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Borse asiatiche incerte, Europa in attesa del rimbalzo

- di: Matteo Borrelli
 
Borse asiatiche incerte, Europa in attesa del rimbalzo
Borse asiatiche incerte, Europa in attesa del rimbalzo
Petrolio e oro risalgono, dollaro sotto pressione. Sui mercati domina la cautela dopo l’accordo USA-UE. Attesa per i dati macro americani e per l’apertura delle Borse europee, che si preannuncia positiva.

Asia divisa tra vendite e rimbalzi: vola Giacarta, scivola Tokyo

Le Borse asiatiche chiudono la seduta in ordine sparso, condizionate da segnali misti tra rallentamento dell’inflazione americana, attese per nuove trimestrali tech e gli effetti dell’accordo commerciale siglato tra Washington e Bruxelles. Il Nikkei 225 di Tokyo registra un deciso calo dello 0,89%, complice la debolezza del comparto industriale e tecnologico. In Australia, l’S&P/ASX 200 segna invece un rialzo dello 0,36%, trainato dai minerari.

In Cina, prevale la cautela: lo Shanghai Composite chiude a +0,08%, il SZSE Component a +0,21%, il China A50 a +0,11% e il DJ Shanghai a +0,13%. Positivo anche il Hang Seng di Hong Kong, che guadagna lo 0,56%, sostenuto dai colossi dell’e-commerce e dai titoli green. A Taipei, il Taiwan Weighted scivola leggermente dello 0,04%.

Segnali di forza da Seul, dove il KOSPI chiude in rialzo dello 0,29%, e soprattutto da Giacarta: l’IDX Composite mette a segno un brillante +1,36%, in scia a robusti flussi in entrata da investitori esteri. In calo invece i listini indiani: il Nifty 50 perde lo 0,11%, il BSE Sensex lo 0,09%, frenati da risultati societari sotto le attese. Ottima invece la performance di Ho Chi Minh City, dove il VN 30 vietnamita cresce dell’1,11%.

L’accordo USA-UE non basta a rassicurare i listini

La firma dell’accordo tra Stati Uniti e Unione Europea, che rivede al ribasso molte tariffe bilaterali – ora fissate al 15% su una lunga lista di beni industriali e agricoli – ha temporaneamente rasserenato i mercati. Ma le tensioni restano alte su altri fronti commerciali: Washington starebbe preparando nuovi dazi mirati verso Pechino e Seul, mentre sul fronte giapponese i colloqui restano sospesi.

In India, i segnali sono chiaramente difensivi: i future sul Nifty 50 – scambiati sulla piattaforma Gift Nifty – indicano un’apertura in lieve flessione a 24.841 punti, vicinissima ai minimi di un mese. A pesare sono i conti deludenti di Kotak Mahindra Bank e l’annuncio di tagli al personale da parte di Tata Consultancy Services, che ha confermato la riduzione del 2% della sua forza lavoro globale.

Valute in tensione: euro stabile, rublo ai massimi

Il mercato valutario riflette l’attesa per i prossimi dati economici americani e per l’esito del prossimo incontro della Federal Reserve. Il dollaro si mantiene debole, con l’euro che scambia intorno a 1,1689, mentre l’indice DXY si stabilizza appena sotto quota 98. La debolezza del biglietto verde è alimentata anche dal recente patto commerciale euro-americano.

Brilla ancora il rublo russo, in netto apprezzamento da inizio anno: la valuta russa ha guadagnato circa il 45% nel 2025, sostenuta da politiche monetarie aggressive e da severi controlli sui capitali. Tuttavia, questo stesso rafforzamento penalizza le esportazioni e riduce i ricavi in valuta pregiata per Mosca.

Oro in recupero, petrolio in risalita: si riaccende il mercato delle commodity

Il mercato delle materie prime mostra segnali di rimbalzo. Dopo aver toccato i minimi delle ultime due settimane a 3.332 dollari l’oncia, l’oro risale a 3.342 dollari, con un lieve progresso dello 0,2%, sostenuto dal calo del dollaro e da un rinnovato interesse per i beni rifugio. Bene anche gli altri metalli: l’argento cresce dello 0,2%, il platino dell’1,2%, mentre il palladio segna un netto +2,9%.

In risalita anche il petrolio: il Brent e il WTI avanzano entrambi di circa 0,5%, in risposta al miglioramento delle prospettive di domanda globale e alla relativa stabilizzazione del Medio Oriente. Secondo la Banca Mondiale, nel mese di giugno l’indice dei prezzi energetici è aumentato del 9,7%, con un balzo dell’11,3% per il solo petrolio greggio. In rialzo anche le materie prime non energetiche (+1,7%) e i metalli preziosi (+2,6%).

Futures in Europa: si profila un’apertura positiva

Sui mercati europei, l’atmosfera è più fiduciosa. I futures sulle Borse dell’eurozona segnalano un’apertura in rialzo superiore all’1%, sulla scia del clima più disteso nei rapporti commerciali con gli Stati Uniti. In particolare, Piazza Affari e Francoforte dovrebbero aprire la seduta in territorio positivo, con buoni volumi in vista.

Anche a Wall Street, i future su S&P 500 e Nasdaq sono orientati al rialzo, consolidando i massimi storici toccati la scorsa settimana. Gli operatori sembrano aver messo da parte, almeno temporaneamente, i timori legati a inflazione e strette monetarie.

Gli investitori aspettano i dati USA: PCE e mercato del lavoro

Tutti gli occhi ora sono puntati sui prossimi indicatori macroeconomici americani. Il primo test sarà l’indice PCE – la misura dell’inflazione preferita dalla Federal Reserve – atteso nei prossimi giorni. A seguire, i dati sull’occupazione di luglio, che potrebbero influenzare l’orientamento della banca centrale per il mese di settembre.

“La Fed non cambierà rotta finché non avrà conferme solide dal fronte inflazionistico. Il dato PCE sarà cruciale, ma sarà il mercato del lavoro a fare davvero la differenza per la traiettoria dei tassi”, ha spiegato Kieran Williams, strategist valutario per l’area Asia presso InTouch Capital Markets.

L’Europa al bivio, ma le attese sono rialziste

Dopo settimane dominate dalla geopolitica e dalla volatilità valutaria, i mercati sembrano avviarsi verso una settimana più costruttiva. L’Asia, pur senza entusiasmo, si mantiene a galla grazie ai buoni segnali da Vietnam e Indonesia. L’Europa, reduce da una performance opaca, guarda ora con interesse all’apertura, confidando nel rimbalzo dei titoli industriali e bancari.

Con le trimestrali delle big tech americane in arrivo e i dati macro che si avvicinano, i prossimi giorni potrebbero segnare uno spartiacque: confermare la ripresa, oppure svelare nuove fragilità nel sistema globale.

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