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Trump prevede scontri interni e fa la sua milizia armata di Stato

- di: Bruno Legni
 
Trump prevede scontri interni e fa la sua milizia armata di Stato
Trump prevede scontri e fa la sua milizia di Stato
La nuova forza “di reazione rapida” della Guardia nazionale sarà addestrata per il controllo delle sommosse. Obiettivo: 23.500 uomini entro gennaio 2026. Trump prepara l’America a una guerra interna, mentre punta a riscrivere la Costituzione per restare al potere.

Un documento interno del Pentagono, firmato l’8 ottobre 2025 dal generale Ronald Burkett, ordina la creazione in tutti gli Stati Uniti di forze di reazione rapida della Guardia nazionale, dotate di manganelli, scudi, taser e spray urticanti. Dovranno essere operative entro il 1° gennaio 2026. È il passaggio più esplicito di una strategia che Donald Trump ha costruito passo dopo passo: armare lo Stato per disarmare l’opposizione.

Un esercito per le strade

Le nuove unità, circa 23.500 militari, saranno distribuite in tutti i cinquanta Stati e addestrate a “sedare i disordini civili”. A differenza del passato, la loro catena di comando non risponde più solo ai governatori, ma al Dipartimento della Difesa federale. Gli istruttori militari verranno inviati in ogni Stato per uniformare tattiche e procedure. È la trasformazione della Guardia nazionale in una forza di sicurezza permanente sotto controllo centrale.

Trump e la Costituzione sotto stress

Il significato politico è inequivocabile. Trump sta mettendo sotto pressione la Costituzione americana, spingendo verso una reinterpretazione dei limiti presidenziali. Nelle sue ultime dichiarazioni ha lasciato intendere la volontà di modificare la Carta per consentire un terzo mandato. Un’ipotesi che violerebbe il XXII emendamento, ma che nei suoi ambienti è già presentata come “necessaria per salvare l’America dalla sinistra radicale”.

L’ex presidente sa che questo progetto potrebbe scatenare reazioni violente nelle piazze, e per questo sta militarizzando il Paese. La sua nuova milizia di Stato è la risposta preventiva a una possibile insurrezione civile contro la sua deriva autoritaria. È la costruzione, passo dopo passo, di un potere armato interno.

La deriva autoritaria

Negli ambienti militari si parla di una “normalizzazione dell’uso delle forze armate” in situazioni politiche. Una linea rossa che, nella tradizione americana, non era mai stata oltrepassata. Ora, invece, la “forza rapida” del Pentagono diventa lo strumento attraverso cui la Casa Bianca può intervenire direttamente nelle città, anche contro governi statali ostili. È il segno di una centralizzazione autoritaria del potere.

La risposta dell’opposizione

Per i democratici si tratta di un colpo senza precedenti allo spirito federale. “Trump si prepara a governare contro metà del Paese”, ha dichiarato un senatore progressista. Anche giuristi e associazioni per i diritti civili denunciano un tentativo di creare una milizia presidenziale travestita da Guardia nazionale. Il rischio, sostengono, è che l’apparato venga impiegato per reprimere proteste e oppositori.

Il rischio di un conflitto interno

Le tensioni politiche e sociali, già altissime, potrebbero degenerare. Gli Stati Uniti rischiano un conflitto armato interno se Trump continuerà a spingere verso una forma di governo autoritaria e personale. Gli apparati federali di sicurezza, da strumento di equilibrio, si stanno trasformando in leve di potere politico. È la prima volta, dalla guerra civile dell’Ottocento, che la frattura tra Stato e cittadini assume una dimensione militare.

L’America accelera il declino

Dietro la retorica della “sicurezza”, si delinea un Paese spaventato e diviso. Trump sta preparando il terreno per la sua permanenza al potere, mentre l’America entra nella fase più fragile della sua storia recente. Il modello democratico che per decenni ha ispirato il mondo è oggi sotto attacco dall’interno. L’America ha iniziato una nuova fase del proprio declino: un declino morale, istituzionale e politico, che rischia di essere irreversibile se il confine tra democrazia e autoritarismo verrà definitivamente superato. 

Domande frequenti

Che cosa prevede il piano del Pentagono? La creazione di forze di reazione rapida in tutti gli Stati, addestrate al controllo delle sommosse e coordinate a livello federale.

Perché si parla di milizia di Stato? Perché le nuove unità, pur formalmente parte della Guardia nazionale, rispondono al potere esecutivo e possono essere impiegate contro i cittadini.

Che rischi comporta per la democrazia americana? Il rischio è un conflitto interno e la progressiva erosione dei limiti costituzionali, fino all’instaurazione di un governo autoritario.

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