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Mosca sotto attacco, almeno due morti nei raid di droni. Kiev rilancia: "Putin accetti la tregua aerea"

- di: Cristina Volpe Rinonapoli
 
Mosca sotto attacco, almeno due morti nei raid di droni. Kiev rilancia: 'Putin accetti la tregua aerea'

La guerra dei droni si avvicina sempre di più al cuore della Russia. Questa mattina, almeno due persone hanno perso la vita in seguito a un’ondata di attacchi con velivoli senza pilota che hanno colpito la regione di Mosca, dimostrando ancora una volta come il conflitto sia entrato in una fase di escalation senza precedenti.

Mosca sotto attacco, almeno due morti nei raid di droni. Kiev rilancia: "Putin accetti la tregua aerea"

A darne notizia è stato il governatore della regione, Andrey Vorobyov, che ha confermato il decesso di un uomo di 50 anni ricoverato nell’ospedale di Vidnoye, a sud della capitale russa. Poche ore prima, Vorobyov aveva annunciato la morte di un altro uomo, di 38 anni, nel piccolo centro abitato di Yam. Secondo le prime informazioni, le vittime sarebbero rimaste coinvolte nelle esplosioni provocate dai droni, che sono riusciti a eludere le difese aeree russe e a colpire obiettivi in aree residenziali.

Gli attacchi rappresentano un nuovo e significativo sviluppo nella guerra, dimostrando come l’Ucraina stia intensificando la sua strategia di pressione diretta sul territorio russo. Se fino a qualche mese fa colpire Mosca sembrava una provocazione isolata, oggi gli attacchi si stanno moltiplicando, portando la guerra ben oltre il fronte orientale.

Il doppio volto della guerra: droni su Mosca, battaglie sul campo

Mentre il Cremlino incassa il colpo e cerca di rassicurare la popolazione, il ministero della Difesa russo ha annunciato che le sue truppe hanno riconquistato dodici villaggi nella regione di Kursk, a dimostrazione che l’offensiva sul campo non si è fermata. La riconquista di queste posizioni, secondo Mosca, confermerebbe il vantaggio strategico dell’esercito russo sul terreno, mentre l’Ucraina continua a colpire con operazioni mirate a lunga distanza.

Tuttavia, la vera battaglia si gioca ormai nei cieli. Da mesi, Kiev ha intensificato l’uso di droni per colpire installazioni strategiche, depositi di carburante e infrastrutture militari all'interno della Federazione Russa. Se in passato questi attacchi erano sporadici e limitati a obiettivi militari, ora stanno diventando sempre più frequenti e si avvicinano a zone densamente popolate.

Secondo gli analisti militari, l’Ucraina sta cercando di creare un clima di insicurezza all’interno della Russia, costringendo Mosca a destinare sempre più risorse alla difesa del proprio territorio. Una strategia che, nel lungo periodo, potrebbe logorare il Cremlino, proprio mentre cerca di mantenere l’iniziativa nelle zone di combattimento tradizionali.

Kiev punta sulla diplomazia: la proposta di tregua aerea
Ma c’è anche un altro elemento che rende questi attacchi particolarmente significativi. L’Ucraina ha dichiarato apertamente che la pressione esercitata con i droni dovrebbe spingere Vladimir Putin ad accettare una tregua aerea, un’iniziativa che verrà discussa proprio oggi nei colloqui in Arabia Saudita con la delegazione americana.

Secondo quanto riportato dai media ucraini, la proposta consisterebbe in un accordo che preveda il divieto di attacchi aerei su determinati obiettivi strategici, in modo da ridurre l’impatto della guerra sui civili. Tuttavia, è difficile immaginare che Mosca possa accettare una simile intesa mentre subisce attacchi diretti sulla propria capitale.

Putin, dal canto suo, ha sempre rifiutato qualsiasi compromesso che possa essere percepito come una debolezza. Dopo l’attentato al ponte di Crimea, il Cremlino ha risposto con un’ondata di bombardamenti massicci sulle città ucraine. Se l’andamento della guerra dovesse confermarsi questo, gli attacchi con i droni su Mosca potrebbero tradursi in una nuova ondata di rappresaglie ancora più violente.

Dove porta la guerra dei droni?
La battaglia tra Mosca e Kiev si sta trasformando sempre di più in un conflitto tecnologico. L’uso massiccio di droni sta ridefinendo le strategie di entrambe le parti, dimostrando che la guerra moderna non si combatte più solo con carri armati e fanteria, ma anche con armi automatizzate e operazioni a distanza.

Tuttavia, la guerra dei droni porta con sé anche nuove incognite. Se gli attacchi contro obiettivi strategici possono avere un impatto militare, il rischio di colpire sempre più spesso i civili potrebbe trasformarsi in un boomerang politico per entrambe le parti.

L’attacco di questa mattina sulla regione di Mosca è un segnale chiaro: la guerra non è più confinata al Donbass o alle città ucraine, ma sta lambendo il cuore della Russia. Il Cremlino dovrà decidere se continuare con la repressione militare o se aprire uno spiraglio diplomatico.

Ma se la storia recente ci insegna qualcosa, la risposta di Putin difficilmente sarà il dialogo.

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