Il Prodotto Interno Lordo italiano ha registrato nel quarto trimestre del 2024 un incremento dello 0,1% rispetto al trimestre precedente e dello 0,6% su base annua, confrontandolo con lo stesso periodo del 2023. Lo rileva l'Istat, precisando che si tratta di un lieve rialzo rispetto alla stima preliminare diffusa in precedenza, che indicava una crescita nulla in termini congiunturali e un aumento dello 0,5% su base tendenziale.
Nel quarto trimestre 2024 il PIL cresce dello 0,1% – Istat: “Lieve rialzo rispetto alla stima preliminare”
Sebbene l’aumento sia contenuto, il dato rivisto suggerisce una tenuta dell’economia italiana, nonostante un contesto internazionale ancora caratterizzato da incertezze e da dinamiche interne che influenzano consumi, investimenti e produzione. L'aggiornamento dei dati si basa su una revisione più dettagliata delle componenti che determinano la crescita economica, tra cui la domanda interna e il contributo dei diversi settori produttivi.
Secondo le analisi dell’Istat, il contributo della domanda nazionale, al netto delle scorte, è stato positivo, trainato in parte da una leggera crescita dei consumi delle famiglie e degli investimenti. Tuttavia, la domanda estera netta ha avuto un impatto leggermente negativo, segnalando una flessione delle esportazioni rispetto alle importazioni. Questo elemento riflette le difficoltà di alcuni comparti industriali nel competere sui mercati internazionali e il rallentamento della domanda globale.
Quadro economico generale e prospettive per il 2025
L’andamento del PIL nel quarto trimestre conferma la traiettoria di crescita dell’economia italiana nel 2024, seppur a ritmi più contenuti rispetto ad alcuni anni precedenti. La crescita annua dello 0,6% indica un'espansione moderata, che dovrà confrontarsi nei prossimi mesi con fattori di rischio legati all’evoluzione del quadro geopolitico, all'andamento dell'inflazione e alle politiche economiche nazionali ed europee.
Le imprese italiane continuano a mostrare segnali di resistenza, ma il rallentamento della produzione industriale e la debolezza di alcuni settori, come l’automotive e la manifattura avanzata, rappresentano sfide da affrontare per sostenere la crescita economica. Il mercato del lavoro ha mantenuto una relativa stabilità, con livelli di occupazione in linea con le aspettative, ma con una distribuzione non omogenea tra settori e territori.
L’attenzione ora si sposta sul primo trimestre del 2025, periodo in cui saranno determinanti l’andamento dell’inflazione, le decisioni della Banca Centrale Europea in merito ai tassi di interesse e le politiche fiscali del governo. Tra i fattori che potrebbero influenzare il PIL nei prossimi mesi rientrano anche il livello della spesa pubblica, gli investimenti del PNRR e l’evoluzione dei consumi interni.
In sintesi, l’aggiornamento dell’Istat rappresenta una notizia incoraggiante, seppur senza stravolgimenti: la crescita dell’economia italiana prosegue, ma con un ritmo che richiede attenzione e interventi mirati per rafforzare il trend positivo.