Report WIK – Wholesale only un modello italiano di successo per l’Europa

- di: Ruggero Roghi
 

Il Codice europeo delle comunicazioni elettroniche ha riconosciuto che i rischi della competizione possono essere minori in presenza di operatori wholesale only rispetto ai verticalmente integrati. Per questo, ha previsto una regolamentazione di favore per gli operatori wholesale only che hanno un significativo potere di mercato. In uno studio in cui si sono messe a confronto città con reti wholesale only e città con operatori verticalmente integrati, WIK ha notato una maggiore ampiezza e diversità di offerta nelle città in cui c’era una rete passiva wholesale only.

Gli operatori wholesale only non posseggono legacy di infrastrutture con tecnologie obsolete. Il loro scopo primario è quindi investire nelle tecnologie di ultima generazione, mentre gli incumbent con una legacy di reti in rame possono, in assenza di competizione infrastrutturale, essere incentivati a mantenere il cashflow delle loro reti e ritardare gli investimenti in nuove tecnologie che diminuirebbero in maniera sostanziale le loro revenues. Gli operatori wholesale only possono anche essere strutturati per massimizzare l’efficienza operativa, non avendo legacy di reti con l’operatività e la forza lavoro ad esse associate. Infine, gli operatori wholesale only non hanno una relazione preferenziale con un operatore retail e sono quindi al di sopra di eventuali condotte discriminatorie tra providers.

Uno studio del 2014 di Aleksic e Lovric indica come una presenza massiva di reti FTTH/B possa ridurre le emissioni di gas serra dell’88% rispetto a reti in rame. Uno studio di Carbon Smart del 2018 evidenzia come l’estrazione di 2 chili di rame per fabbricare cavi produca intorno a 1000 kg di CO2, mentre la creazione di un cavo in fibra di lunghezza equivalente richiede l’emissione di soli 0.06 kg di CO2. SQW, in uno studio del 2013 sul mercato del Regno Unito, ha stimato che il raggiungimento di una copertura broadband su larga scala entro il 2024 avrebbe portato a una riduzione di 2.3 miliardi di km nelle tratte casa/lavoro, portando a un risparmio di 0.24 milioni di tonnellate di CO2 all’anno. Secondo l’ACEE (American Council for an Energy-Efficient Economy), l’utilizzo massivo di tecnologie smart può portare a una riduzione di circa il 20% di utilizzo di energia negli edifici.

Una serie di investitori ha sottolineato l’attrattività di aziende specializzate in fibra, perché offrono un servizio essenziale con un cashflow prevedibile e una durata del business assicurata per diverse decadi. Da evidenziare anche l’interesse in reti di TLC anche come investimento standalone. Esempi: Margueritte in Francia, Communication Infrastructure Partners in Olanda, l’acquisizione di Macquaire di MasMovil’s in Spagna e l’interesse per Open Fiber in Italia, quantificato tra i 7 e gli 8 miliardi di euro, che consentirebbe a Cdp e Enel che hanno contribuito con 1 miliardo di euro alla joint venture di realizzare una ricca plusvalenza. Il report DESI 2020 dell’UE mostra come l’Italia sia cresciuta di 6 punti percentuale nell’FTTH tra giugno 2018 e giugno 2019 principalmente grazie all’opera di Open Fiber. Si tratta del più alto tasso di crescita in Europa.

Wholesale only in Europa (box)

Open Fiber (Italia): quasi 10 milioni di UI cablate

Siro (Irlanda): 300k UI a fine 2019, pari al 15% delle UI irlandesi

CityFibre (UK): 8 milioni di UI a piano entro il 2025 dopo acquisizione FibreNation

Altri paesi con operatori wholesale only:

Francia (French Public Initiative Networks, Altitude, Covage, TDF)

Portogallo (DS Telecom)

Spagna (MasMovil)

Svezia (Stokab)

Svizzera (Swiss Open Fiber, appena costituita, punta a cablare 1.5 milioni di UI)

Fuori dall’Europa, c’è la Nuova Zelanda con Chorus, che ha già cablato oltre 900k UI

Rollout FTTH in Italia (box)

FY19: Flashfiber 3.8 milioni, OF 7.9 milioni

FY20E: FF 4.4 milioni, OF 10.6 milioni

FY21E: FF 4.8 milioni, OF 14.4 milioni

Sources: company, Intermonte estimates

Modelli sviluppati da WIK e applicati in paesi come il Regno Unito, la Germania e il Belgio suggeriscono che entro il 2025 un’ampia porzione di consumers e piccole aziende avrà bisogno di banda in downstream con una velocità di 1Gbps o più e in upstream di 600 Mbps o più e di una latenza più bassa. Questa domanda sarà generata non solo dalla necessità di una qualità video più alta, ma anche dalla diffusione di servizi cloud e la proliferazione di dispositivi, educazione digitale, eHealth e l’evoluzione di applicazioni che utilizzano realtà aumentata o realtà virtuale. Tutto ciò richiede fibra all’interno degli edifici. Nel 2018, solo il 20% delle aziende in Italia utilizzava servizi di cloud computing, e solo il 7% delle aziende analizzava i big data. Uno dei fattori che ha penalizzato le aziende italiane sui mercati è la bassa percentuale di connettività a banda ultra larga (sopra i 30 Mbps), solo il 37% nel 2019.

La fibra è necessaria non soltanto per connessioni fisse di case e aziende, ma anche per il backbone delle reti 5G. Una ricerca WIK suggerisce che le stazioni mobili, in aumento, dovranno essere connesse in fibra, e ulteriore fibra servirà quando le celle saranno connesse. Uno studio del 2019 realizzato da Comsof, che ha modellato il costo dello sviluppo del 5G in autonomia o in abbinamento con l’FTTH, ha concluso che i costi della fibra per il 5G possono essere abbattuti tra il 65 e il 96% con una convergenza con la fibra. In presenza di una rete FTTH già esistente, i costi possono essere virtualmente eliminati. In uno studio realizzato da Ecorys, WIK, IDATE e CBO per la Commissione Europea, WIK ha concluso che l’accesso al 5G per la maggior parte o per tutte le abitazioni nelle aree isolate potrebbe avere limitati costi addizionali in presenza di una connessione in fibra FTTH come backhaul. Gli autori hanno concluso che una connessione 5G non può sostituire FTTH, ma può essere utilizzata per raggiungere abitazioni in aree molto isolate dove i costi dell’FTTH sono troppo alti per sostenere il business, anche in presenza di sussidi pubblici.

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Italia Informa n° 1 - Gennaio/Febbraio 2024
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