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I poster di Picasso arrivano per la prima volta in Italia: quattro sezioni per raccontare l’universo grafico del maestro

- di: Giulia Caiola
 
I poster di Picasso arrivano per la prima volta in Italia: quattro sezioni per raccontare l’universo grafico del maestro

Dopo aver affascinato il pubblico di alcune tra le più rinomate istituzioni culturali europee — in Svizzera, Francia, Grecia e Germania — arriva per la prima volta in Italia la grande mostra dedicata ai manifesti di Pablo Picasso. L’esposizione, allestita a Cecina e promossa dal Comune, porta nel nostro Paese un corpus raro e spesso poco noto dell’attività del maestro: il suo universo grafico, narrato attraverso un percorso in quattro sezioni tematiche.

I poster di Picasso arrivano per la prima volta in Italia

La prima sezione, Ceramic posters, è un omaggio alla città di Vallauris, dove Picasso visse e lavorò per dieci anni, entrando in contatto con la tradizione ceramica locale. I manifesti dedicati agli artigiani e alle esposizioni ceramiche della città rivelano l’intensità del rapporto dell’artista con un territorio che contribuì alla sua continua sperimentazione materiale.

Peace posters: l’impegno civile e la colomba del 1949

La seconda sezione, Peace posters, testimonia il potente impegno civile di Picasso. Tra i manifesti in mostra compare la celebre colomba della pace realizzata per il Congresso Mondiale di Pace di Parigi del 1949, divenuta un’icona del pacifismo internazionale. Qui la grafica diventa strumento politico, essenziale e immediato, capace di superare confini linguistici e culturali.

Bullfighting: il mondo della corrida
La terza parte, Bullfighting, è dedicata a una delle passioni più radicate dell’artista: la corrida. Nei manifesti, linee decise e cromie intense restituiscono non solo la spettacolarità dell’arena, ma la tensione emotiva che Picasso ha sempre associato al mondo taurino, leitmotiv ricorrente della sua produzione artistica.

Posters for various exhibitions: cultura e relazioni artistiche
L’ultima sezione, Posters for various exhibitions, mette in luce il ruolo dei manifesti nella promozione delle mostre dell’artista e di quelle degli autori a lui vicini. Quel linguaggio grafico, spesso considerato minore, diventa invece un canale privilegiato per diffondere cultura e stabilire relazioni dirette con il pubblico europeo.

Il manifesto come dialogo immediato: colori, segni, intenzionalità

I manifesti esposti raccontano un Picasso capace di semplificare tratti e motivi senza rinunciare alla sua audacia creativa. Colori vivaci, linee essenziali e una costruzione grafica studiata per generare un impatto immediato rivelano un artista interessato non solo alla forma ma al significato del gesto comunicativo.

Secondo il collezionista Werner Röthlisberger, la cui galleria a Spalenberg è specializzata in opere grafiche dal 1992, «spesso un’opera grafica richiede più impegno e intenzionalità di molte opere originali». Per Röthlisberger, se un progetto deve essere riprodotto, il motivo e il messaggio devono possedere «un impatto duraturo sull’osservatore». Una riflessione che restituisce piena dignità al manifesto come spazio di incontro tra arte, design e artigianato.

Una mostra sostenuta dalla Fondazione Kulturstiftung Basel H. Geiger
La mostra è sostenuta e portata in Italia dalla Fondazione Kulturstiftung Basel H. Geiger, diretta dal Dr. Raphael Suter. La fondazione è stata creata dalla filantropa Sybille Piermattei Geiger (1930-2020), profondamente legata a Cecina, dove ha vissuto a lungo e dove aveva già istituito la Fondazione culturale “Hermann Geiger”.

L’obiettivo della Fondazione — rendere l’arte accessibile a tutti — coincide perfettamente con l’impostazione che aveva animato Picasso nella produzione dei suoi manifesti: portare l’arte fuori dagli spazi elitari e favorire un rapporto diretto con il pubblico.

Iniziative collaterali e incontri al Cec
Per tutta la durata dell’esposizione sono previste iniziative e incontri dedicati alla figura di Picasso e al mondo dell’arte, ospitati presso la Sala Consiliare al piano superiore del Cec. Un programma parallelo pensato per approfondire contesto, storia e significato dei manifesti, ampliando l’esperienza del percorso espositivo.

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