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Rottamazione quinquies cartelle esattoriali: conviene davvero ora?

- di: Jole Rosati
 
Rottamazione quinquies cartelle esattoriali: conviene davvero ora?
Rottamazione cartelle esattoriali: ora conviene davvero
Costi più leggeri, rate più lunghe e meno “extra” sul conto finale: la nuova definizione agevolata punta a far rientrare più contribuenti possibile.

(Foto: Vincenzo Carbone, Direttore Agenzia delle Entrate).

Che cosa cambia con la rottamazione quinquies

La Rottamazione quinquies è l’ultima evoluzione della definizione agevolata dei carichi affidati alla riscossione. L’obiettivo è semplice: chiudere i debiti pagando soprattutto il “cuore” della somma dovuta, con una riduzione o cancellazione delle componenti che spesso fanno lievitare l’importo (sanzioni e interessi di mora).

In pratica, lo strumento mira a rendere più accessibile la regolarizzazione per famiglie, autonomi e imprese, in un contesto in cui la sostenibilità dei pagamenti è diventata cruciale.

Perché oggi la convenienza è più alta

La convenienza si gioca su tre leve: taglio degli oneri aggiuntivi, rate più lunghe e procedura digitale più rapida. È la combinazione che cambia la partita: non solo si riduce l’importo complessivo, ma si rende più “gestibile” il pagamento nel tempo.

Riduzione di sanzioni e interessi

La logica della definizione agevolata è alleggerire il carico: meno sanzioni e meno interessi di mora significano un totale spesso sensibilmente più basso rispetto al debito “a regime”.

Rateizzazione più ampia

Tra gli elementi più discussi c’è l’estensione della dilazione: si parla di piani lunghi, con scadenze distribuite nel tempo, così da ridurre l’impatto mensile o bimestrale sul bilancio di chi aderisce.

Adesione online più semplice

L’adesione avviene tramite canali digitali: questo riduce passaggi, tempi e margini di errore. In molti casi è possibile farsi assistere da un professionista abilitato.

A chi si rivolge e quali debiti possono rientrare

La misura è pensata per una platea ampia: privati, partite IVA, professionisti e imprese. In genere, rientrano i debiti affidati alla riscossione (cartelle, avvisi esecutivi e altri atti di recupero), entro i limiti temporali fissati dalle norme attuative.

Prima di aderire, è essenziale verificare quali carichi sono effettivamente ammissibili e se esistono esclusioni specifiche per tipologia di entrata o per stato della procedura.

Come calcolare se conviene davvero

Il calcolo della convenienza è un confronto: quanto pagheresti senza agevolazione contro quanto pagheresti con la definizione. Per stimarlo in modo sensato, servono tre passaggi.

  1. Recupera il dettaglio del debito: capitale, sanzioni, interessi e spese.
  2. Isola ciò che verrebbe ridotto o eliminato: in genere sanzioni e interessi di mora sono la parte “tagliata”.
  3. Valuta il piano rateale: rate più lunghe abbassano la singola scadenza, ma richiedono continuità nel tempo.

Una regola pratica: più il debito è “gonfiato” da sanzioni e interessi, più la rottamazione tende a risultare vantaggiosa.

Scadenze e attenzione agli errori che costano caro

L’adesione è sempre legata a termini precisi e a un calendario di pagamenti da rispettare. Il punto critico è uno: saltare una rata può far decadere dai benefici, facendo tornare in vita l’importo originario, con oneri e sanzioni ripristinati secondo le regole previste.

Chi sceglie rate lunghe deve ragionare come un maratoneta: meglio una rata più sostenibile e sicura, che un piano aggressivo e fragile al primo imprevisto.

Il contesto: perché lo Stato insiste sulla definizione agevolata

Dal punto di vista pubblico, la misura punta a ridurre il magazzino dei crediti difficili da incassare e a favorire una compliance spontanea. Dal lato dei contribuenti, è una via d’uscita per rimettere in ordine posizioni rimaste sospese per anni, senza essere schiacciati da accessori e procedure.

Insomma, conviene sul serio?

Sì, in molti casi può convenire davvero: soprattutto quando sanzioni e interessi pesano più del capitale, e quando il contribuente ha bisogno di un piano di pagamento sostenibile. La chiave è una sola: fare i conti prima e scegliere un rateizzo che si riesca a rispettare fino in fondo.

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