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Roma riscopre Pasolini: parte il restauro della sua prima casa, sarà centro culturale entro il 2025

- di: Cristina Volpe Rinonapoli
 
Roma riscopre Pasolini: parte il restauro della sua prima casa, sarà centro culturale entro il 2025

È in via Giovanni Tagliere, nel quartiere Rebibbia, la prima abitazione romana di Pier Paolo Pasolini. Una zona periferica, marginale per i piani urbanistici del dopoguerra ma centrale nel vissuto e nell’opera dell’intellettuale friulano. In quella casa, condivisa con la madre tra il 1951 e il 1954, Pasolini iniziò il suo dialogo letterario con Roma, intrecciando i versi con l’asprezza del reale.

Roma riscopre Pasolini: parte il restauro della sua prima casa, sarà centro culturale entro il 2025

Oggi quello spazio sarà restituito alla città grazie a un progetto di riqualificazione fortemente voluto dal Ministero della Cultura, che ha ufficialmente avviato i lavori di ristrutturazione, con l’obiettivo di aprire le porte del nuovo centro culturale entro ottobre 2025, in occasione del cinquantesimo anniversario della morte del poeta.

Un progetto pubblico tra restauro e funzione sociale

L’iniziativa è promossa dalla Direzione Generale Musei, in sinergia con l’Istituto Musei Nazionali della città di Roma. Il restauro dell’immobile, donato al patrimonio pubblico dal produttore cinematografico Pietro Valsecchi, prevede il ripristino delle finiture originali e l’adeguamento degli impianti alle normative di sicurezza e accessibilità. Non si tratta però di un semplice intervento conservativo: l’intera operazione punta a rifunzionalizzare gli ambienti per renderli parte attiva della vita culturale del quartiere, con una biblioteca tematica, spazi per letture pubbliche, percorsi guidati e attività formative dedicate ai giovani artisti.

Rebibbia come laboratorio culturale
L’intero progetto assume un significato che va oltre il recupero architettonico: si inserisce in una riflessione più ampia sul ruolo delle periferie come luoghi della cultura contemporanea. Il coinvolgimento del Municipio IV e delle realtà culturali locali è parte integrante dell’iniziativa, che prevede anche una collaborazione con il carcere di Rebibbia. In questo senso, Casa Pasolini non sarà solo un tributo al poeta, ma una piattaforma per produrre e condividere cultura là dove per decenni si è parlato solo di marginalità.

Un nuovo tassello nella rete delle case-museo italiane
Con la ristrutturazione e la futura apertura al pubblico, la prima casa romana di Pasolini entrerà a far parte della rete nazionale delle case-museo dedicate ai grandi autori del Novecento. Un’operazione che risponde a un’esigenza culturale ma anche strategica, in un momento in cui l’offerta museale cerca nuovi modi di raccontare il patrimonio. Qui, dove la storia personale di un autore si intreccia con le dinamiche sociali di una città in trasformazione, la memoria diventa esperienza viva. E Roma, capitale che troppo spesso dimentica le sue periferie, potrà finalmente riconnettersi a una delle sue voci più autentiche.

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