Stati Uniti: è morto Larry Flynt, paladino del porno

- di: Brian Green
 
Se n’è andato a 78 anni, molti dei quali passati su una carrozzina, alla quale lo aveva costretto un attentato alla sua vita, Larry Flynt, editore e che sarebbe riduttivo definire come il paladino del porno, come pure si sta facendo in queste ore. Morto nella sua casa di Los Angeles, si era proclamato paladino della libertà di espressione, dimenticando che, per lui, questa libertà significava valicare i limiti del comune senso del pudore e pubblicare per la prima volta negli Stati Uniti delle fotografie dal fortissimo contenuto erotico in una rivista che non si nascondeva, che si vendeva in edicola, quindi senza nessun riparo dall’azione della Giustizia, come imparò sulla sua pelle.

Un personaggio a suo modo carismatico, al punto tale che un regista impegnato come Milos Forman (all’epoca al massimo della sua carriera) negli anni ‘’90 lo fece protagonista di un film di un certo successo, affidando il compito di interpretarlo ad una star di allora, Woody Harrelson. Flynt aveva lanciato la sua rivista, Hustler, nel 1974, mettendosi in diretta concorrenza con Playboy, che definiva antiquato, sfidandolo sul piano delle immagini, con fotografie molto esplicite e trattando tematiche che, a quel tempo, erano considerate scandaloso. Da Hustler Flynt ebbe i mezzi economici per allargare le sue attività, che compresero altre pubblicazioni, studios cinematografici dedicati al porno, persino un casinò a Los Angeles.

Nel 2017 aveva nuovamente occupato le cronache, con la sua offerta shock, pubblicata su una pagina intera del Washington Post, di dieci milioni di dollari a chi gli avesse fornito prove utili per l'incriminazione e la destituzione di Donald Trump. Un "dovere patriottico", lo aveva definito.
Lo stesso sentimento che aveva posto alla base della sua battaglia a favore di Bill Clinton, per l'affare Levinsky, nel 1998.

Le sue battaglie, nel 1978, gli fecero rischiare la vita quando, davanti ad un tribunale dove avrebbe dovuto essere processato per oscenità, un estremista vicino al Ku Klux Klan gli sparò rendendolo paraplegico. Lo sparatore - Joseph Paul Franklin - fu arrestato nel 1980 dopo altri crimini e, quando si trattò di spiegare i motivi dell'attentato a Flynt disse che a spingerlo era stata la pubblicazione di fotografie che ritraevano immagini forti di rapporti interrazziali. Franklin fu giustiziato, a 63 anni, nel 2013 per un solo omicidio (di un ebreo davanti ad una sinagoga in Missouri) sui 22 gli gli sono stati attibuiti.

Da editore di Hustler Flynt fece il primo "colpo" grazie alle moltissime copie vendute del numero della rivista che pubblicava fotografie rubate di Jackie Onassis, vedova del presidente ucciso a Dallas. Le immagini ritraevano la ex first lady nuda su un'isola greca.
Per le sue pubblicazioni, Flynt fu più volte perseguito dalla giustizia, di cui si faceva beffa, irridendola o, come accadde una volta, presentandosi in aula vestito solo con un paio di mutande ricavate da una bandiera americana. Le sue battaglie lo hanno impegnato per anni, dandogli la possibilità di contestare un sistema giudiziario che, a suo dire, non rispettava la libertà d'espressione che la Costituzione americana riconosce come bene intangibile. Milos Forman ha detto "Devo ammettere che non ho mai comprato Hustler e credo che non lo comprerei mai. Ma fin quando vivrò ammirerò sempre Larry Flynt, la sua vita, il suo coraggio, la sua tenacia".
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Italia Informa n° 1 - Gennaio/Febbraio 2024
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