FOTO: "Victoria Mater. L'idolo e l'icona", Brescia, Parco Archeologico di Brescia Romana; immagine di allestimento; fotografia di Alessandra Chemollo; courtesy Fondazione Brescia Musei
A Torino brilla la Madonna delle ciliegie
Colta in un momento di tenero abbandono materno, la Vergine accoglie il Bambino che tende le braccia verso le ciliegie offerte da San Giuseppe. La presenza dell’asino trasforma la situazione in una scena quotidiana, mentre sullo sfondo si apre un paesaggio luminoso. Accanto alla Vergine, avvolta in tessuti dalla morbidezza impalpabile, un recipiente d’acqua allude all’Eucarestia, completando la densità teologica dell’opera.
Fino all’11 gennaio la Madonna delle ciliegie di Federico Barocci, uno dei capolavori del tardo Rinascimento italiano, brilla alle Gallerie d’Italia Intesa Sanpaolo di Torino, arrivata dai Musei Vaticani nell’ambito della rassegna "L'Ospite illustre".
A Roma Giorgio Morandi nella Collezione Eni
Fino all’11 gennaio lo spazio Sala fontana di Palazzo Esposizioni Roma presenta la mostra Giorgio Morandi nella Collezione Eni, un’iniziativa ideata e prodotta da Eni che offre un excursus attraverso la storia culturale del cane a sei zampe.
Protagoniste dell’esposizione due nature morte del maestro bolognese – datate 1919 e 1941 – appartenenti al nucleo storico della Collezione avviata da Enrico Mattei tra la fine degli anni Quaranta e i primi anni Cinquanta.
La presenza di queste due opere nella Collezione Eni vuole ribadire la sintonia tra il linguaggio di Morandi– costruito su misura, concentrazione ed essenzialità – e la visione culturale di Mattei, che nell’arte riconosceva un esercizio di rigore dello sguardo. Entrambe le nature morte racchiudono l’equilibrio silenzioso che restituisce i valori con cui Mattei aveva dato origine alla raccolta.
Maria Lai e Dürer a confronto a Ulassai
Linguaggi distanti cinque secoli, ma uniti da una sensibilità condivisa per il valore evocativo del segno e per la ricerca di significato, invitano a riscoprire il potere dello sguardo e dell’immaginazione.
Sono i fili che uniscono Albrecht Dürer e Maria Lai, protagonisti della mostra “Il respiro di un viaggio”, accolta
dal 13 dicembre al 15 marzo presso la Stazione dell’Arte e il CaMuC di Ulassai (Nuoro).
I lavori del maestro del Rinascimento, provenienti da prestigiose collezioni private dialogano con le creazioni dell’artista sarda come i Presepi, i Libri cuciti e in ceramica, i Pani e la straordinaria Via Crucis del filo bianco. Intuitiva e sospesa in un altrove senza tempo, l’opera di Maria Lai introduce un registro contemporaneo che entra in risonanza poetica con la rigorosa costruzione formale di Dürer.
A Brescia la Vittoria Alata dialoga con l’Idolino di Pesaro
Victoria Mater. L’idolo e l’icona è il titolo dell’iniziativa che fino al 12 aprile assiste al dialogo tra due statue di arte romana antica di straordinaria eleganza: la Vittoria Alata di Brescia e l’Idolino di Pesaro proveniente dal Museo Archeologico Nazionale di Firenze, in un inedito allestimento creato da Francesco Vezzoli per il Parco archeologico di Brescia romana, all’interno del Capitolium.
Il titolo della rassegna racconta e richiama il valore simbolico delle due statue, figura e rappresentazione della divinità e, allo stesso tempo, “icona”, nel significato più moderno del termine, portatore di valori universali.
Il progetto sancisce la collaborazione tra la Fondazione Brescia Musei e il Museo Archeologico Nazionale di Firenze che ospita un’esposizione gemella, dal titolo Icone di potere e bellezza.