, incapace di reagire, cercai di mantenere un contegno disperato, sperando che nessuno immortalasse quel momento per i posteri." Eppure, proprio quel disperato tentativo di serietà rese l'intera situazione ancora più irresistibilmente comica, sancendo definitivamente il mito malgiogliesco dell'uomo destinato a trasformare ogni sfortuna in leggenda.
E così, in questa epoca di grande incertezza e di crisi globale, il racconto del sedere dell'alano che incontra il volto di Malgioglio potrebbe essere interpretato come la metafora perfetta di un paese che spesso si ritrova, suo malgrado, in situazioni assurde. Ma d'altronde, siamo o non siamo la patria di Fellini, della Dolce Vita e ora, per somma ironia, anche di Malgioglio e dei cani dal tempismo cinematografico?
Un applauso dunque al nostro Cristiano nazionale, che ci ricorda ancora una volta che il vero segreto per passare alla storia è sapere gestire con eleganza persino il sedere di un alano. E forse, nel prossimo racconto, lo vedremo affrontare con lo stesso stoicismo incontri ravvicinati con altre specie animali, magari meno ingombranti, ma altrettanto determinate a conquistare le prime pagine della cronaca pop italiana.