Cloture ferma a 50-43. Johnson tiene chiusa la Camera. La Casa Bianca azzarda: “si sblocca in settimana”.
Undicesimo tentativo a vuoto per aprire il dibattito sul provvedimento ponte che rifinanzia il governo federale. L’ultima chiamata si è fermata a 50 favorevoli e 43 contrari, ben lontano dalla soglia dei 60 voti necessari per il cloture, con più assenti che pesano sull’esito.
Un primato amaro nella storia
Con 21 giorni di stop, lo shutdown raggiunge il secondo posto tra i più lunghi di sempre, a pari merito con quello del 1995-96 e alle spalle del record 2018-2019.
Le linee del fronte
I Democratici al Senato respingono un “via libera pulito” se il testo non contiene misure per tenere basse le subsidi dell’Affordable Care Act. I Repubblicani puntano a votare il continuing resolution così com’è, senza concessioni.
La tattica di Johnson
Mike Johnson ha mantenuto la Camera fuori sessione per settimane, scelta pensata per concentrare la pressione sul Senato. La mossa ha però alimentato frizioni interne al Gop e lamentele per i ritardi su provvedimenti urgenti.
Gli incroci di voto
In più tornate precedenti due senatori democratici — John Fetterman e Catherine Cortez Masto — hanno votato con i repubblicani; con loro anche l’indipendente Angus King. La soglia dei 60, però, resta lontana.
Le parole chiave della giornata
“Penso che questo shutdown finirà entro la settimana”, ha dichiarato il consigliere economico della Casa Bianca Kevin Hassett.
“Ora che i Democratici hanno fatto proteste e passerelle, spero che rinsaviscano e riaprano il governo”, ha affermato lo Speaker Mike Johnson.
“Ogni giorno che i repubblicani rifiutano di negoziare, crescono i danni agli americani”, ha ribattuto il leader democratico al Senato Chuck Schumer.
I costi e gli effetti
L’impatto si fa sentire: migliaia di lavoratori federali tra congedi non retribuiti e servizi ridotti; perfino settori strategici segnalano scoperture. Sul piano macro, le stime parlano di fino a un decimo di punto di Pil perso per ogni settimana di paralisi.
Cosa aspettarsi
Se i numeri restano inchiodati e la Camera non rientra, lo stallo può superare la settimana. Una via d’uscita passa da un compromesso che leghi tempi e capitoli di spesa a un accordo sulla sanità. In caso contrario, cresceranno danni economici, ritardi amministrativi e tensioni politiche.