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Milano rallenta, Europa divisa: banche e utility in calo

- di: Matteo Borrelli
 
Milano rallenta, Europa divisa: banche e utility in calo
Piazza Affari chiude a -0,72%. Sprint di Londra, frena Madrid. Spread in lieve rialzo, petrolio giù del 2%. Wall Street incerta.

Milano inciampa dopo tre giorni di corsa

La Borsa di Milano chiude in territorio negativo, con l’indice Ftse Mib in calo dello 0,72% a quota 40.528 punti, frenata dalle vendite sulle banche e sui titoli utility. Si arresta così la mini-serie di tre sedute positive iniziata lunedì. Il clima resta condizionato dalle incertezze sui dazi USA-Europa e da un quadro macroeconomico fragile.

Europa a due velocità

Il resto del Vecchio Continente si muove senza direzione comune. Londra vola con un +1,23% a 8.975 punti, sostenuta dalla tenuta della sterlina e da buoni dati settoriali. Bene anche Parigi (+0,3% a 7.902 punti). In rosso invece Francoforte (-0,38% a 24.456 punti) e Madrid, la peggiore tra le grandi, che lascia sul campo lo 0,76% a 14.135 punti.

Frenata industriale in Italia, euro debole

A pesare sul sentiment anche la flessione della produzione industriale italiana a maggio: -0,7% su base mensile e -0,9% su base annua. È un segnale di debolezza dell’economia reale, che raffredda le aspettative di ripresa. Sul fronte valutario, l’euro cede lo 0,23% sul dollaro, scambiando in area 1,079. Cresce la cautela tra gli investitori su inflazione e tassi.

Wall Street altalenante, Fed divisa sui tassi

A Wall Street il quadro è contrastato: il Dow Jones ondeggia attorno alla parità, il Nasdaq è in lieve rialzo (+0,18%) mentre l’S&P 500 segna -0,12%. Pesano i verbali della Federal Reserve, che rivelano divisioni interne: solo “un paio” di membri sarebbero pronti a sostenere un taglio dei tassi già nella riunione di luglio.

Petrolio in caduta, stabile l’oro

Il petrolio WTI crolla del 2,14% a 66,92 dollari al barile, su timori di eccesso di offerta e rallentamento globale. L’oro resta stabile (-0,02%) intorno ai 2.360 dollari l’oncia. Il gas naturale europeo è fermo a 33 euro/MWh, senza spunti nuovi.

Spread in lieve rialzo, Btp al 3,48%

Lo spread tra Btp e Bund tedeschi si amplia a 86 punti, con il rendimento del decennale italiano al 3,48%. Un segnale che l’Italia resta sotto controllo sui mercati obbligazionari, almeno per ora.

Tutti i numeri della Borsa italiana

  • Ftse Mib: -0,72% a 40.528 punti
  • Ftse Italia All Share: -0,41% a 43.174 punti
  • Ftse Mid Cap: +0,31%
  • Ftse Italia Star: +0,29%

I migliori sul Mib: rimbalzo tech e auto

In controtendenza STMicroelectronics (+2,42%), beneficiando del buon momento dei semiconduttori globali. Bene anche Stellantis (+2,11%), su voci di nuovi investimenti nell’elettrico, e Campari (+1,77%) con report positivi. Segue Buzzi (+1,69%) in scia al recupero dei materiali da costruzione.

I peggiori sul Mib: male banche e trasporti

Maglia nera Iveco (-3,33%), penalizzata da dati negativi sulle immatricolazioni. Giornata nera per le banche: Mps (-1,99%), Unicredit (-1,95%), Mediobanca (-1,75%). In calo anche A2A (-1,5%), in linea con la debolezza del comparto utility.

Mid Cap e Small Cap: rally di LU-VE, scivolone GVS

Top Mid Cap:

  • LU-VE Group +6,20%
  • NewPrinces +4,97%
  • Danieli +3,51%
  • RCS MediaGroup +2,68%

Flop Mid Cap:

  • GVS -3,50%
  • Tamburi Investment Partners -1,79%
  • Lottomatica -1,52%
  • Caltagirone SpA -1,12%

Tra le Small Cap si registra un buon andamento diffuso, ma senza exploit, in un clima di attenzione selettiva da parte degli investitori.

Le dichiarazioni e gli scenari

“Le Borse europee restano alla finestra in attesa di chiarimenti sul dossier dazi”, osserva un’analista. “Finché Washington non chiarirà le reali intenzioni, la volatilità resterà elevata”.

“I dati sulla produzione industriale preoccupano. Se la BCE non agirà con coraggio, rischiamo una stagnazione prolungata”, è l’allarme di un esperto italiano.

Occhi puntati su Wall Street

Giornata sottotono per Milano, che chiude in rosso dopo tre rialzi consecutivi. L’Europa marcia in ordine sparso, mentre pesano banche e utility. Si rafforza la percezione di un rallentamento macroeconomico. Occhi puntati su Wall Street e sulle prossime mosse della Fed, ma anche sulle trattative commerciali transatlantiche, che potrebbero orientare i mercati estivi.

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