FOTO: Mario Giacomelli, Io non ho mani che mi accarezzino il volto, 1961-63 © Archivio Mario Giacomelli
A Roma gli scatti di Mario Giacomelli
Fotografo e poeta, Mario Giacomelli ha rappresentato una figura centrale nel panorama artistico e culturale del Novecento, capace di costruire un ponte tra fotografia, pittura, poesia e scultura con visioni che continuano a ispirare nuove generazioni di artisti e osservatori.
Palazzo Esposizioni a Roma gli rende omaggio fino al 3 agosto con una mostra promossa da Assessorato alla Cultura di Roma Capitale e Azienda Speciale Palaexpo, prodotta e organizzata da Azienda Speciale Palaexpo in collaborazione con Archivio Mario Giacomelli, a cura di Bartolomeo Pietromarchi e Katiuscia Biondi Giacomelli.
Il percorso propone una selezione di oltre 300 stampe originali, molte delle quali inedite e mai esposte, lavori che dimostrano la straordinaria capacità con la quale l’autore ha attraversato e contaminato diverse discipline artistiche. Il focus del progetto è dedicato alle relazioni tra l'opera di Giacomelli e le arti visive contemporanee, con l'esposizione di lavori di Afro (Afro Basaldella), Roger Ballen, Alberto Burri, Enzo Cucchi, Jannis Kounellis che dialogano con la poetica e la visione del fotografo.
Palazzo Strozzi ospita le creature di Giulia Cenci
Abitata da creature ibride e strutture post-industriali, corpi in bilico tra umano, animale e vegetale che mettono in discussione ogni gerarchia tra forme e materiali, la visione frammentaria e metamorfica di Giulia Cenci va in scena fino al 31 agosto a Palazzo Srozzi. Il progetto site-specific intitolato Giulia Cenci: the hollow men, a cura di Arturo Galansino, direttore generale della Fondazione Palazzo Strozzi, propone un ambiente immersivo in cui scultura, installazione e disegno si uniscono.
Ispirato all'omonima poesia di T. S. Eliot, il titolo diventa metafora della nostra epoca, sospesa tra memoria e oblio, natura e artificio. Il nuovo Project Space, accessibile gratuitamente dal cortile, diventa un luogo di confronto tra materia organica e architettura storica, tra inquietudine contemporanea e stratificazioni del tempo.
A Milano arriva una collezione inattesa
Nelle sale delle Gallerie d’Italia di Milano oltre 60 opere accompagnano il pubblico in un viaggio ricco e articolato che attraversa la grande sperimentazione radicale degli anni Sessanta, per arrivare agli sviluppi più significativi del decennio successivo. Non mancano i dialoghi tra opere rappresentative della cultura visiva concettuale europea e americana. Fino al prossimo 5 ottobre le Collezioni di Intesa Sanpaolo, ancora una volta, si svelano al grande pubblico in modo inatteso grazie anche al fondamentale contributo della Collezione Luigi e Peppino Agrati, oggi parte del patrimonio artistico della Banca. Un’occasione unica per esplorare l’evoluzione dell’arte contemporanea attraverso una selezione di lavori raramente esposti.
La mostra, intitolata “Una collezione inattesa. La Nuova Arte degli Anni Sessanta e un Omaggio a Robert Rauschenberg”, a cura di Luca Massimo Barbero, curatore Associato delle Collezioni di Arte Moderna e Contemporanea della Banca, presenterà un omaggio al grande artista americano Robert Rauschenberg e un itinerario inedito sull’arte contemporanea degli anni Sessanta.
A Gorizia un viaggio tra storia e identità europea
Un re decaduto, un’esistenza nobile segnata dall’esilio, una città “straniera” divenuta rifugio e teatro silenzioso di un’ultima corte reale. Fino al 25 gennaio Palazzo Coronini Cronberg, a Gorizia, offre un tuffo nelle vicende storiche legate a Carlo X e ai suoi discendenti, ma anche nel lato profondamente umano dei reali di Francia, nelle loro personalità, relazioni familiari e rapporti con Gorizia. La nuova esposizione della Fondazione Palazzo Coronini Cronberg, intitolata “I Borbone di Francia a Gorizia. Ricordi e immagini dell’esilio”, allestita nelle Scuderie del palazzo e a cura di Cristina Bragaglia, restituisce tutta la complessità – storica e affettiva – di una famiglia reale in esilio.
Realizzato grazie al contributo della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia e della Fondazione Cassa di Risparmio di Gorizia, con la collaborazione dell’Archivio di Stato di Gorizia, del Comune di Gorizia, del Goriški Muzej, del Frančiškanski samostan Kostanjevica, di Italia Nostra – Gorizia, di Borc San Roc e dell’associazione Fuselliamo, il percorso, nell’anno in cui cui Gorizia e Nova Gorica sono Capitale Europea della Cultura, vuole essere anche un invito a riflettere sulla fragilità del potere, sull’identità europea costruita attraverso i suoi confini mobili e sul ruolo di Gorizia come crocevia di culture, destini e storie condivise.