Listini europei in progresso grazie ai conti migliori del previsto e a un’inflazione americana più morbida, che riaccende le scommesse su un taglio dei tassi Fed. Milano archivia l’ottava a +1,7%, Londra vola sui massimi, petrolio in recupero, oro in correzione. Spread stabile e Wall Street positiva a metà seduta.
La settimana ha consegnato un’Europa in salute. Gli investitori hanno premiato trimestrali robuste e un dato di inflazione USA inferiore alle attese, elementi che hanno alimentato l’idea di una mossa accomodante della Fed già a fine mese. Sullo sfondo, l’annuncio del faccia a faccia tra Donald Trump e Xi Jinping atteso per la prossima settimana ha stemperato le tensioni commerciali, sostenendo il sentiment.
Le piazze europee
Milano chiude l’ottava con un rotondo +1,7%, in linea con Francoforte e Madrid, davanti a Parigi (circa +0,6%); Londra svetta e aggiorna i massimi storici con una settimana tra le migliori dell’anno. Il quadro paneuropeo resta forte: lo Stoxx 600 è rimasto sui livelli record toccati alla vigilia nonostante prese di profitto nell’ultima seduta.
Milano, i migliori e i peggiori della settimana
Nell’ottava, Eni ha messo il turbo grazie a conti sopra le attese, produzione rivista al rialzo e buyback portato a 1,8 miliardi, tornando ai massimi da aprile 2019. In scia alla stagione degli utili, tra i migliori si sono distinti Interpump (circa +11,3%) e Stellantis (circa +10,3%), bene anche A2A (+8,5%), Italgas (+6,5%) e Campari (+6,3%). Il lusso ha ritrovato slancio: Moncler (circa +7,5%) ha beneficiato degli acquisti internazionali sul comparto, complice la buona lettura dei conti di big francesi. In coda, realizzi su Saipem (circa −7,7%) e Leonardo (circa −3,1%), con prese di beneficio anche su alcuni finanziari come Banco Bpm (circa −3,7%) e Nexi (circa −2,3%). Più contenute le flessioni di Unicredit (circa −1,7%) e Mps (circa −1,6%). Debole StMicroelectronics dopo la guidance deludente per fine anno e per il 2025, malgrado conti trimestrali solidi.
Mid Cap e Small Cap
Sulle Mid Cap riflettori su Salvatore Ferragamo (forte rimbalzo dopo i conti), bene Ferretti, Comer Industries, Maire e Technogym. Tra le correzioni, vendite su Safilo, Luve, Cembre, Banca Ifis e MFE-B.
Nel listino Small Cap denaro su Trevi, Sogefi, Fiera Milano, It Way ed E.P.H.; realizzi su Met.Extra Group, Bestbe Holding, Beewize, Ops Ecom e Eurotech.
Valute: euro stabile, yen debole
Il cambio euro/dollaro è rimasto in area 1,162 a fine settimana, mentre il dollaro/yen si è mosso intorno a 153. Il mercato continua a prezzare un percorso di allentamento USA a fronte di un Giappone ancora cauto, con la sterlina che beneficia del momentum domestico dopo indicazioni macro migliori del previsto.
Materie prime: petrolio in rimonta, gas stabile, oro in correzione
Il Brent ha recuperato con una performance settimanale nell’ordine di +7%–+8%, sostenuto da nuove sanzioni USA su operatori russi e da rinnovate preoccupazioni sull’offerta. Il Wti si è mosso in scia. Il TTF europeo è rimasto in area 32 € per MWh su orizzonte settimanale, con scostamenti limitati. L’oro, dopo i record toccati a inizio settimana, ha chiuso in calo segnando la peggiore ottava da mesi.
Titoli di Stato: spread sotto quota 100
Lo spread BTP-Bund si è mantenuto intorno ai 90 punti base, con il decennale italiano stabile. Le attese per una Fed e una Bce più accomodanti tengono compressi i premi per il rischio, mentre l’equity assorbe la maggior parte dei flussi.
Wall Street a metà seduta
A metà giornata newyorkese, gli indici USA hanno puntato verso l’alto: Dow Jones nell’ordine di +1%–+1,5%, S&P 500 vicino a +1%, Nasdaq in progresso più contenuto. La componente determinante sono state le aspettative di taglio dei tassi dopo il dato di inflazione più freddo, insieme a utili sopra le stime nei settori tech e finanziario.
Cosa guardare la prossima settimana
Calendario fitto: ondata di trimestrali in Europa e negli Stati Uniti, aggiornamenti sul canale commerciale USA-Cina in vista del summit e indagini di fiducia in area euro. In Italia i riflettori restano su banche e utilities dopo la risalita dei rendimenti reali e le prime conferme di raffreddamento dell’inflazione.“Finché il sentiero di tagli resta credibile, i listini europei possono difendere i massimi: selezione per qualità degli utili e disciplina sui prezzi restano le due bussole.”, è il commento di un operatore che sintetizza così il mood del mercato.