FOTO: Dina Mattar, The Peace, opera rimasta sotto le macerie di Gaza durante i bombardamenti del 2023
A 120 anni dalla fondazione delle Ferrovie dello Stato, avvenuta nel 1905, una mostra propone un viaggio lungo oltre un secolo e mezzo tra binari e trasformazioni sociali, artistiche e culturali, innovazioni tecnologiche e grandi sfide del Paese.
Il percorso Le ferrovie d’Italia (1861-2025). Dall’unità nazionale alle sfide del futuro, promosso e organizzato da VIVE - Vittoriano e Palazzo Venezia e dal Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane si snoda nella Sala Zanardelli del Vittoriano e nel Giardino grande di Palazzo Venezia. Ripercorre, dal 1861 al 1904, la trasformazione delle prime reti regionali in un sistema nazionale per poi proseguire, a cavallo tra il 1905 e il 1944, con l’età della gestione statale, con la fondazione di FS, delle innovazioni tecniche, dell’uso politico e militare della ferrovia, fino al regime fascista e alla Seconda guerra mondiale. La mostra esplora anche la ricostruzione postbellica, il boom economico e il ruolo dei treni nel pendolarismo quotidiano fino a incrociare l’Alta Velocità e le sfide della sostenibilità, con uno sguardo al futuro. La sezione immersiva permette infine di godere del racconto anche in termini emotivi e multisensoriali.
Il tennis in mostra ai Musei Reali
In occasione della quinta edizione delle Nitto ATP Finals, i Musei Reali in collaborazione con l’Archivio di Stato di Torino ospitano una mostra dossier dal titolo Alle origini del tennis: racchette e giochi di corte, un viaggio alla scoperta di uno degli sport più apprezzati e praticati di sempre.
Da sabato 8 a martedì 18 novembre il secondo piano della Galleria Sabauda propone tre opere legate alla storia e alla cultura della corte, che documentano come il gioco del tennis – ma anche il “jeu de paume”, o “pallacorda”, suo antenato – fosse legato alla vita di corte e venisse praticato anche dai duchi di Savoia.
Il tennis guadagna la Francia e le principali corti del Rinascimento italiano (Firenze, Milano, Ferrara, Mantova), rientrando nell’educazione e negli svaghi dei principini sabaudi, come testimonia il disegno del manoscritto cartaceo in prestito dall'Archivio di Stato contenente i ritratti dei conti e dei duchi di Savoia con le rispettive consorti. Una delle pagine esposte ritrae il giovane principe Carlo Giovanni Amedeo, a soli sei anni, con accanto una racchetta e una pallina, evidente riferimento alla sua educazione.
In un dipinto della Galleria Sabauda, il pittore fiammingo Jan Brueghel il Giovane mette in mostra un vero e proprio inventario delle passioni e delle tentazioni umane. Al centro sono rappresentate due racchette e tre palline che contribuiscono a evocare simbolicamente la vanità delle ricchezze terrene.
A Brescia le opere da Gaza
Fino al 22 febbraio il progetto “Material for an Exhibition. Storie, memorie e lotte dalla Palestina e dal Mediterraneo”, al Museo di Santa Giulia a Brescia, guarda all’arte come motore di cambiamenti sociali e politici.
La mostra, curata da Sara Alberani e promossa dal Comune di Brescia e dalla Fondazione Brescia Musei, con il patrocinio di Amnesty International, accoglie le opere di artisti provenienti da zone di conflitto, in particolare dalla regione mediorientale oggi segnata da divisioni e frammentazioni – da Gaza alla Cisgiordania fino al Libano – che hanno vissuto in prima persona la quotidianità della guerra e dell’esilio. A portare al pubblico la loro testimonianza sono gli artisti internazionali palestinesi Mohammed Al-Hawajri, Dina Mattar e Emily Jacir e l’artista libanese Haig Aivazian.
Il titolo, Material for an Exhibition, omaggia l’opera Material for a Film di Emily Jacir, che ricorda l’intellettuale e poeta palestinese Wael Zuaiter. Installazioni, fotografie, video, pitture, disegni attraversano la mostra, mettendo anche in luce le difficili condizioni materiali nelle quali lavorano molti artisti.
A Perugia arriva Mimmo Paladino
Mimmo Paladino sbarca in Umbria. Dall’8 novembre al 18 gennaio la Galleria Nazionale dell’Umbria di Perugia, la Rocca Albornoz di Spoleto e Palazzo Ducale di Gubbio saranno la sede di un’ampia antologica di Mimmo Paladino, a cura di Costantino D’Orazio e Aurora Roscini Vitali.
Dalla pittura alla scultura, dall’installazione al cinema, opere inedite o raramente esposte consentono di leggere l’intero percorso creativo del maestro grazie anche a importanti prestiti internazionali.
Se da un lato il percorso evidenzia la complessità della sua poetica nel corso di oltre cinquant’anni di attività, dagli anni Settanta a oggi, dall’altro restituisce alcuni snodi fondamentali della sua carriera.