Ai Musei Vaticani un itinerario canoviano per celebrare il poeta del marmo

- di: Samantha De Martin
 

FOTO: Antonio Canova nei Musei Vaticani, Sala delle Dame | Courtesy Musei Vaticani

L’Autoritratto di Antonio Canova volge gli occhi alla volta della Sala delle Dame dove la raffinata maestria di Guido Reni incanta attraverso gli straordinari affreschi raffiguranti la Pentecoste, la Trasfigurazione e l’Ascesa al cielo. Tra gli ambienti più raffinati dei Musei Vaticani, la Sala delle Dame apre per la prima volta al pubblico accogliendo una mostra permanente per celebrare il “principe degli scultori”.

Ai Musei Vaticani un itinerario canoviano per celebrare il poeta del marmo

Questo spazio che adesso accoglie anche bozzetti e gessi realizzati dal maestro di Possagno, il gruppo di opere canoviane per lo più di soggetto religioso, provenienti dall’eredità del cardinale Placido Zurlo, assieme a lavori di artisti a lui vicini, come Giuseppe De Fabris e Cincinnato Baruzzi, è il fiore all’occhiello del percorso diffuso intitolato Antonio Canova nel Musei Vaticani, l’ampio progetto espositivo con il quale i musei del papa rendono omaggio, a conclusione delle celebrazioni canoviane, al poeta del marmo che ricoprì anche un ruolo istituzionale di rilievo.

Nominato Soprintendente al patrimonio Artistico dello Stato e Direttore generale dei Musei Vaticani da papa Pio VII, attraverso le sue straordinarie doti di diplomatico, Canova si batté per riportare in Italia la metà delle opere d’arte sottratte dalle campagne napoleoniche.

L’iniziativa dei Musei Vaticani, curata da Alessandra Rodolfo, curatore del Reparto per l’Arte dei Secoli XVII-XVIII, con il coinvolgimento del direttore Barbara Jatta, si articola in diverse sezioni dell’immenso scrigno pontificio offrendo la possibilità di ammirare un’ampia selezione di capolavori di Canova e di scoprire l’influenza della sua arte nel tempo.

“Negli anni cruciali dell’occupazione napoleonica e della Restaurazione – commenta il direttore dei Musei Vaticani, Barbara Jatta – Antonio Canova fu un personaggio fondamentale per la politica culturale papale che ne valorizzò le doti organizzative, lo spirito di servizio, l’interesse verso la tutela e la salvaguardia del patrimonio artistico. I Musei Vaticani devono tanto a questo personaggio straordinario ed è per questo che abbiamo inteso celebrarlo”.

Il percorso nel segno di Canova prosegue nella Sala VXII della Pinacoteca Vaticana, dove grazie al supporto dell’Università La Sapienza di Roma, è stato ricostruito lo studio romano dello scultore che, nel 1783, aveva stabilito il proprio atelier con tanto di fornace tra via delle Colonnette e via di San Giacomo (nell’attuale via Antonio Canova). Il modellino dello Studio canoviano affianca in questa sala il monumentale busto di papa Pio VII, realizzato dal maestro del marmo, e un tondo in ceramica opera dell’artista Luigi Ontani con il ritratto di Canova.

In questo viaggio celebrativo non poteva mancare il Gabinetto del Perseo, incastonato nella suggestiva cornice del Cortile Ottagono. Scolpito dal maestro tra il 1800 e il 1801 il Perseo raffigura l’eroe che volge lo sguardo fiero sul volto di Medusa, con accanto le statue dei Pugilatori, Creugante e Damasseno, esposte proprio come l’artista le aveva concepite.

Seguendo i pannelli esplicativi che guidano l’itinerario tra i lavori del maestro, i visitatori raggiungono la Galleria Chiaramonte, creata nei primi anni dell’Ottocento per allargare le collezioni scultoree pontificie dopo le requisizioni napoleoniche. Questo spazio è frutto di una rigida supervisione da parte di Canova, messa in atto attraverso lo scultore Antonio D’Este, suo fidato collaboratore.

Osservando la Galleria è evidente come questa autentica celebrazione dell’archeologia concepita come disciplina moderna rispecchi il gusto antiquario del Settecento.

L’itinerario canoviano si conclude nel Braccio Nuovo, l’edificio ideato dall’architetto Raffaele Stern per accogliere le sculture antiche presenti nelle collezioni pontificie. In questo spazio balza agli occhi l’attenzione di Canova per l’armonia del tutto, in cui antico e moderno dialogano in perfetta sintonia.

Con la luce calibrata che filtra dai lucernari e la sfilata di antichità, questa Galleria rappresenta davvero la celebrazione più alta mai tributata dalla nostra civiltà all’antico.

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