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L'Opec taglia la produzione, l'ira della Casa Bianca

- di: Redazione
 
L'Opec taglia la produzione, l'ira della Casa Bianca
L'annuncio dato dall'Opec + di un taglio di due milioni di barili al giorno delle sue quote di produzione, a partire da novembre, potrebbe spianare la strada ad un aumento dei prezzi del petrolio. La decisione dell'Opec nel formato ''+'', (che include anche la Russia, considerata la grande ispiratrice della manovra) viene messo in relazione al recente calo dei prezzi del petrolio (oggi a 80 dollari a barile, rispetto ai 100 dell'inizio dell'estate), conseguenza soprattutto della minore domanda, dettata dal rallentamento dell'economia globale.

Petrolio: l'Opec taglia la produzione, l'ira della Casa Bianca

La prima reazione politica alla decisione del gruppo di produttori è stata quella molto dura della Casa Bianca, che ha espresso la sua delusione. Un modo elegante per dire che Biden è fortemente irritato, anche perché, nel recente viaggio fatto in Arabia Saudita - Paese che ha il 17% delle riserve mondiali - , si era molto speso per spingere gli alleati della regione ad aumentare la produzione.
Del pensiero di Biden si è fatto portavoce il consigliere per la sicurezza nazionale, Jake Sullivan: "Il presidente è deluso dalla decisione miope dell'OPEC+ di tagliare le quote di produzione mentre l'economia globale sta affrontando il continuo impatto negativo dell'invasione dell'Ucraina da parte di Putin".

Ben più pesanti le affermazioni della portavoce della Casa Bianca, Karine Jean-Pierre, che ha parlato di una Opec+ "allineata con la Russia" e che, con la sua decisione, ha commesso un grave errore.
La decisione dell'Opec + ha spinto gli analisti europei a dire che essa è ''politica ed è un chiaro segnale del malcontento sul price cap perché, a prescindere dalla sua efficacia, è considerato un precedente pericoloso".
Ha comunque sorpreso il fatto che, schierandosi di fatto accanto alla Russia, l'Arabia Saudita si sia messa in rotta di collisione con gli Stati Uniti e l'Occidente, esponendosi a conseguenze politiche.
Il Regno sta facendo, ormai da tempo, un enorme sforzo per accreditarsi, politicamente e diplomaticamente, come interlocutore affidabile e come potenza regionale, cercando di cancellare i giudizi negativi sulla sua leadership scatenati anche per l'uccisione del giornalista del Washington Post Jamal Khassogi, molto critico della classe dirigente saudita, assassinato nella sede diplomatica saudita di Istanbul.

La reazione dell'amministrazione americana non si è fermata alle semplici parole: Biden ha infatti ordinato al Dipartimento dell'Energia di rilasciare altri 10 milioni di barili di petrolio dalla Strategic Petroleum Reserve del Paese il prossimo mese. Una mossa che dovrebbe contribuire a tenere i prezzi del petrolio ai livelli attuali: il costo medio nazionale di un gallone di carburante è attualmente di 3,83 dollari, 62 centesimi in più rispetto allo scorso anno. L'annuncio dell'OPEC+ arriva circa un mese dopo che l'alleanza aveva previsto una riduzione di 100.000 barili al giorno a partire da ottobre.
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