Dopo il PPI statunitense sorprendente, scattano riflessioni su valute, materie prime e futuri europei — occhi puntati sulle borse asiatiche (dati alle 6:20 ora italiana, ancora provvisori).
Asia in apertura: un quadro incerto (dati alle 6:20, ancora suscettibili di variazioni)
Alle 6:20 (ora italiana), le principali borse asiatiche mostravano questo andamento, ancora non definitivo:
- Nikkei 225 +1,31%
- S&P/ASX 200 +0,45%
- DJ New Zealand +0,59%
- Shanghai +0,47%
- SZSE Component +1,19%
- China A50 –0,15%
- DJ Shanghai +0,72%
- Hang Seng –1,21%
- Taiwan Weighted 0,00%
- SET +0,15%
- KOSPI +0,04%
- IDX Composite +0,20%
- Nifty 50 +0,05%
- BSE Sensex 0,00%
In calce al continente: i commenti del giorno
Alle 02:17 UTC del 15 agosto 2025, i mercati asiatici registrano prestazioni controverse dopo un dato sui prezzi alla produzione USA (PPI) che ha sorpreso al rialzo (+0,9% m/m a luglio), smorzando le speranze di un maxi-taglio dei tassi Fed da 50 pb e portando a una valutazione pressoché nulla di questa ipotesi, sebbene resti alta (92,1%) la probabilità di un taglio standard da 25 pb.
Mike Houlahan, di Electus Financial (Auckland), commenta diretto: “What it did was to get rid of all the chat about a 50 basis point cut.”
Il Nikkei si rialza dopo un balzo del PIL giapponese +1,0% annualizzato (aprile-giugno), al di sopra delle attese.
Valute e materie prime: da monitorare con attenzione
Futures europei: le contrattazioni anticipate erano in lieve rialzo: pan-region futures +0,4%, DAX futures +0,3% a 24.489 punti, FTSE futures +0,5%.
Valute: l’indice del dollaro perde lo 0,1%, attestandosi a 98,143, mentre il dollaro si deprezza dello 0,3% sullo yen, fissato a 147,64.
Petrolio: il Brent resta stabile, intorno a 66,94 USD al barile.
Nel complesso, le tensioni geopolitiche (es. incontro USA-Russia in Alaska) restano sotto osservazione.
Oro: in lieve rialzo (+0,1%), in linea con una tendenza inversamente proporzionale ai tassi reali.
Sintesi dello scenario complessivo
- Asia: performance differenziate, con guadagni in alcuni mercati (Nikkei, SZSE Component, DJ New Zealand) e perdite in altri (Hang Seng).
- PPI USA: +0,9% m/m a luglio; scoraggia scenari più aggressivi di tagli Fed.
- Valute: debolezza del dollaro, yen più forte.
- Materie prime: petrolio stabile, oro in lieve spinta.
- Futures europei: tutti in lieve progresso, pronti a un’apertura positiva.
Una giornata intensa e piena di spunti
Nel cuore dell'alba asiatica, i mercati mostrano i primi segnali di una giornata intensa e piena di spunti. Il Nikkei 225 sorprende con un balzo di +1,31%, mentre le piazze cinesi navigano tra il +0,47% di Shanghai e un sorprendente +1,19% dello SZSE Component. Perdite caratterizzano invece Hang Seng, in calo dell’1,21%, sottolineando un panorama tutt'altro che monolitico.
A destabilizzare l’umore degli investitori è un dato incisivo: il PPI USA di luglio cresce dello 0,9% mese su mese, più del previsto. Questa dinamica frena le ambizioni di un maxi-taglio Fed a settembre e alza un punto interrogativo sull’entità delle mosse di politica monetaria. In risposta, il dollaro arretra dello 0,1%, contribuendo a un contesto valutario più disteso. Lo yen guadagna terreno sul biglietto verde, un riflesso di fiducia nella robustezza economica giapponese, evidenziata dal suo +1,0% di crescita del PIL nel secondo trimestre.
In parallelo, i mercati energetici restano sospesi: il Brent si mantiene stabile a 66,94 dollari il barile, mentre l’oro guadagna terreno, benché di poco, attirando chi resta vigile sui tassi reali.
Infine, l'Europa si affaccia con prudenza: i futures segnano aperture modeste, con il DAX in crescita dello 0,3% e il FTSE dello 0,5%, preparando il terreno per una seduta che promette di reagire prontamente ai dati in arrivo.